Come esportare integratori alimentari negli USA
Con un valore stimato di 95,16 miliardi di dollari nel 2023, il mercato degli integratori alimentari negli Stati Uniti rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane che desiderano espandere il proprio business. È importante, tuttavia, considerare alcuni step preventivi necessari per ottimizzare l’investimento.
Il mercato degli integratori alimentari sta vivendo una fase di crescita senza precedenti. Secondo le ricerche condotte da Grand View Research, il valore globale del settore è destinato a raggiungere i 327 miliardi di dollari entro il 2030, segnando un incremento dell’84% rispetto al dato attuale. Questa crescita esponenziale si riflette in un tasso di aumento annuo del 9% nei prossimi sette anni, sottolineando una tendenza di consumo in forte ascesa.
Gli Stati Uniti dominano il mercato, offrendo un’enorme opportunità per le imprese italiane che desiderano espandere il proprio business oltreoceano. La dimensione del mercato degli integratori alimentari negli USA è stata valutata a 95,16 miliardi di dollari nel 2023 (fonte: Grand View Research) e si prevede crescerà a un tasso annuale composto (CAGR) del 4,8% dal 2024 al 2030.
In questo articolo parleremo di:
- Dati del mercato degli integratori alimentari negli USA;
- Procedure per l'esportazione;
Con un valore stimato di 95,16 miliardi di dollari nel 2023, il mercato degli integratori alimentari negli Stati Uniti rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane che desiderano espandere il proprio business. È importante, tuttavia, considerare alcuni step preventivi necessari per ottimizzare l’investimento.
Il mercato degli integratori alimentari sta vivendo una fase di crescita senza precedenti. Secondo le ricerche condotte da Grand View Research, il valore globale del settore è destinato a raggiungere i 327 miliardi di dollari entro il 2030, segnando un incremento dell’84% rispetto al dato attuale. Questa crescita esponenziale si riflette in un tasso di aumento annuo del 9% nei prossimi sette anni, sottolineando una tendenza di consumo in forte ascesa.
Gli Stati Uniti dominano il mercato, offrendo un’enorme opportunità per le imprese italiane che desiderano espandere il proprio business oltreoceano. La dimensione del mercato degli integratori alimentari negli USA è stata valutata a 95,16 miliardi di dollari nel 2023 (fonte: Grand View Research) e si prevede crescerà a un tasso annuale composto (CAGR) del 4,8% dal 2024 al 2030.
Diversi fattori trainano questa crescita: la domanda crescente di prodotti nutraceutici in alternativa ai farmaci, la maggiore attenzione alla salute e al benessere, l’invecchiamento della popolazione e la richiesta di integratori per la gestione del peso. A ciò si aggiunge una nuova consapevolezza della salute tra i consumatori americani, in particolare tra Millennial e Gen Z, il ritmo di vita frenetico che rende difficile seguire una dieta sana e bilanciata e il maggiore potere d’acquisto delle nuove generazioni, più propense a spendere per questo genere di prodotti.
I prodotti che trainano la domanda statunitense vedono in prima linea gli integratori multivitaminici e minerali, i più venduti negli USA, con una quota del 30% del fatturato del settore. Seguono gli integratori erboristici e botanici con il 21%, gli integratori dietetici speciali con il 17% e il segmento della nutrizione sportiva (14%), in variazione positiva negli ultimi anni grazie alla crescente attenzione dei consumatori verso il benessere fisico. Altri prodotti rilevanti che hanno registrato una forte crescita sono gli integratori di collagene (+62% su Amazon USA), soprattutto tra i giovani consumatori, per la loro capacità di ridurre la secchezza cutanea e rallentare l’invecchiamento; infine, gli integratori per il benessere mentale con melatonina, teanina e magnesio.
Il canale di distribuzione principale è il commercio al dettaglio, con un’incredibile quota del 60,7% delle vendite. Supermercati e super centri commerciali come Walmart, Kroger, Albertsons, CVS Health, Walgreens, Rite Aid e Target sono i giganti che dominano questo panorama. Segue il canale dei distributori all’ingrosso, che rappresenta il 25,5% delle entrate del settore. Questi ultimi vendono direttamente a studi medici, palestre, uffici e piccoli negozi, e permettono una distribuzione più capillare del prodotto. Infine, l’e-commerce, con una quota del 9,1% delle entrate del settore, è il canale che cresce più rapidamente con le vendite online che ammontano a $ 19,4 milioni (di cui il 30% rappresentato da vitamine e minerali). I consumatori principali di questo canale sono i giovani tra i 25 e i 34 anni, che apprezzano l’accesso 24/7, la vasta scelta di prodotti, i forum, gli sconti e le offerte. Il player principale in questo campo è Amazon Inc.
