Il ruolo delle microimprese nella Supply Chain

Oggigiorno, il tema dell'eccessivo sfruttamento delle risorse e delle materie prime, insieme all’aumento della popolazione mondiale, ha sollevato la questione di quale sia un modello di sviluppo compatibile con la salvaguardia dell'ecosistema sotto il profilo ESG. L'intero sistema economico, le imprese e il comparto produttivo richiede infatti una riconsiderazione del business in chiave sostenibile e stimola gli enti regolatori internazionali ed europei a creare nuove basi normative comuni con un focus particolare sul tema della supply chain. È anche in virtù di questa nuova tendenza che si è iniziato, progressivamente, a parlare di “sustainable supply chain”, riferendosi ad un sistema di gestione delle risorse e dei processi che miri a ridurre l'impatto ambientale, sociale ed economico lungo l'intera catena di approvvigionamento di un'azienda e ad “nuova disciplina” che fondi la propria strategia su obiettivi di sostenibilità, tra cui l'uso responsabile delle risorse, la mitigazione delle emissioni di gas serra, la promozione dei diritti dei lavoratori e la gestione etica delle forniture, con lo scopo di armonizzare l’efficienza operativa con la responsabilità sociale d’impresa.

Strategie, metriche e misurazione per la gestione responsabile della catena di fornitura delle microimprese

Proponiamo di seguito delle linee guida operative relative alla gestione responsabile della catena di fornitura, finalizzate a fornire panoramica specifica sul contesto delle diverse categorie dimensionali di impresa che in Italia saranno coinvolte da questi progressivi processi di trasformazione. Ponendosi come “guida all’utilizzo”, questo contributo mira a presentare le principali novità introdotte e gli elementi significativi da tenere in considerazione, le strategie e le metriche comuni e specifiche per fornire alle microimprese spunti pratici e agevolare l'implementazione delle migliori pratiche aziendali.

In particolare nel contesto italiano, composto da una moltitudine di imprese spesso con competenze estremamente verticali, mettere in risalto la propria unicità sotto il profilo della gestione dei processi è un elemento fondamentale per garantire la sopravvivenza del business nel lungo periodo.

Come agire in veste di fornitori

Per le Microimprese, in virtù del loro posizionamento come attore rilevante della catena di fornitura, può risultare fondamentale analizzare periodicamente la propria capacità di legarsi a partner di grandi dimensioni o di concorrere all’aggiudicazione di gare ad evidenza pubblica. L’impianto dei più recenti cambiamenti normativi in tema di approvvigionamento pubblico, infatti, prevede in molti casi una lottizzazione degli appalti, in particolare per le grandi opere, volta a non escludere le microimprese con criteri di partecipazione penalizzanti. Questa tendenza è, inoltre, spesso ripresa dalle grandi imprese private per temi di opportunità e per affermarsi come leader nel mercato in cui operano. In questo ambito è quindi strategico studiare il mercato di riferimento al fine di cogliere le opportunità e pubblicizzare i tratti distintivi della propria attività in termini di storicità, di innovazione, di legame con il territorio, di artigianalità o di ambizione.

Come agire in ambito acquisti

Per le microimprese la gestione sostenibile degli acquisti passa per la sostenibilità, in termini economici, delle spese. Sotto il profilo dell’efficienza degli acquisti potrebbe essere utile alle Microimprese cimentarsi periodicamente in una analisi della spesa globale, fondamentale per raccogliere dati e informazioni relative a volumi e destinazioni d’uso degli acquisti. Insieme al costo del lavoro, gli acquisti sono la principale voce di costo ad erodere il fatturato, ed è quindi fondamentale avere consapevolezza dei propri processi e degli eventuali “costi nascosti”. In tal senso, è importante valutare anche elementi di sostenibilità ambientale connessi, ad esempio, alle utenze o alla gestione dei rifiuti, così come elementi di sostenibilità sociale e di governance, in ambito giuslavoristico e fiscale, con la consapevolezza che a piccoli miglioramenti percentuali nel contenimento delle spese di acquisto corrispondono incrementi esponenziali dell’utile di impresa, e quindi possibilità di espansione, investimento e miglior accesso al credito.