Come esportare prodotti cosmetici negli Stati Uniti?
Ti affascina il mercato USA e vuoi sapere di più sulle regole per esportare prodotti cosmetici negli Stati Uniti?
Al fine di sapere cosa è necessario per esportare prodotti cosmetici nel mercato USA, occorre fare riferimento alle regole imposte dall’FDA (Food & Drug Administration) in materia. Il primo step necessario è comprendere qual è, secondo l’FDA, la definizione di “cosmetico”.
In questo articolo parleremo di:
- Cos'è e come agisce l'FDA;
- Le normative che regolano il mercato dei cosmetici;
- Distinzione tra "cosmetico" e "medicinale";
L’FDA definisce i cosmetici in base alla destinazione d’uso, ovvero all'uso “normale” previsto per il prodotto stesso. Sono considerati cosmetici gli articoli destinati ad essere applicati sul corpo umano per promuoverne la pulizia, per migliorarne o alterarne l'aspetto, quindi prodotti idratanti per la pelle, profumi, rossetti, smalti per unghie, preparazioni per il trucco degli occhi e del viso, shampoo detergente, prodotti per la permanente, colori per capelli, deodoranti e, in generale, qualsiasi sostanza destinata all'uso come componente di un prodotto cosmetico.
La lista è abbastanza lunga e, tra l’altro, comprende anche i prodotti utilizzati come ingredienti per altre produzioni. Questo significa che se si vuole introdurre sul mercato americano un prodotto che verrà utilizzato come ingrediente per un prodotto cosmetico, lo stesso verrà considerato cosmetico.
Fino a pochi mesi fa, l’FDA non prevedeva nessun obbligo di registrazione né per i cosmetici che si intendevano introdurre sul mercato USA, né per lo stabilimento produttivo responsabile dei prodotti. Esisteva, tuttavia, un programma di registrazione volontario, in cui il produttore poteva inserire i suoi dati ed essere così presente nel sistema FDA.
Proprio il 2023 però ha determinato una svolta importante per il mercato dei cosmetici: attraverso l’introduzione di nuove direttive, ogni produttore di cosmetici dovrà essere registrato all’FDA tramite il sistema FEI, comunicando all’FDA i propri dati anagrafici e le attività che si svolgono all’interno del proprio stabilimento produttivo.
Per incentivare la trasparenza e la tracciabilità dei propri prodotti, nell’introdurli in USA, l'importatore dovrà quindi necessariamente comunicare alle autorità competenti il FEI del produttore in questione.
Inoltre, ogni produttore avrà il dovere di fornire all’FDA la lista dei propri cosmetici venduti nel mercato USA includendo, per ogni voce, tutti gli ingredienti utilizzati.
Altra tematica importante riguarda sicuramente le tempistiche da rispettare: la registrazione dello stabilimento dovrà essere rinnovata ogni 2 anni, mentre la lista dei prodotti e dei loro ingredienti dovrà essere riconfermata annualmente.
La differenza tra prodotti cosmetici e medicinali
C’è però un elemento a cui ogni produttore di cosmetici dovrà prestare particolare attenzione: si tratta del limite, spesso molto sottile, che l’FDA traccia tra prodotti cosmetici e medicinali. L’FDA definisce medicinali tutti quegli articoli destinati ad essere utilizzati nella diagnosi, cura, alleviamento, trattamento o prevenzione delle malattie e gli articoli (diversi dai prodotti alimentari) destinati ad influenzare la struttura o qualsiasi funzione del corpo umano o di altri animali.
Il punto focale è pertanto la destinazione d’uso del prodotto. Per questo motivo, al fine di valutare se il proprio prodotto possa o meno rientrare nell’ambito dei medicinali, bisogna fare particolare attenzione a quanto esposto in etichetta o in qualsiasi altro mezzo di comunicazione e promozione del prodotto (pubblicità, sito web…).
Per esempio, immaginiamo di essere produttori di un rossetto. Se il rossetto viene descritto come un rossetto che rende più belle le labbra, il prodotto sarà senza dubbio un prodotto cosmetico. Se invece includiamo nella descrizione del prodotto anche la proprietà di prevenzione dall’insorgenza di herpes labiali, il prodotto risulterebbe destinato all’ambito medico.
Come è facile immaginare, le regole che riguardano l’importazione di medicinali sono molto più stringenti e complicate di quelle riguardanti i cosmetici. Proprio per questo motivo è essenziale definire con cura la destinazione d’uso che si dà ai propri cosmetici.
Inoltre, vale la pena ricordare che i saponi (saponette, saponi per il corpo), sono regolati da un altro ente. Nonostante, stando alla descrizione di cosmetico fornita dalla FDA, potrebbe sembrare logico includere nella categoria anche i saponi, l’FDA li esclude, descrivendo come sapone quei prodotti in cui si verificano le seguenti due condizioni:
• la maggior parte delle sostanze non volatili nel prodotto consiste in un sale alcalino di acidi grassi e le proprietà detergenti del prodotto sono dovute ai composti alcalino-acidi grassi;
• il prodotto è etichettato, venduto e descritto esclusivamente come sapone.
Qualora il prodotto soddisfacesse queste due condizioni, sarà allora regolato dal CPSC (Consumer Product Safety Commission). Ad oggi, il CPSC non prevede particolari regole inerenti alla commercializzazione del sapone, se non alcuni accorgimenti in merito all’inclusione di elementi potenzialmente nocivi in base alla lista fornita dall’FHSA (Federal Hazardous Substances Act). Se il prodotto non rientra nella definizione di sapone di cui sopra, allora sarà classificato come un cosmetico o un medicinale, e dunque regolato dall’FDA.
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