L’Italia e l’Algeria: un partenariato strategico nel Mediterraneo
L’Algeria, situata nell’Africa settentrionale e affacciata sul Mar Mediterraneo, rappresenta un crocevia strategico tra Europa, Africa e Medio Oriente. Con una popolazione di circa 48 milioni di abitanti, di cui la metà sotto i 30 anni, il Paese si distingue come giovane e dinamico, ricco di potenzialità e in piena fase di sviluppo.
Concentrati prevalentemente lungo la costa mediterranea del nord, gli algerini sono un popolo eterogeneo dal punto di vista etnico, con una maggiore prevalenza araba-berbera (99%), discendente dalla fusione tra i berberi originari e gli arabi arrivati nel VII secolo. Sebbene in passato il tasso di crescita demografico fosse tra i più alti al mondo (3,4%), negli ultimi anni ha registrato un calo significativo, attestandosi all’1,71% nel 2021. Nonostante questo rallentamento, si stima che la popolazione continuerà ad aumentare, raggiungendo i 55,6 milioni di abitanti entro il 2040.
Sfruttando la sua vantaggiosa posizione geografica, l’Algeria si erge come un ponte tra diverse aree cruciali: il Mediterraneo, il mondo arabo-islamico e l’Africa. Questa peculiarità si traduce in una politica estera dinamica, che privilegia la cooperazione con i paesi limitrofi e la partecipazione attiva alle organizzazioni multilaterali. L’Algeria riveste un ruolo di primo piano all’interno dell’Unione Africana, non solo come membro fondatore, ma anche come contributore essenziale al suo bilancio. Il suo impegno si estende al dialogo 5+5, un’iniziativa di cooperazione che riunisce dieci nazioni del Mediterraneo occidentale: Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Marocco, Mauritania, Portogallo, Spagna e Tunisia.
L’economia algerina, trainata da un PIL di 196,8 miliardi di euro nel 2023 (+4,2% rispetto al 2022, fonte: Osservatorio Economico MAECI), mostra segnali di incoraggiante crescita. Seppur ancora legata al settore degli idrocarburi, il Paese è impegnato in un percorso di diversificazione economica, creando nuove opportunità di investimento in settori strategici come le energie rinnovabili, la meccanica, l’agroindustria e il turismo. In quest’ottica, gli sforzi si stanno concentrando sullo sviluppo di nuovi settori industriali e sul potenziamento del settore agricolo.In questo articolo parleremo di:
- i rapporti tra Italia e Algeria;
- gli investimenti Diretti Esteri e la presenza italiana;
- cosa esportare in Algeria
L’Algeria, con i suoi 48 milioni di abitanti, di cui la metà under 30, rappresenta lo Stato più esteso del continente africano e vanta un’economia in forte crescita, offrendo un mercato interessante per le imprese italiane.
L’Algeria, situata nell’Africa settentrionale e affacciata sul Mar Mediterraneo, rappresenta un crocevia strategico tra Europa, Africa e Medio Oriente. Con una popolazione di circa 48 milioni di abitanti, di cui la metà sotto i 30 anni, il Paese si distingue come giovane e dinamico, ricco di potenzialità e in piena fase di sviluppo.
Concentrati prevalentemente lungo la costa mediterranea del nord, gli algerini sono un popolo eterogeneo dal punto di vista etnico, con una maggiore prevalenza araba-berbera (99%), discendente dalla fusione tra i berberi originari e gli arabi arrivati nel VII secolo. Sebbene in passato il tasso di crescita demografico fosse tra i più alti al mondo (3,4%), negli ultimi anni ha registrato un calo significativo, attestandosi all’1,71% nel 2021. Nonostante questo rallentamento, si stima che la popolazione continuerà ad aumentare, raggiungendo i 55,6 milioni di abitanti entro il 2040.
Sfruttando la sua vantaggiosa posizione geografica, l’Algeria si erge come un ponte tra diverse aree cruciali: il Mediterraneo, il mondo arabo-islamico e l’Africa. Questa peculiarità si traduce in una politica estera dinamica, che privilegia la cooperazione con i paesi limitrofi e la partecipazione attiva alle organizzazioni multilaterali. L’Algeria riveste un ruolo di primo piano all’interno dell’Unione Africana, non solo come membro fondatore, ma anche come contributore essenziale al suo bilancio. Il suo impegno si estende al dialogo 5+5, un’iniziativa di cooperazione che riunisce dieci nazioni del Mediterraneo occidentale: Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Marocco, Mauritania, Portogallo, Spagna e Tunisia.