Le previsioni per il mercato americano degli integratori alimentari sono decisamente positive. La crescita del settore non accenna a rallentare e la crescente consapevolezza dei consumatori sui benefici degli integratori continuerà a spingere la domanda verso prodotti sempre più specifici e attraenti. L’alto livello di qualità e la reputazione del “Made in Italy” sono molto apprezzati dai consumatori americani, posizionando i produttori italiani in una posizione di vantaggio rispetto ai competitor. L’Italia vanta una lunga tradizione nella produzione di erbe e prodotti medicinali naturali, un patrimonio che può essere valorizzato per conquistare una quota significativa del mercato americano. Nel 2021 le importazioni italiane statunitensi di integratori alimentari hanno raggiunto un valore di $1,6 miliardi. L’Italia si posiziona come 7° fornitore per gli Stati Uniti nel settore con una quota del 1,55%. Nel 2021 l’Italia ha esportato negli Stati Uniti 22 milioni di dollari di integratori alimentari e vitamine.
Procedure per l’esportazione:
- Registrazione FDA. L’importazione, la commercializzazione e la vendita degli integratori alimentari negli Stati Uniti è regolata dalla FDA (Food and Drug Administration, letteralmente l’agenzia per gli alimenti e i medicinali), un ente governativo statunitense che regolamenta le importazioni e le esportazioni di prodotti alimentari e farmaceutici in America. A tal proposito, tutti gli integratori alimentari destinati alla vendita in USA devono essere a norma con le regole emanate dalla FDA. I punti chiave della normativa riguardano:
- Ammissibilità degli ingredienti: gli ingredienti utilizzati negli integratori alimentari devono essere “non vietati” dalla FDA e utilizzati in concentrazioni conformi alle normative per l’uso dichiarato. Il Dietary Supplements Health and Education Act (DSHEA) del 1994 stabilisce gli standard per la sicurezza, l’etichettatura, la commercializzazione e la distribuzione degli integratori alimentari.
- Dichiarazioni in etichetta (i “claim”): le informazioni riportate sull’etichetta del prodotto, come i benefici e le proprietà devono essere accurate, non fuorvianti e supportate da prove scientifiche. Per questo, bisogna evitare claim che potrebbero far classificare l’integratore come medicinale; in tal caso, sarebbe necessaria la registrazione come medicinale con un iter più complesso. Una volta ottenuta la registrazione, il numero rilasciato dalla FDA dovrà essere indicato nella pratica di esportazione e allegato alla pratica di dogana, in modo tale da superare la fase di sdoganamento senza problemi.
- Nominare il proprio “FDA Agent”, cioè l’agente rappresentante. Il soggetto “FDA Agent” assume la responsabilità dell’esportazione e funge da punto di contatto diretto per la FDA. In pratica, rappresenta un anello di congiunzione tra il produttore italiano e l’ente governativo americano.
- Revisionare le etichette e le confezioni di tutti i prodotti per renderli conformi alle normative FDA. Le nuove normativa, per esempio, prevedono modifiche sulle dimensioni e posizioni dei testi per migliorare la leggibilità e comprensione delle informazioni e l’eliminazione di elementi come le calorie e i grassi, per inserirne altri come gli zuccheri aggiunti.
- L’imballaggio gioca un ruolo fondamentale nell’esportazione di integratori alimentari. A tal proposito, è importante distinguere tra alimenti deperibili e non deperibili. Con i primi si fa riferimento ai “freschi” a bassa durata di conservazione (carne, latticini, frutta, …), accomunati dalla necessità di stare al freddo. Per questo motivo i prodotti devono essere ben distanziati tra di loro e spediti in container refrigeranti a temperatura controllata. Gli alimenti non deperibili, invece, riguardano tutti quei cibi a scarso contenuto idrico e che possono essere conservati a lungo anche in ambienti non propriamente favorevoli (pasta, riso, caffè). Nonostante questa categoria di alimenti non abbia bisogno del freddo, si deve tuttavia garantire una temperatura tale da preservare la qualità e l’integrità dei prodotti. Quindi, diventa necessario imballarli con un buon isolamento termico per evitare sbalzi termici, temperature troppo elevate o fonti di calore improvvise. Anche in questo caso, l’imballaggio deve tenere i prodotti distanziati per evitare danni da urti o vibrazioni.
- Spedizione. Esistono due opzioni principali: nave e aereo. La spedizione aerea è la modalità più rapida, ideale per consegne urgenti e per un maggiore controllo dei prodotti. D’altro canto, si tratta della soluzione più dispendiosa sia in termini economici che ambientali. In aggiunta, questo tipo di spedizione è soggetta a grandi limitazioni, come il peso, il volume o tipologia di merce (es. prodotti infiammabili o fortemente soggetti a sbalzi di pressione). Le spedizioni marittime, invece, hanno costi inferiori rispetto all’aereo. Non presentano alcun limite di peso o volume e offrono il vantaggio di poter sbrigare le pratiche burocratiche durante la spedizione stessa, con conseguente risparmio di tempo. Per contro, i prodotti saranno controllati una solo volta, ossia al momento dell’imbarco, e i tempi di consegna sono notevolmente più lunghi rispetto alla prima soluzione.
L’espansione nel mercato statunitense degli integratori alimentari richiede un’attenta pianificazione e l’adozione di strategie specifiche. L’analisi del mercato, l’adeguamento normativo, la scelta del canale distributivo, un marketing efficace e la collaborazione con partner affidabili sono fattori chiave per il successo.