Giappone: gigante economico tra tradizione e innovazione

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L’economia giapponese, quarta al mondo per PIL nominale, si distingue per l’elevato livello di sviluppo tecnologico, un solido settore manifatturiero e un terziario altamente evoluto. Caratterizzata da una forza lavoro istruita e operosa, vanta una popolazione numerosa e benestante che la rende un mercato di consumo primario a livello globale.

Posizionato strategicamente nell’area dinamica dell’Asia-Pacifico, il Giappone si erge come uno dei sistemi economici più moderni e progrediti del pianeta. Forte di una storia a vocazione internazionale, il Paese del Sol Levante assume un ruolo chiave nello scacchiere globale, trainando l’innovazione e influenzando gli equilibri economici mondiali.

In questo articolo scoprirai le potenzialità del mercato giapponese

 

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L’economia giapponese, quarta al mondo per PIL nominale, si distingue per l’elevato livello di sviluppo tecnologico, un solido settore manifatturiero e un terziario altamente evoluto. Caratterizzata da una forza lavoro istruita e operosa, vanta una popolazione numerosa e benestante che la rende un mercato di consumo primario a livello globale.

Posizionato strategicamente nell’area dinamica dell’Asia-Pacifico, il Giappone si erge come uno dei sistemi economici più moderni e progrediti del pianeta. Forte di una storia a vocazione internazionale, il Paese del Sol Levante assume un ruolo chiave nello scacchiere globale, trainando l’innovazione e influenzando gli equilibri economici mondiali.

Protagonista di una ripresa economica eccezionale dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, il Giappone è stato tra i primi paesi asiatici a scalare le catene del valore, passando dalla produzione di beni a basso costo ai servizi avanzati che oggi rappresentano la quota più consistente del PIL e dell’occupazione. Tradizionalmente contraddistinto dal forte dominio dei grandi gruppi industriali privati (keiretsu) e da un’elevata qualità della vita, il Giappone vanta un sistema economico diversificato e orientato al commercio. I settori trainanti sono quello terziario (banche, assicurazioni, commercio, comunicazione, trasporti, intrattenimento) e quello manifatturiero (automobili, motocicli, navi, petrolio, elettronica di consumo, microelettronica, robotica).

Con una popolazione di 122,6 milioni di abitanti, il Giappone si posiziona come la quarta economia mondiale per PIL nominale, attestato a 4,21 miliardi di euro nel 2023 (fonte: IFM), alle spalle di Stati Uniti, Cina e Germania nel 2023. Per accelerare la crescita economica, il Giappone dovrà affrontare alcune sfide strutturali, tra cui il basso tasso di natalità, l’invecchiamento della popolazione e il conseguente declino demografico. A tale scopo, ad ottobre 2022, il Governo ha varato un pacchetto di misure economiche che hanno l’obiettivo di sostenere la domanda interna (in fase di lenta ripresa), compensando il calo della fiducia delle famiglie e del reddito reale che frena i consumi privati.

 

L’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra Unione Europea e Giappone, siglato a Tokyo nel 2018 ed entrato in vigore nel 2019, rappresenta una pietra miliare nel panorama del libero scambio internazionale. L’accordo prevede una significativa liberalizzazione tariffaria, con vantaggi concreti per le imprese di entrambe le parti. In dettaglio, l’Unione Europea ha eliminato i dazi su circa il 99% delle linee tariffarie e il 100% delle importazioni provenienti dal Giappone. Il Giappone, a sua volta, ha liberalizzato il 97% delle linee tariffarie e il 99% delle importazioni dall’UE. Tra i benefici generati dall’accordo figurano: l’aumento degli scambi commerciali tra le due potenze, con un beneficio stimato di circa 40 miliardi di euro all’anno per l’economia europea; maggiori opportunità per le imprese in termini di export e di investimenti; la riduzione dei prezzi dei prodotti per i consumatori finali che potranno usufruire di una maggiore scelta e prezzi più competitivi. Già nel 2022, l’export UE verso il Giappone ha superato gli 82 miliardi di euro, con le importazioni che hanno raggiunto i 67,8 miliardi. A settembre 2022, il tasso di utilizzo delle tariffe preferenziali (PUR) previste dall’Accordo a livello UE si è attestato al 71%.

