Esportare macchinari agricoli in America Latina

L’America Latina rappresenta un mercato in forte crescita per l’export di macchinari agricoli italiani. Con la sua superficie coltivabile di oltre 500 milioni di ettari e la crescente meccanizzazione del settore agricolo, la regione offre un grande potenziale per le imprese che producono tecnologie agricole innovative e di alta qualità.

L’America Latina sta attraversando una fase di crescente meccanizzazione nel settore agricolo, supportata da un aumento delle importazioni di macchinari agricoli provenienti principalmente da Europa, Stati Uniti e Cina. Questa tendenza è guidata da una serie di fattori, tra cui l’aumento della domanda alimentare della popolazione, la necessità di maggiore efficienza delle operazioni agricole, gli investimenti governativi e l’accesso alle nuove tecnologie che favoriscono l’adozione di macchinari più avanzati. L’obiettivo è aumentare l’efficienza, la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura per soddisfare la domanda alimentare in crescita nella regione.

In questo contesto, l’Italia si distingue come leader mondiale nell’export dei macchinari agricoli, vantando una produzione diversificata e oltre 1.300 imprese attive nel settore, quasi il 7% di tutte quelle della meccanica strumentale (fonte: SACE). A differenza dei competitor globali focalizzati su colture estensive, l'industria italiana si distingue per l'ampia gamma di prodotti adattabili a diverse esigenze. L’elevato livello di innovazione tecnologica delle aziende italiane rappresenta un valore aggiunto molto apprezzato, in particolare in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità. Le nuove tecnologie, come robot e droni permettono di monitorare i processi di coltivazione e raccolta, aumentando l'efficienza produttiva e riducendo i costi e l'impatto ambientale. Proprio queste caratteristiche rendono le imprese italiane partner ideali per gli agricoltori latinoamericani.

Nel corso degli anni, le esportazioni italiane di macchinari agricoli verso l'America Latina hanno registrato una crescita costante. I principali mercati di destinazione includono Brasile, Argentina, Cile, Ecuador e Colombia, con un’enfasi particolare sulle tipologie di macchine come trattori, mietitrebbie e implementi.

In questo articolo parleremo di: 

  • esportazione di macchinari agricoli in Sud America, con particolare focus su Brasile, Argentina, Cile, Ecuador e Colombia
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L’America Latina rappresenta un mercato in forte crescita per l’export di macchinari agricoli italiani. Con la sua superficie coltivabile di oltre 500 milioni di ettari e la crescente meccanizzazione del settore agricolo, la regione offre un grande potenziale per le imprese che producono tecnologie agricole innovative e di alta qualità.

L’America Latina sta attraversando una fase di crescente meccanizzazione nel settore agricolo, supportata da un aumento delle importazioni di macchinari agricoli provenienti principalmente da Europa, Stati Uniti e Cina. Questa tendenza è guidata da una serie di fattori, tra cui l’aumento della domanda alimentare della popolazione, la necessità di maggiore efficienza delle operazioni agricole, gli investimenti governativi e l’accesso alle nuove tecnologie che favoriscono l’adozione di macchinari più avanzati. L’obiettivo è aumentare l’efficienza, la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura per soddisfare la domanda alimentare in crescita nella regione.

In questo contesto, l’Italia si distingue come leader mondiale nell’export dei macchinari agricoli, vantando una produzione diversificata e oltre 1.300 imprese attive nel settore, quasi il 7% di tutte quelle della meccanica strumentale (fonte: SACE). A differenza dei competitor globali focalizzati su colture estensive, l'industria italiana si distingue per l'ampia gamma di prodotti adattabili a diverse esigenze. L’elevato livello di innovazione tecnologica delle aziende italiane rappresenta un valore aggiunto molto apprezzato, in particolare in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità. Le nuove tecnologie, come robot e droni permettono di monitorare i processi di coltivazione e raccolta, aumentando l'efficienza produttiva e riducendo i costi e l'impatto ambientale. Proprio queste caratteristiche rendono le imprese italiane partner ideali per gli agricoltori latinoamericani.

