Accordi commerciali internazionali: perché è importante conoscerli?
Gli accordi commerciali internazionali rappresentano una pietra angolare dell'interconnessione economica globale e la loro conoscenza può rivelarsi un fattore chiave per sviluppare la propria presenza e accrescere la propria competitività nei mercati esteri.
Negli ultimi decenni, il mondo ha assistito ad un aumento significativo degli scambi commerciali tra paesi, e gli accordi commerciali internazionali sono diventati uno strumento cruciale per facilitare e regolare questi flussi.
In questo articolo scoprirai i principali accordi internazionali e perchè è importante conoscerli
Gli accordi commerciali internazionali rappresentano una pietra angolare dell'interconnessione economica globale e la loro conoscenza può rivelarsi un fattore chiave per sviluppare la propria presenza e accrescere la propria competitività nei mercati esteri.
Negli ultimi decenni, il mondo ha assistito ad un aumento significativo degli scambi commerciali tra paesi, e gli accordi commerciali internazionali sono diventati uno strumento cruciale per facilitare e regolare questi flussi.
Gli accordi commerciali internazionali sono patti sottoscritti tra due (in tal caso si parla di "accordi bilaterali") o più ("accordi multilaterali") Stati o regioni (come ad esempio l’Ue), con l’intento di definire diritti ed obblighi reciproci in materia di politica doganale e commerciale. Scopo principale di questo tipo di accordi è la liberalizzazione degli scambi di beni e di servizi, raggiunta attraverso l’eliminazione o la riduzione di barriere tariffarie (dazi, tariffe, quote, etc..) e non tariffarie (certificazioni, documentazione per l’export, etc), e/o la promozione degli investimenti reciproci.
La loro importanza, tuttavia, non si limita alla facilitazione degli scambi commerciali, ma si estende alla promozione dello sviluppo economico, alla stabilità politica e alla gestione delle sfide globali.
Uno degli aspetti più significativi degli accordi commerciali internazionali, infatti, è la promozione dello sviluppo economico: facilitando lo scambio di beni e servizi tra le nazioni, questi accordi creano un ambiente favorevole per la crescita economica. La liberalizzazione del commercio stimola l'innovazione, l'efficienza produttiva e la competitività, elementi essenziali per il progresso economico sostenibile.
Gli accordi commerciali internazionali contribuiscono anche a stabilizzare le relazioni internazionali. Attraverso il dialogo e la cooperazione economica, le nazioni possono sviluppare legami più stretti, riducendo il rischio di tensioni politiche e conflitti. La dipendenza reciproca dalle attività commerciali crea un incentivo per il mantenimento di relazioni pacifiche, fornendo una base solida per la diplomazia internazionale.
Inoltre, in un'era in cui le sfide globali, come i cambiamenti climatici, la pandemia e le tensioni geo-politiche richiedono soluzioni coordinate, gli accordi commerciali internazionali offrono un quadro per affrontare tali problemi. La collaborazione economica può essere utilizzata come leva per promuovere pratiche sostenibili, standard comuni e risposte rapide alle crisi globali.
La politica commerciale dell’Italia e dell’UE
La politica commerciale dell’UE riguarda il commercio di beni e servizi, gli investimenti esteri diretti, gli aspetti commerciali della proprietà intellettuale (ad esempio i brevetti) e gli appalti pubblici. A livello europeo, la politica commerciale è una competenza esclusiva dell’Unione. Questo significa che l’UE e non i singoli stati membri, ha il potere di legiferare sulle questioni commerciali e concludere accordi commerciali internazionali.
Di conseguenza, tutti i trattati commerciali a cui aderisce l’Italia sono quelli che sono stati conclusi a livello unionale.
Il vantaggio principale è che, agendo insieme, i paesi dell’UE beneficiano di maggior potere negoziale quando stipulano accordi commerciali con altri paesi, riuscendo ad accedere più facilmente a prezzi più bassi delle materie prime, aumentando così la competitività e mantenendo costante il livello di efficienza e innovazione.
Inoltre, dato che le imprese straniere che vogliono esportare nell'UE devono soddisfare gli stessi standard elevati delle aziende UE, non vi è alcun rischio di concorrenza sleale.
L'UE si serve degli accordi commerciali anche per promuovere i principi e i valori europei, stabilendo standard internazionali sul rispetto dell’ambiente e dei diritti umani e dei lavoratori, ad esempio per evitare l'importazione di prodotti fabbricati sfruttando il lavoro minorile.
Le diverse tipologie di accordo
Gli accordi commerciali europei variano a seconda del loro contenuto:
- Accordi di partenariato economico (APE) - sostengono lo sviluppo dei partner commerciali dei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico
- Accordi di libero scambio (ALS) - consentono l'apertura reciproca dei mercati tra i paesi sviluppati e le economie emergenti, mediante la concessione di un accesso preferenziale ai mercati
- Accordi di associazione (AA) - rafforzano accordi politici più ampi.
L'UE conclude anche accordi commerciali non preferenziali, nell'ambito di intese più ampie come gli accordi di partenariato e cooperazione (APC).
Attualmente l'Unione Europea ha all’attivo 130 accordi, alcuni dei quali sono in vigore, altri in sospeso, ed altri ancora in fase di adozione o di negoziato.