Il 2023 è stato un anno di grande impegno e influenza per il Giappone. Il Paese del Sol levante, infatti, ha ospitato il vertice del G7 a Hiroshima, assumendo la presidenza del gruppo e un seggio non permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In questo contesto, il Paese ha svolto un ruolo di primo piano nel plasmare l’agenda globale e affrontare le sfide più urgenti del mondo, tra cui il sostegno all’ordine internazionale basato sulla promozione di una società libera e aperta.

Rapporti con l’Italia: un partenariato strategico

La vicinanza politica, la condivisione di valori democratici e la comune partecipazione a forum internazionali come il G7 creano un terreno fertile per un’ulteriore intensificazione dei rapporti economici e commerciali tra Italia e Giappone. Un legame che si è concretizzato in iniziative e accordi significativi, come la firma, nel dicembre 2023, di un documento congiunto da parte del Ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e del Ministro giapponese dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Yasutoshi Nishimura. L’accordo punta a rafforzare le sinergie industriali e a realizzare investimenti nei settori chiave come l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, le tecnologie quantistiche, l’energia, le infrastrutture, e le biotecnologie.

Il 2023 si è, dunque, concluso con un bilancio positivo per il commercio bilaterale che ha raggiunto i 13,5 miliardi di euro, registrando una crescita del +1,1% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni italiane verso il Giappone ammontano a 8,05 miliardi di euro, contro i 5,4 miliardi di euro di importazioni dal Giappone, generando un saldo netto favorevole all’Italia di 2,6 miliardi di euro. Un sodalizio che rappresenta un valore aggiunto nel panorama internazionale e un modello di cooperazione proficua tra due nazioni unite da una stima reciproca e da una comune visione del futuro.

Investimenti Diretti Esteri in Giappone

Le relazioni economiche tra Italia e Giappone sono solide e in continua crescita, con una presenza italiana nel Paese del Sol Levante fortemente legata al commercio, in particolare al settore moda e design. Ne sono testimonianza i numerosi negozi monomarca dei grandi brand italiani che costellano il Paese.

La forma di accesso privilegiata al mercato locale rimane l’accordo commerciale di vendita, mentre la costituzione di filiali è meno frequente a causa degli alti costi di avvio e gestione.

Accanto al fashion system, altri settori vedono una significativa presenza italiana in Giappone. Tra questi, l’automobilistico, il motociclistico e l’alimentare, dove operano alcuni dei maggiori marchi italiani. Un ruolo importante è svolto anche dalle piccole imprese, in particolare nel settore della ristorazione e dell’import-export di prodotti alimentari. Non mancano infine imprese italiane nei settori meccanico, elettronico, farmaceutico e aerospaziale, sebbene in misura minore.

A rafforzare il legame bilaterale è stata la visita a Tokyo lo scorso febbraio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha incontrato i vertici di importanti imprese giapponesi per favorire nuove partnership e attrarre investimenti giapponesi in Italia. Gli incontri hanno coinvolto imprese leader nei settori aerospazio, difesa, elettronica, trasporto ferroviario, telecomunicazioni, servizi finanziari, sanità, automobilistico e produzione industriale. Tra le imprese giapponesi coinvolte si annoverano Mitsubishi, Hitachi, Nippon Telegraph and Telephone Corporation (Ntt), Denso Corporation, Ebara Corporation, Mitsubishi UFJ Financial Group (MUFG), Mitsui & Co., e Marubeni Corporation.

 

Cosa esportare

Nel 2023 le esportazioni italiane in Giappone hanno superato i livelli pre-pandemici e i primi due mesi del 2024 mostrano un ulteriore incremento rispetto all’anno precedente (+1,4 miliardi di euro contro 1,2 miliardi di gennaio-febbraio 2023). Con una quota di mercato dell’1,4%, l’Italia si è collocata al 14° posto tra i fornitori del Giappone nel 2023.