Nel corso degli anni, le esportazioni italiane di macchinari agricoli verso l'America Latina hanno registrato una crescita costante. I principali mercati di destinazione includono Brasile, Argentina, Cile, Ecuador e Colombia, con un’enfasi particolare sulle tipologie di macchine come trattori, mietitrebbie e implementi.


Brasile

Il Brasile, quarto produttore agricolo mondiale, rappresenta uno dei mercati più promettenti per le imprese italiane.

Secondo le elaborazioni di Trade Data Monitor su dati del Ministero dell’Economia Brasiliana, il gigante verdeoro nel 2022 ha importato dal mondo macchine agricole per 1,2 miliardi di euro, registrando un incremento del +69,15% rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti sono il principale fornitore con una quota di mercato del 39,19%, seguiti dalla Germania (14,51%) e dalla Cina (10,04%). L’Italia detiene l’8° posto con una quota del 3,19%, davanti a Paesi Bassi, Belgio e Francia.

La domanda di macchinari agricoli di alta qualità è in costante crescita, trainata da una forte espansione del settore agroalimentare nel paese e agli incentivi governativi. Tra questi ultimi, il governo federale gestisce il Plano Safra, un programma che fornisce finanziamenti agevolati per lo sviluppo dell'attività agricola a piccoli, medi e grandi produttori del Brasile. L’edizione 2021/2022 del Plano Safra ha reso disponibili circa 251 miliardi di Reais (circa 45 miliardi di euro), con un aumento rispetto al piano precedente.

Nonostante il Brasile soddisfi la maggior parte della sua domanda interna di macchinari agricoli, il governo spinge per un continuo miglioramento tecnologico del settore. Ciò apre ottime opportunità per le aziende italiane produttrici di macchinari, componenti e attrezzature agricole, specialmente nel settore delle parti e componenti di elevata qualità e tecnologie di punta.

Inoltre, la crescente necessità di aumentare la produttività agricola a scapito dell'uso estensivo della terra, rende l’agricoltura di precisione un fattore chiave importante nel futuro del settore. Le macchine agricole prodotte in Brasile hanno una buona tecnologia, ma i grandi produttori internazionali offrono un livello tecnologico superiore. In questo contesto, la qualità e il know-how dei prodotti italiani, già conosciuti e apprezzati in Brasile, sarà sempre valorizzato e richiesto, indipendentemente dalla scelta di esportare o produrre in loco. Le principali opportunità per l'export italiano si concentrano su trattori, pezzi di ricambio e componenti e tecnologie per l’agricoltura di precisione.

La partecipazione ad Agrishow, la più grande Fiera Internazionale di Tecnologia Agricola in America Latina, rappresenta un’occasione imperdibile per le aziende italiane di incontrare potenziali clienti e partner brasiliani e di consolidare la propria presenza in questo mercato.

Ecuador

L’agricoltura ecuadoriana è caratterizzata da una forte componente di agricoltura familiare (84,5%), dedicata alla produzione per soddisfare i bisogni primari, con piccoli appezzamenti di terreno che limitano l’accesso alle tecnologie avanzate, che consentirebbero maggiore efficienza.

La meccanizzazione dell’agricoltura rappresenterebbe una chiave per aumentare la produttività e la competitività del settore, ma il suo sviluppo è ostacolato da diverse sfide. Tra queste, si evidenziano le piccole dimensioni delle imprese agricole, le condizioni topografiche, la manodopera a basso costo, le colture non meccanizzate come cacao, caffè e banane, che non hanno bisogno di molta meccanizzazione. Nonostante ciò, le importazioni di macchinari agricoli nel 2022 si sono attestate intorno a 213 milioni di dollari, registrando una crescita media annuale del +17,3% (2020-2022).