L’economia algerina, trainata da un PIL di 196,8 miliardi di euro nel 2023 (+4,2% rispetto al 2022, fonte: Osservatorio Economico MAECI), mostra segnali di incoraggiante crescita. Seppur ancora legata al settore degli idrocarburi, il Paese è impegnato in un percorso di diversificazione economica, creando nuove opportunità di investimento in settori strategici come le energie rinnovabili, la meccanica, l’agroindustria e il turismo. In quest’ottica, gli sforzi si stanno concentrando sullo sviluppo di nuovi settori industriali e sul potenziamento del settore agricolo. Un aspetto cruciale è il riequilibrio della bilancia commerciale, che da anni registra un cronico disavanzo. Le autorità puntano a ridurre le importazioni e ad aumentare le esportazioni di prodotti extra-idrocarburi. Un passo significativo in questa direzione è stato il superamento della regola 51-49, che limitava la partecipazione straniera nelle società locali. Ora, gli investitori stranieri possono detenere la maggioranza delle quote in quasi tutti i settori, con l’eccezione di quelli considerati strategici.
L’economia algerina si trova dunque a un bivio: da un lato, le potenzialità per una crescita diversificata sono concrete; dall'altro, persistono sfide legate alla burocrazia e a un quadro normativo non sempre trasparente. Superare questi ostacoli sarà fondamentale per attrarre investimenti stranieri e per consentire al Paese di raggiungere il suo pieno potenziale economico.
Rapporti con l’Italia
L’Italia e l’Algeria vantano ottime relazioni bilaterali, basate su vicinanza geografica, comune vocazione mediterranea, legami storici e reciproca fiducia. Un partenariato consolidatosi anche durante il difficile “decennio nero” degli anni ’90 e che oggi continua a svilupparsi in maniera proficua.
Il IV Vertice Intergovernativo Italia-Algeria, tenutosi ad Algeri nel luglio 2022, ne è stato l’esempio lampante. Alla presenza del Presidente del Consiglio Draghi e del Presidente Tebboune, sono stati firmati accordi in diversi settori, tra cui agroindustria, pesca e acquacoltura, transizione energetica, biomedica e farmaceutica, infrastrutture fisiche e digitali. Il Vertice è stato l’apice di un periodo ricco di visite bilaterali ai massimi livelli, tra cui la visita di Stato del Presidente Mattarella in Algeria (novembre 2021) e la successiva visita di Stato del Presidente Tebboune in Italia (maggio 2022).
La visita della Premier Giorgia Meloni nel 2023 ha ulteriormente rafforzato la partnership bilaterale, con particolare riferimento al settore energetico. L’obiettivo del Governo italiano di azzerare le importazioni di gas dalla Russia vede infatti nell’Algeria un partner fondamentale.
Nonostante un saldo commerciale negativo per l’Italia (-11,26 miliardi di euro), i dati relativi allo scambio commerciale tra i due Paesi nel 2023 sono più che positivi: un interscambio pari a 16 miliardi di euro nel 2023 e un incremento dell’export italiano in Algeria del +22% rispetto al 2022. Inoltre, l’Italia si conferma il 3° fornitore dell’Algeria a livello mondiale, con una quota di mercato del 7% nei primi undici mesi del 2023, nonché il principale mercato di destinazione dell’export algerino, con una quota del 26,4% nello stesso periodo.
Investimenti Diretti Esteri e presenza italiana
L’Algeria sta vivendo un momento di grande fermento economico, caratterizzato da un afflusso record di investimenti e da un clima favorevole alle imprese. Tra novembre 2022 e settembre 2023 sono stati avviati ben 3.734 progetti, come evidenziato dai dati dell'Agenzia algerina per la promozione dell'investimento (AAPI). Diversi fattori rendono il Paese un mercato interessante per gli investitori italiani. Nel 2022 l’Algeria ha varato un nuovo Codice degli Investimenti che mira ad attrarre investimenti stranieri e snellire le procedure burocratiche. Tra le novità più importanti: l’abolizione della regola 51/49 per i settori non strategici, maggiore protezione, estensione del periodo di garanzia, severe sanzioni per chiunque interferisca con le attività.
Come ha affermato il Ministro dell’Industria algerino, Ahmed Zeghdar: “L’Algeria vuole diventare un hub per gli investitori locali e stranieri”.
Oltre ai settori tradizionali come l’energia e le infrastrutture, l’Algeria offre nuove e interessanti opportunità di investimento per le imprese italiane in diversi settori strategici:
- Industria farmaceutica: In forte espansione, rappresenta un mercato in crescita per le imprese che operano nel campo della ricerca, dello sviluppo e della produzione di farmaci.