Per quanto riguarda le principali voci merceologiche importate dal Giappone nel 2023, troviamo

  • Tessile-moda: questo comparto rappresenta quasi un quarto del totale export italiano in Giappone (26,8% nel 2023). Nonostante la stagnazione economica, la domanda di alta moda italiana rimane solida, sostenuta dalla reputazione dei brand, dalla qualità e dall’unicità dei prodotti. Data la complessità del mercato giapponese, è fondamentale evidenziare le caratteristiche qualitative che contraddistinguono le produzioni italiane delle PMI, che rappresentano il principale fattore di scelta per i consumatori. Per rafforzare la propria presenza in Giappone, le imprese domestiche dovrebbero adottare formule promozionali innovative, presentando il sistema italiano della moda nella sua interezza.
  • Alimentari e bevande: l’Italia è il leader europeo per volume di esportazioni alimentari in Giappone, con un valore che ha raggiunto il 20,9% del totale nel 2023. L’entrata in vigore dell’EPA ha dato un ulteriore impulso a questo settore del made in Italy, rafforzando il boom della gastronomia italiana già in atto dalla metà degli anni ’90. Da quel periodo, infatti, l’export alimentare italiano verso il Sol Levante è più che raddoppiato. Le migliaia di ristoranti italiani presenti in Giappone rappresentano il principale canale di vendita per i prodotti agroalimentari del nostro Paese, assorbendo circa il 70% del valore totale dell’export. La grande distribuzione, invece, offre ancora ampi margini di crescita per i prodotti italiani. I consumatori giapponesi apprezzano i prodotti alimentari italiani per la loro elevata qualità, la tradizione, la specialità territoriale e l’appartenenza a una specifica tipicità, spesso associata a metodi di produzione artigianale. Questa forte identità regionale rappresenta un punto di forza per gli esportatori italiani che posso sfruttarla per introdurre nuovi marchi e prodotti sul mercato giapponese o rafforzare la posizione di quelli già presenti. Inoltre, con una quota di mercato pari a circa l’11,8%, l’Italia si posiziona come secondo fornitore di vino in Giappone, alle spalle della Francia. Le prospettive di crescita del mercato giapponese per il vino italiano sono significative, nonostante l’aggressività di competitor come il Cile o la Spagna che negli ultimi anni hanno incrementato considerevolmente le loro esportazioni in questo Paese.
  • Prodotti farmaceutici: (7,2% dell’export totale) l’Italia si distingue nel panorama chimico-farmaceutico globale per la sua ricerca diffusa, non concentrata in poche grandi imprese ma caratterizzata da una fitta rete di centinaia di imprese attive nel settore. Questa peculiarità, unita all’elevata qualità della forza lavoro, rende l’industria chimica italiana un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Il Giappone vanta la più alta aspettativa di vita media al mondo e la sua società sta invecchiando più rapidamente di qualsiasi altra Nazione industrializzata: si stima che nel 2050 un terzo della popolazione sarà composto da anziani. Questo scenario, unito al sistema sanitario nipponico in forte espansione, rende il mercato giapponese estremamente interessante per l’export italiano di farmaci e prodotti medicali.
  • Costruzioni: un altro comparto del mercato giapponese che presenta significative opportunità per le imprese domestiche è quello delle costruzioni, con particolare riferimento ai materiali e alle tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale e la sostenibilità degli edifici pubblici e privati.  L'Italia vanta una posizione di leadership nel settore dell'edilizia sostenibile, grazie all'avanzamento tecnologico e alla continua ricerca di soluzioni innovative per la riduzione dell'impatto ambientale degli edifici.

 

L’economia giapponese, pur presentando alcune sfide strutturali, rimane un gigante in evoluzione, trainato da innovazione, tecnologia e da un solido settore manifatturiero. L’Accordo di Partenariato Economico (EPA) e la vicinanza politica tra Italia e Giappone creano un terreno fertile per intensificare i rapporti economici e commerciali tra i due Paesi. La qualità, l’innovazione e la tradizione dei prodotti italiani rappresentano fattori chiave per il successo nel mercato giapponese, un mercato ricco e interessante con ampie possibilità di crescita.

 


 

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