Oman: la Svizzera del Golfo Persico
Stato arabo del Medio Oriente, collocato a sud-est della penisola arabica, il sultanato dell’Oman è un paese ricco di risorse petrolifere ed energetiche, che gode di una forte stabilità politica ed economica e di una posizione geografica strategica. Vissuto nell’isolamento e nell’arretratezza culturale fino al 1970, con un’economia incentrata sul greggio che mirava al sostentamento esclusivo dell’esercito, tenendo fuori da ogni politica di welfare i propri cittadini, l’Oman di oggi è uno stato indipendente profondamente diverso da quello che era un tempo, e si muove velocemente verso un futuro di crescita grazie alla strategia Oman 2040 siglata nel 2021 dal sultano Haitham bin Tarik.
Stato arabo del Medio Oriente, collocato a sud-est della penisola arabica, il sultanato dell’Oman è un paese ricco di risorse petrolifere ed energetiche, che gode di una forte stabilità politica ed economica e di una posizione geografica strategica. Vissuto nell’isolamento e nell’arretratezza culturale fino al 1970, con un’economia incentrata sul greggio che mirava al sostentamento esclusivo dell’esercito, tenendo fuori da ogni politica di welfare i propri cittadini, l’Oman di oggi è uno stato indipendente profondamente diverso da quello che era un tempo, e si muove velocemente verso un futuro di crescita grazie alla strategia Oman 2040 siglata nel 2021 dal sultano Haitham bin Tarik.
Vision 2040: il progetto di crescita del Sultanato
L’obiettivo principale della strategia Oman 2040 è quello di diminuire la dipendenza dal greggio e di attirare investitori stranieri per incrementare la competitività a livello internazionale, puntare sulla sostenibilità, la crescita economica ed il benessere dei cittadini, intessendo una rete sempre più fitta di rapporti internazionali.
Diversificazione dell’economia, sostegno alle PMI ed alla loro internazionalizzazione, rafforzamento delle infrastrutture e agevolazioni fiscali per attrarre investitori internazionali sono infatti i punti più interessanti della strategia omanita per quel che riguarda i rapporti commerciali con l’estero.
La strategia per la diversificazione economica mira, in particolare, allo sviluppo di 5 settori strategici: manifatturiero, ittico, turismo, trasporti e logistica .
Fiscalità e partnership imprenditoriale
Il Sultanato sta inoltre rafforzando lo sviluppo delle proprie PMI, circa 121.000 piccole e medie imprese che rappresentano il 90% dell'attività economica e che, grazie a provvedimenti dedicati all’internazionalizzazione, si aprono sempre di più ai mercati esteri.
Non solo, il governo omanita auspica la cooperazione con le PMI italiane offrendo opportunità di contenimento dei costi di produzione e fiscalità agevolata. La normativa fiscale sulle società è particolarmente vantaggiosa, prevedendo il 15% sugli utili eccedenti i 60.000 euro l'anno. Inoltre, grazie ad un provvedimento recente, entrato in vigore nel 2020, un investitore straniero può possedere il 100% del progetto di investimento senza essere obbligato a versare un limite minimo di capitale per lo stesso.
L'IVA al 5% è stata introdotta il 16 aprile 2021, allineandosi all'Accordo di Cooperazione tra l’UE e i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, mentre diversi prodotti alimentari godono della totale esenzione IVA. È questo uno dei principali motivi che rendono l’Oman un mercato estremamente interessante, considerato la Svizzera del Golfo anche per la sua posizione strategica sull'Oceano Indiano, perfetta per gli scambi con l'Asia e con l'Africa.
Rapporti con l’Italia: una lunga e proficua collaborazione
Con l’Italia l’Oman intrattiene rapporti di proficua collaborazione fin dalla sua indipendenza, godendo fin dagli anni ‘80 di accordi bilaterali che facilitano gli spostamenti di persone e merci e la creazione di imprese in partnership sul territorio. L’ultima Dichiarazione Congiunta, firmata a Roma nel 2015 in occasione della Commissione Mista Italia-Oman, estende e rafforza la collaborazione bilaterale nei settori della cooperazione economica, commerciale e industriale, culturale incluse arti e musica, turismo, istruzione, ricerca scientifica, tecnologica e tecnica, nel settore medico. Non dimentichiamo, inoltre, che l’Oman è l’unico Stato geograficamente al di fuori del Golfo Persico incluso negli accordi di cooperazione tra l’UE e i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, e che quindi i rapporti di collaborazione e scambio già vantaggiosi sono destinati ad intensificarsi nel tempo.