L'Ecuador, importatore tradizionale di questo tipo di prodotti, acquista la maggior parte delle macchine agricole dalla Cina, che ha una quota pari al 33% del valore complessivo. L’Italia, invece, si posiziona all’8° posto a livello mondiale con un valore di export di 2,7 milioni di dollari nel 2022 e una quota di mercato del 3%. Sebbene negli ultimi tre anni l’export italiano nel settore abbia registrato una tendenza negativa (-10,7%), i due principali prodotti che l'Italia ha esportato in Ecuador hanno visto una crescita superiore al 70%.

In generale, le importazioni di macchinari agricoli in Ecuador sono favorite da barriere tariffarie e dazi doganali molto bassi o inesistenti al fine di agevolare la produzione e la competitività nei campi. La Legge Organica per la Promozione della Produzione stabilisce un’aliquota IVA dello 0% su: attrezzature e macchinari nel settore agricolo, dell’acquacoltura e della pesca; pannelli solari; barche da pesca di nuova costruzione; assicurazioni agricole; affitto di terreni per uso agricolo e veicoli elettrici. Solo due prodotti sono soggetti a dazio doganale (10%) e IVA (12%), ovvero i machete e le asce, roncole e simili utensili taglienti. Inoltre, la riforma della Legge per la Promozione dello Sviluppo Agricolo e Zootecnico consente l’importazione di macchinari agricoli usati con dazi doganali e IVA a tasso zero, purché rispettino determinati criteri ambientali e di assistenza tecnica.

Colombia

La Colombia presenta un livello di meccanizzazione agricola in crescita, seppur con ampi margini di sviluppo. Le importazioni di macchinari agricoli sono un indicatore chiave di questo trend, con un valore di 368 milioni di dollari nel 2022 e una crescita media annuale del +26% dal 2020 al 2022.

La Cina è il primo fornitore mondiale della Colombia, con una quota di mercato del 26%. L’Italia si posiziona al 5° posto con una quota pari a 5,7%, rivestendo il ruolo di primo Paese europeo nella fornitura di macchinari agricoli al paese sudamericano.

Se da un lato le ragioni del successo italiano nel mercato sono evidenti, con l’alta qualità dei prodotti, la competitività dei prezzi e la forte reputazione del made in Italy che fungono da traino, dall’altro lato emerge un potenziale ancora inespresso. Nonostante la crescita positiva del +34,9% negli ultimi tre anni, il valore delle importazioni colombiane di macchinari agricoli dall'Italia nel 2022 si attesta a poco più di 21 milioni di dollari, una cifra inferiore al totale di oltre 300 milioni di dollari spesi dal paese in questo settore. Inoltre, la crescita italiana è inferiore all'incremento medio generale degli acquisti colombiani di macchinari agricoli.

In questo contesto, il Piano Strategico di Scienza, Tecnologia e Innovazione del Settore Agricolo e Zootecnico colombiano (“Pectia”, 2017-2027) rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane.

Il Pectia mira a creare un sistema di innovazione agricolo efficiente e coordinato, con l’obiettivo di aumentare la produttività, la sostenibilità e la competitività del settore. Il piano si basa su diverse linee di azione, tra cui la stimolazione dell’innovazione e del cambiamento tecnico, il coinvolgimento di tutti gli attori del Sistema Nazionale della Scienza e Tecnologia Agroindustriale (SNCTA), l’incentivazione di investimenti adeguati e la creazione di un quadro normativo efficiente. Il Pectia, inoltre, identifica le specifiche esigenze in termini di macchinari agricoli per le diverse categorie, dalla gestione del raccolto alla qualità e sicurezza dei prodotti, fino alla gestione sanitaria e fitosanitaria.

Il Piano Nazionale Pluriennale di Investimenti si inserisce nel quadro delle Linee Strategiche di Investimento Nazionale, completando la visione di un sistema agricolo colombiano più inclusivo, sostenibile e resiliente. Tra gli obiettivi chiave vi sono: l’inclusione produttiva e finanziaria dei piccoli e medi produttori rurali, la promozione dell’agroindustria sostenibile e la reindustrializzazione, la trasformazione produttiva e sostenibile, l’economia circolare, l’internazionalizzazione.