- Agroalimentare e agroindustria: Un settore con un enorme potenziale di crescita, data la domanda interna e la necessità di diversificare l’economia. Le filiere chiave includono cerealicoltura, produzione lattiero-casearia, industria conserviera, produzione di olio, raffinazione dello zucchero e imbottigliamento.
- Energie rinnovabili: Pur essendo ricca di combustibili fossili, l’Algeria sta affrontando la sfida della “transizione energetica”. La crescente domanda interna di energia e la necessità di mantenere un elevato livello di esportazioni di gas spingono il Paese verso lo sviluppo di fonti rinnovabili e l’aumento dell’efficienza energetica.
- Infrastrutture: Sono previsti ingenti investimenti pubblici per il miglioramento delle infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie, trasporti pubblici cittadini) e per l’edilizia residenziale. C’è forte interesse per lo sviluppo di partenariati con imprese straniere che possono apportare nuove tecnologie e know-how.
- Turismo: Il settore turistico è ancora in fase di sviluppo, con l’obiettivo di raggiungere il 10% del PIL entro il 2030. Il governo algerino sta attuando una politica di rilancio del settore con la creazione di Zone di Espansione Turistica (ZET) lungo i 1500 km di coste, nel “Grande Sud” sahariano e nelle zone vicine ai siti archeologici romani.
L’Italia è fortemente presente nel panorama imprenditoriale algerino, con circa 200 imprese che operano stabilmente nel Paese, soprattutto nei settori energetico, infrastrutturale e dei lavori pubblici. Nel 2023 gli IDE netti italiani in Algeria sono stati pari a 9.145 milioni di euro.
Cosa esportare
L’Algeria rappresenta un mercato promettente per le imprese italiane che desiderano esportare i propri prodotti. L’expertise, la qualità dei prodotti e la vicinanza geografica rappresentano i punti di forza delle imprese domestiche per conquistare quote di mercato sempre più significative in questo Paese.
- Macchinari e apparecchiature: Il settore dei macchinari e delle apparecchiature rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane in Algeria, con una quota di export pari al 21,7% nel 2023 (di cui 7,7% “macchine di impiego generale”, l’8,2% “macchine di impieghi speciali” e il 5,8% “altre macchine di impiego generale”). Il programma di rilancio dell’economia algerina, incentrato sulla realizzazione di grandi infrastrutture, ha favorito un aumento delle importazioni di beni strumentali, di cui l’Italia è principale fornitore. Questi prodotti rappresentano la voce più importante delle esportazioni italiane verso il paese del Nord Africa. L’aumento delle importazioni di beni strumentali contribuisce a modernizzare il settore industriale algerino, a creare nuovi posti di lavoro e a promuovere una crescita economica più diversificata e sostenibile.
- Costruzioni: Nonostante una crescente produzione locale di materiali da costruzione, l'Algeria continua a importare diversi prodotti per l’edilizia. Tra i prodotti più richiesti: i calcestruzzi agglomerati rappresentano il 40% delle vendite totali, seguiti dalle piastrelle con il 27,86%, laterizi (10 milioni di tonnellate), leganti idraulici (7 milioni di tonnellate). Il prodotto più richiesto è la piastrella per pavimentazione, che rappresenta il 50% delle vendite totali.
- Articoli in gomma e materie plastiche: Il settore della plastica in Algeria conta circa 2200 imprese, tra cui diverse filiali di grandi imprese. Circa il 40% sono attive nel settore dell’iniezione, il 20% nell’estrusione e il 40% nei settori dell’imballaggio e della plasticoltura. L'Italia è attualmente il quarto fornitore di plastica all'Algeria, preceduta da Francia, Spagna e Germania.
- Prodotti della metallurgia: Oltre al settore delle infrastrutture, l’Algeria rappresenta un mercato interessante per i prodotti siderurgici italiani. L’Italia vanta una posizione di leadership in questo settore, con ampie opportunità di crescita future.
- Prodotti delle altre industrie manufatturiere: L’industria algerina, al di fuori del settore energetico, è ancora poco sviluppata (rappresenta solo il 5% del PIL). Questo apre numerose opportunità per le esportazioni di prodotti di tutte le industrie manifatturiere, di cui la produzione locale è ancora carente.
Nonostante sfide come la burocrazia e la trasparenza normativa, l’Algeria si presenta come un hub per gli investitori italiani, offrendo opportunità nel campo dei macchinari, della costruzione, delle materie plastiche e della metallurgia, tra gli altri settori. Questo partenariato promettente promuove la crescita economica e il rafforzamento dei legami tra i due Paesi nel contesto del Mediterraneo.