Gli Emirati Arabi Uniti: Giganti del Golfo tra Petrolio e Futuro

Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) si sono affermati come una potenza economica globale in poco meno di 50 anni grazie alle loro ingenti riserve di petrolio e gas naturale e alla politica di diversificazione economica attuata negli ultimi decenni. La posizione geografica particolarmente favorevole, crocevia tra Asia, Europa e Africa, ha amplificato il loro potenziale, trasformandoli in un gigante del commercio internazionale.

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Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) si sono affermati come una potenza economica globale in poco meno di 50 anni grazie alle loro ingenti riserve di petrolio e gas naturale e alla politica di diversificazione economica attuata negli ultimi decenni. La posizione geografica particolarmente favorevole, crocevia tra Asia, Europa e Africa, ha amplificato il loro potenziale, trasformandoli in un gigante del commercio internazionale.

Nonostante la morsa della pandemia da Covid-19, gli Emirati Arabi Uniti hanno dimostrato una resilienza esemplare. Le tempestive misure a sostegno delle imprese hanno attenuato l’impatto economico della crisi, contenendo la contrazione al di sotto della media globale. L’EXPO2020 di Dubai, evento di portata mondiale svoltosi tra ottobre 2021 e marzo 2022, ha acceso i riflettori sulla capacità di innovazione del Paese: un palcoscenico globale che ha inaugurato una rinascita post-pandemica, confermando gli Emirati Arabi Uniti come hub di riferimento per il business e la tecnologia.

Lo sguardo del Paese è attualmente proiettato al futuro, con ingenti investimenti previsti in settori strategici come l'agricoltura tecnologica, il farmaceutico-sanitario e l'innovazione.

Ed inoltre, sicurezza cibernetica, intelligenza artificiale, energie rinnovabili, spazio, automazione industriale e mobilità sostenibile sono i capisaldi di una crescita solida e duratura nel tempo.

Il Paese mostra un’alta propensione per il regime di libero scambio, una scelta che favorito la crescita economica e l’attrazione di investimenti stranieri. Le opportunità per le imprese di tutto il mondo sono numerose e diversificate in moltissimi settori. Le strategie di ingresso maggiormente utilizzate, nel rispetto delle norme locali, hanno sempre obbligato la costituzione di joint venture con partner locali, o la vendita in franchising dei propri prodotti. Tuttavia, dal 1° giugno 2021, le persone fisiche e giuridiche straniere possono detenere la totalità del capitale delle società costituite nel paese, ad eccezione di alcuni settori economici strategici: telecomunicazioni, bancario, finanziario, difesa e sicurezza, scuole coraniche, pesca e servizi connessi.

Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) si stanno impegnando a fondo per ridurre la loro dipendenza dagli idrocarburi. Questo ambizioso obiettivo si concretizza in un piano di diversificazione economica incentrato principalmente sul settore delle energie rinnovabili. La “Dubai Clean Energy Strategy 2050” rappresenta l’apice di questo sforzo volto a trasformare Dubai in un polo mondiale dell’energia pulita e della green economy entro il 2050. Tale strategia si fonda su tre pilastri: l’investimento di 150 miliardi di AED, equivalenti a circa 38 milioni di euro, per sviluppare e implementare infrastrutture e tecnologie legate alle energie rinnovabili; l’aumento della quota di energia pulita con l’obiettivo di fornire il 75% dell'energia consumata a Dubai da fonti pulite entro il 2050; la promozione di partnership tra il settore pubblico e privato per implementare nuovi progetti nel campo delle energie rinnovabili.

Con una popolazione di 10,2 milioni di abitanti e un bassissimo tasso di disoccupazione (2,3%), gli EAU si distinguono per la loro multiculturalità. Solo il 10% della popolazione è emiratina, mentre il restante 90% proviene da oltre 200 nazionalità diverse. Le donne emiratine e occidentali, insieme ai numerosi turisti, influenzano l’80% degli acquisti del mercato interno. La moda rappresenta un settore particolarmente importante, con circa il 40% degli acquisti totali e un livello di spesa di gran lunga superiore rispetto al resto della popolazione (circa il 300% in più).

Secondo l’Osservatorio Economico MAECI, il PIL emiratino ha raggiunto i 508 milioni di euro nel 2023, con un tasso di crescita del +3,7% rispetto all’anno precedente. La quota di mercato emiratino è in costante aumento, attestandosi al 1,9% nel 2023. Il volume delle esportazioni totali è di 399 miliardi di euro nel 2023, mentre quello delle importazioni totali si è attestato a 330 miliardi di euro, con un saldo commerciale positivo di 102,3 miliardi di euro. Il merito di questo successo va in gran parte alla visione ambiziosa di sviluppo di Sua Altezza lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Primo Ministro e Sovrano di Dubai. La sua Agenda economica di Dubai D33, incentrata sull’innovazione e tecnologia, l’economia verde e il potenziamento del talento e dell’imprenditorialità, mira a raddoppiare le dimensioni dell’economia dell’emirato nel prossimo decennio e consolidare il suo status di una delle prime tre città del mondo.

Interscambio Italia – EAU

 Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un partner strategico per l’Italia in diversi ambiti: politico, culturale ed economico. Il dialogo bilaterale è costante e proficuo, come testimoniato dall’inaugurazione del primo Istituto Italiano di Cultura ad Abu Dhabi e dalla nutrita presenza di ricercatori italiani negli EAU.

