Guida per la Redazione di un Business Plan per l'Internazionalizzazione Aziendale Parte II
Se il Business Plan è considerato un po’ come il biglietto da visita dell’azienda, la descrizione dell’impresa e di coloro che promuovono l’iniziativa rappresenta l’identità ed il passaporto di chi è alla base del progetto stesso.
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Presentazione dell’azienda e della struttura organizzativa
Se il Business Plan è considerato un po’ come il biglietto da visita dell’azienda, la descrizione dell’impresa e di coloro che promuovono l’iniziativa rappresenta l’identità ed il passaporto di chi è alla base del progetto stesso.
Qualora l’impresa sia una realtà già presente sul mercato, occorre per prima cosa narrare la sua storia. Significa quindi, ripercorrerne le tappe più significative ed evidenziarne i risultati raggiunti, spesso a cavallo tra decenni e generazioni di imprenditori e manager. Mettere in risalto il “since…” può essere premiante in contesti internazionali, poiché è garanzia di serietà, esperienza e competenza, conoscenza del mercato e delle sue evoluzioni. Rappresenta la capacità dell’impresa di stare al passo con i tempi, di affermarsi anno dopo anno come attore nel mercato, di saper fidelizzare clienti e fornitori creando legami duraturi per permetterle una crescita sostenibile anche in chiave futura.
Qualora invece si tratti di una nuova impresa, occorre enfatizzare gli stadi di sviluppo dell’iniziativa in corso, le fasi già completate e quelle ancora da completare ed avviare, e soprattutto nel caso di start-up innovative, tutti quegli elementi di ricerca ed innovazione che la rendono unica sul mercato.
In entrambi i casi, bisogna riportare nel Business Plan per l’internazionalizzazione le seguenti informazioni sulla struttura dell’impresa:
- forma giuridica dell’impresa e della sua compagine societaria, con evidenza delle quote di partecipazione dei soci;
- collegamenti con altre imprese a monte e a valle con evidenza delle quote di partecipazione;
- estremi dell’atto costitutivo e dello statuto;
- composizione e funzionamento della governance e dell’eventuale Consiglio di Amministrazione;
- composizione degli organi di controllo come il Collegio Sindacale e dell’Organismo di Vigilanza in ambito legge 231/01;
- descrizione dell’oggetto sociale;
- indicazione della sede legale, di quella operativa sia in Italia che di eventuali altre unità locali ubicate all’estero;
- fatturato estero, quote di mercato all’estero, evidenza dei principali successi raggiunti oltre confine;
- principali accordi commerciali in essere, eventuali licenze accordate o brevetti e marchi registrati.
Così come per altre parti del piano, bisogna aggiornare costantemente le informazioni riportate evidenziando gli obiettivi raggiunti e gli eventi più significativi che si siano verificati durante la realizzazione del progetto.
Un volta completata la descrizione dell’impresa e della sua storia occorre procedere con quella relativa ai promotori della nuova iniziativa, delle loro motivazioni e delle aspettative professionali di ognuno.
Descrivere con accuratezza il ruolo, le esperienze professionali e le capacità dei promotori dell’iniziativa è di fondamentale importanza. Spesso nelle imprese di più piccola dimensione, le funzioni manageriali, quelle gestionali ed esecutive sono assorbite direttamente dalla proprietà. In altri casi ci possono essere soci di capitale, ossia che hanno contribuito ad apportare mezzi finanziari, ma che non hanno alcun ruolo operativo e di responsabilità all’interno dell’azienda. Nelle imprese di più grande dimensione è sovente invece la separazione tra proprietà e management, dove esperienze e capacità di ciascuna figura apicale risultano determinanti per poter apportare valore al progetto ed alla descrizione dello stesso Business Plan. In altre situazioni, infine, il management può avere piccole quote di partecipazione nella società o nella nuova iniziativa e disporre della totale autonomia nelle scelte gestionali e strategiche del business.
In qualunque scenario ci si trovi, occorre descrivere con dettaglio e capacità di sintesi le figure imprenditoriali e manageriali (anche esterne) che prenderanno parte al progetto e per ognuna di esse prevedere: un breve curriculum con evidenza dei principali successi raggiunti in passate esperienze, il ruolo che andranno a ricoprire nel progetto, le professionalità e le capacità che apporteranno, eventuali deleghe e responsabilità di cui si faranno carico e se il loro contributo sarà a tempo determinato, magari per la fase di start-up, o indeterminato, se part-time o full-time.
È consigliata inoltre, la stesura di un organigramma, soprattutto nelle organizzazioni di una certa dimensione, che riporti le relazioni di cooperazione, delega, subordinazione tra i vari attori e settori dell’azienda.
È bene ricordare che non esiste uno schema rigido e precompilato per la stesura del Business Plan e che anche per questa sezione, è importante identificare l’obiettivo e l’interlocutore a cui si chiederà la lettura e la comprensione di quanto riportato.
Nel caso in cui la finalità del Business Plan, ad esempio, sia quella di ottenere finanziamenti bancari a supporto della nuova iniziativa, potrebbe essere necessario inserire informazioni aggiuntive sulle disponibilità patrimoniali e finanziarie dei soci e di eventuali garanzie a supporto degli investimenti da sostenere.
Infine, non possiamo dimenticare che la vera chiave del successo di una nuova iniziativa è spesso legata alla sincronia tra le attività pianificate e la soddisfazione, nonché la motivazione, del team di lavoro e degli attori coinvolti. In particolare, in progetti internazionali che coinvolgono soggetti appartenenti a culture e contesti diversi, è essenziale che l'imprenditore e il management dimostrino le proprie qualità di leadership.