L’Italia ha il potenziale per aumentare le sue esportazioni di macchinari agricoli in Colombia, grazie alla crescente domanda di macchinari agricoli da parte del Paese e a quella di tecnologie innovative e adatte alle piccole dimensioni delle aziende agricole colombiane.

Cile

Secondo il report di Agenzia ICE, in Cile, il settore agricolo dipende fortemente dall’uso di macchinari, che rappresentano una parte significativa dei costi di produzione, incidendo sul 16% nel settore frutticolo e orticolo e addirittura sul 28% in quello cerealicolo. Tuttavia, il settore si trova ad affrontare diverse sfide, prima fra tutte la produttività. Il costo della manodopera è elevato e risente della concorrenza salariale del settore minerario, creando un divario significativo. A ciò si aggiunge la carenza di manodopera specializzata e la necessità di investimenti per aumentare la resa e la qualità di terreni e colture. La meccanizzazione agricola, abbinata all'introduzione di nuove varietà adatte a processi produttivi automatizzati, rappresenta una chiave di volta per superare queste criticità. Unita ad un aumento degli investimenti in tecnologia, questa strategia permetterà di migliorare la competitività del settore agricolo cileno.

Il mercato cileno delle macchine agricole si divide principalmente in: segmenti di alta gamma, con macchine agricole a elevato contenuto tecnologico che provengono principalmente da Germania, Stati Uniti, paesi scandinavi, Giappone; di media gamma, con macchine agricole di qualità intermedia e prezzo inferiore, che provengono da Spagna, Francia, Italia, Inghilterra, Corea del Sud; di bassa gamma, originari dei paesi Cina, Brasile e Argentina. Infatti, il paese di origine del prodotto è un fattore fondamentale nella scelta del fornitore, poiché i clienti cileni associano i diversi paesi a determinati livelli di qualità e prezzo. Un altro fattore rilevante è la marca poiché questi ultimi tendono a preferire marchi già conosciuti sul mercato locale, di cui hanno potuto valutare pro e contro, gamma di prezzi e qualità del servizio post-vendita.

Nel 2021, il Cile ha importato in totale 56,74 milioni di dollari in macchinari per la preparazione del terreno e la coltivazione, con un aumento del 99,7% rispetto al 2020. Il Brasile è stato il principale paese fornitore con una quota di mercato del 18,94%, seguito dalla Germania (15,1%) e dall’Italia che si è posizionata al 3° posto con una quota del 13,59%. Le mietitrebbie e le trattrici sono stati i tipi di macchinari più importati.

La domanda di macchinari agricoli in Cile è in aumento, trainata da diversi fattori, tra cui l’espansione della superficie coltivata, l’esigenza di migliorare la produttività e l'adozione di tecnologie agricole più avanzate. Nel 2021, l'Italia ha esportato in Cile oltre 275.000 unità e 6.8 milioni di Kg di macchinari e parti per l'agricoltura, confermandosi uno dei principali fornitori del paese. La presenza di oltre 60 marchi italiani sul mercato cileno, molti dei quali da diversi anni, testimonia la solidità e la reputazione del "made in Italy" in questo settore. Oltre alle macchine per la preparazione del terreno e la coltivazione, il Cile importa anche diverse altre tipologie di macchinari agricoli, tra cui:

-         Macchine per la raccolta e la trebbiatura: nel 2021, l'import totale di questo tipo di macchinari è stato pari a 235,7 milioni di dollari, con un aumento del 65,7% rispetto al 2020. L’Italia si è posizionata al primo posto tra i paesi fornitori con una quota del 49,66%, seguita da Stati Uniti (11,73%), Cina (9%) e Germania (6,18%). Tra i prodotti italiani più importati in questo comparto troviamo i macchinari per la pulizia, classificazione e raccolta di frutta, parti e pezzi di ricambio, falciatrici e tosatrici da prato, macchine per vigneti.