 Secondo i dati dell’Osservatorio Economico MAECI, gli EAU si confermano il primo fornitore e mercato di sbocco dell’area MENA, a dimostrazione di una relazione commerciale solida e in crescita. L’Italia si posiziona come l’11° fornitore degli Emirati Arabi Uniti, con una quota di mercato del 2,5% nei primi nove mesi del 2023, mentre gli EAU rappresentano il 18° mercato di destinazione dell’export italiano con una quota dell’1% nei primi dieci mesi del 2023. Le esportazioni italiane verso gli EAU hanno registrato un trend positivo nei primi dieci mesi del 2023, con un valore di 5,3 milioni di euro e un aumento del +8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo commerciale è favorevole all’Italia, con un valore di 3,6 milioni di euro nei primi dieci mesi del 2023. Le regioni italiane più coinvolte in questa crescita sono la Lombardia (26%), l’Emilia-Romagna (13,7%) e il Veneto (13,1%).

 Lo scenario economico tra Italia ed Emirati Arabi Uniti non si limita al tradizionale scambio commerciale, ma si apre a nuove e promettenti opportunità di investimento e collaborazione. Il Paese ha, infatti, istituito numerose zone economiche speciali e zone franche che offrono incentivi fiscali e infrastrutture di prima classe per attrarre e supportare le imprese internazionali. Tra i vantaggi offerti vi sono: le Zone Franche (FTZ), la possibilità di possedere fino al 100% di proprietà straniera e l’esenzione daziaria per le attività di riesportazione.

 Nel 2022, l'Italia ha investito 11,2 miliardi di euro negli Emirati Arabi Uniti. Il paese offre un ambiente ricco di opportunità per le imprese italiane, ma, al contempo, è un mercato competitivo che richiede impegno e strategie mirate. Per conquistare quote di mercato è fondamentale effettuare investimenti a lungo termine, avere una presenza forte sul territorio e creare rapporti stabili e duraturi con gli interlocutori locali. Attualmente, oltre 600 imprese italiane operano con successo negli EAU, in una varietà di settori, tra cui:

  • Costruzioni 
  • Energia
  • Beni di consumo
  • Sicurezza/difesa
  • Bancario/assicurativo
  • Aerospaziale

La solida presenza italiana negli Emirati Arabi Uniti e la continua crescita degli investimenti dimostrano la vitalità di questa partnership economica.

Dove investire 

Il Made in Italy vanta un’ottima reputazione negli Emirati Arabi Uniti, dove i prodotti di consumo, lusso e branded (mobili, gioielleria, abbigliamento e accessori, cosmetici) sono particolarmente apprezzati dai consumatori locali. Analizzando i dati settoriali, emerge che i principali prodotti esportati negli EAU comprendono gioielli, bigiotteria e articoli connessi (pari al 17,4% delle esportazioni totali), macchinari per impieghi generali (6,2%), altri macchinari per impieghi generali (5,8%), articoli di abbigliamento (5,4%), saponi e detergenti, prodotti per la pulizia, profumi e cosmetici (4,3%).

Più nel dettaglio:

  • Macchinari e apparecchiature: fiore all’occhiello dell’export italiano, questo comparto si è concentrato tradizionalmente sulle attrezzature per l’Oil & Gas, al trattamento delle acque ed alla produzione di energie rinnovabili. Tuttavia, l’impegno del governo nel promuovere un tessuto imprenditoriale locale solido, apre scenari interessanti, sia per la fornitura di macchinari e tecnologie per le attività manifatturiere tradizionali, sia per l’Industria 4.0 (greentech, intelligenza artificiale, robotica, big data, blockchain, life sciences), che contribuiscono allo sviluppo della frontiera tecnologica emiratina.
  • Prodotti alimentari: La cucina italiana è molto apprezzata negli EAU, seconda solo a quella locale. Il governo emiratino importa circa l'87% del suo fabbisogno alimentare e l’accesso alle fonti alimentari, la qualità del cibo e la sicurezza delle catene di approvvigionamento sono diventati temi di primaria importanza. Nel 2018 il Paese ha lanciato la National Food Security Strategy 2051 per raggiungere l’autosufficienza alimentare attraverso lo sviluppo di pratiche agricole sostenibili. Questo ha stimolato lo sviluppo di moderne tecnologie agricole, come l’agricoltura idroponica, biologica e verticale, e ha alimentato la crescita dell’industria alimentare locale. I prodotti alimentari confezionati più venduti negli EAU, in termini di fatturato, includono generi alimentari di base, riso, pasta e noodles, prodotti da forno, conserve e oli. In linea con i mercati internazionali evoluti, anche gli EAU mostrano un interesse crescente per l’alimentazione sana e sostenibile, con un aumento dei consumi di prodotti naturali, biologici e privi di allergeni.
  • Prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature): La gioielleria è tradizionalmente uno dei settori più dinamici dell’economia emiratina, contribuendo circa al 30% delle esportazioni nazionali non legate al petrolio. Nel 2020, il Governo ha riconosciuto l’industria della gioielleria come un’industria nazionale prioritaria e ha introdotto lo standard dell’”UAE Good Delivery Standard”, una certificazione volta a garantire la trasparenza nelle attività di estrazione e lavorazione dell’oro e delle pietre preziose.
  • Prodotti farmaceutici: Il settore farmaceutico degli EAU sta registrando una rapida espansione, trainato dalla crescita demografica del Paese e dall’esigenza di ridurre la dipendenza dall’importazione di farmaci. Le opportunità di sviluppo più interessanti includono la telemedicina e la teleradiologia, per rispondere alla crescente domanda di cure personalizzate e alla necessità di assistenza pre e post-operatoria.

In conclusione, gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un mercato dinamico e ricco di opportunità per le imprese italiane. L'ambiziosa visione di sviluppo del Paese e la sua apertura al business internazionale offrono un terreno fertile per la crescita e la collaborazione.

 



 

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