-         Trattori agricoli: nel 2021, l’import di trattori agricoli è stato pari a 143,2 milioni di dollari, pari a 6.654 unità, con un aumento del +147,8% rispetto al 2020. L’Italia si è posizionata come secondo fornitore di questi prodotti con una quota del 17,79%, in forte crescita rispetto al 2020.

Nonostante le dimensioni contenute del mercato cileno e l'elevata concorrenza internazionale, si intravedono interessanti opportunità per le aziende italiane produttrici di macchinari agricoli. In particolare, il settore post-raccolta e le macchine per la classificazione di prodotti ortofrutticoli offrono un elevato potenziale di crescita.

Argentina

L’Argentina, con una superficie di circa 2,8 milioni di km² e 37,5 milioni di ettari coltivati, si presenta come un paese dalle grandi potenzialità agricole. Il suo territorio si estende su tre zone climatiche distinte: temperata, subtropicale e arida, ognuna con caratteristiche specifiche che determinano differenti tipi di produzione agricola.

L’agricoltura rappresenta una fonte di entrate fiscali indispensabili per il Paese, con l’Argentina che si posiziona al vertice mondiale per esportazioni di soia, arachidi, limoni e pere.

Il settore delle macchine agricole in Argentina costituisce un segmento importante dell’economia nazionale, con un ruolo chiave nella produzione di cereali, semi oleosi e foraggi. L’analisi economica del settore si concentra su quattro gruppi di macchinari: trattori, mietitrebbiatrici, seminatrici e attrezzature.

L’industria del settore delle macchine agricole in Argentina conta oltre 1.200 imprese, che impiegano circa 27.000 persone. A differenza di gran parte dell’industria manifatturiera locale, il settore si concentra principalmente nelle regioni interne del paese. Ciò si spiega, da un lato, con la necessità di adattamento dei macchinari e delle attrezzature alle diverse colture e condizioni del suolo; dall’altro, con l’esigenza fornire tempestivamente sia pezzi di ricambio che servizi post-vendita (installazione, uso, riparazione, ecc.).

Nel 2021, secondo gli ultimi dati di ICE Agenzia, le importazioni argentine di macchine agricole sono aumentate rispetto al 2020 del +18,5% circa, passando da 288 milioni di dollari a 341 milioni di dollari, provenienti principalmente dall’area Mercosur, UE e Cina. L’Italia si colloca al 4° posto tra i fornitori dell’Argentina a livello mondiale, con un aumento del +75,9% e un valore pari a 23,8 milioni di dollari USD nel 2021. Le tre principali voci delle importazioni dall’Italia nel 2021 sono state: parti di macchine per la lavorazione del terreno che hanno raggiunto il valore di 1,2 milioni di USD, mietitrebbia/raccolta (15,4 milioni di USD), apparecchi per la lavorazione del terreno (2,6 milioni di USD).

Negli ultimi anni, l’agricoltura argentina ha assistito a una rapida crescita nell’adozione di tecnologie innovative. L'iniziale implementazione dell'irrigazione a goccia ha aperto la strada a una serie di innovazioni che stanno trasformando il settore. L’agricoltura di precisione, l’utilizzo di droni, la mappatura radar del suolo, il commercio elettronico e la raccolta meccanizzata sono solo alcuni esempi di come la tecnologia stia rivoluzionando il modo di coltivare in Argentina. L’INTA (Instituto Nacional de Tecnologia Agropecuaria) prevede che questa tendenza continuerà nei prossimi anni, con le macchine agricole che diventeranno sempre più specializzate in automazione, sensorizzazione e robotica.

In generale, l'export di macchinari agricoli italiani in America Latina offre vantaggi sia per gli agricoltori locali, che possono beneficiare di tecnologie avanzate per migliorare l'efficienza e la sostenibilità delle loro operazioni, sia per le imprese italiane, che possono espandere il proprio mercato e contribuire allo sviluppo del settore agricolo nella regione.

 


 

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