Nel 2022, il nostro Paese si è confermato il secondo partner economico europeo per l’Oman, dopo la Spagna, con una quota di mercato dello 0,47% nel 2022 contro lo 0,58% degli spagnoli, ma comunque superiore allo 0,35% dei francesi.
Sempre l’anno scorso, l’interscambio è stato pari a 744 milioni di euro (+45,3% rispetto al 2021), con esportazioni pari a 367 milioni (-7,4%), e importazioni pari a 377 milioni (+225%). Nel primo semestre del 2023, si è invece registrato un netto calo delle esportazioni omanite (passate da 107,7 milioni di euro a 51,6 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) così come una leggera flessione delle nostre (da 192,9 a 180 milioni di euro), su un interscambio complessivo di 231,4 milioni di euro rispetto ai 300,6 dei primi sei mesi del 2022 (elaborazione dati Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT). La flessione dell’interscambio appare imputabile alla crescente rilevanza data dall’Oman ai mercati asiatici (Giappone, Cina e Corea del Sud), specie per le esportazioni di prodotti energetici.
L’Italia, infatti, nel 2022 ha importato dall’Oman soprattutto prodotti energetici e gas naturale per circa 21 Mln di €, e metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi e combustibili nucleari per 14.9 Mln di € (elaborazioni Osservatorio Economico MAECI su dati ISTAT).
Viceversa, i settori del Made in Italy che attraggono maggiormente il mercato dell'Oman sono quello meccanico in testa (macchine e apparecchiature, nel 2022, sono state esportate in Oman per un valore di oltre 159 Mln di €), quello degli autoveicoli (26,47 Mln di €), seguito dal settore chimico (25,89 Mln di €) e alimentare (21,85 Mln di €), questi ultimi tutti in crescita rispetto ai due anni precedenti (elaborazione dati Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT). Nei primi sei mesi del 2023, l’Italia ha esportato in Oman macchinari e apparecchiature già per oltre 80 Mln di € (elaborazioni Osservatorio Economico MAECI su dati ISTAT).
Settori di opportunità per le imprese italiane
Nonostante l’Oman si collochi all’84esimo posto come mercato di destinazione delle merci italiane, l’interesse verso le nostre capacità, soprattutto nei settori tecnici, è crescente.
Il settore dei macchinari e delle apparecchiature è senza dubbio uno dei più apprezzati, calcolando, oltretutto, che lo sviluppo del settore manifatturiero rappresenta uno dei pilastri della strategia per la diversificazione economica omanita. Tra le industrie leggere di cui il Governo sostiene la crescita, ci sono quelle del packaging, della trasformazione di prodotti derivati dal petrolio, del settore ittico, della catena del freddo, della farmaceutica e della logistica.
Particolari opportunità si rilevano nel settore ittico, che è al centro di politiche di sviluppo per le quali il Governo auspica collaborazione con partner internazionali per l'acquacoltura, la realizzazione di impianti per la lavorazione del pescato, la trasformazione della catena del freddo e la logistica.
Nell'obiettivo di diversificare la dipendenza dal greggio, l'Oman punta a cogliere anche la sfida climatica per dotarsi di tecnologie per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, con particolare riferimento all'energia solare. L'attenzione all'ambiente si declina anche rispetto alla ricerca di tecnologie per la bonifica ambientale e il trattamento delle acque e dei rifiuti, e quelle italiane, sono particolarmente apprezzate.
Il turismo rappresenta un altro volano di crescita potenziale per l’Oman, sul quale il Sultanato sta investendo tantissimo potenziando la rete infrastrutturale e la realizzazione di grandi opere urbanistiche. Gli ingenti investimenti effettuati nell'ultimo decennio per il miglioramento delle dotazioni infrastrutturali del Paese offrono nuovi e moderni scali portuali e aeroportuali, efficienti collegamenti stradali e reti di telecomunicazioni. Opportunità si ravvisano anche nella realizzazione e gestione di hotel, resort e attività ricettive nelle zone a più elevato potenziale turistico (Salalah, Musandam, Regione di Dakhiliyah). È elevata l’attenzione da parte degli omaniti, inoltre, nei confronti del design e dell’arredamento Made in Italy, un settore da tenere d’occhio per la crescente domanda in occasione della costruzione di grandi strutture ricettive, anche di lusso, yatch e imbarcazioni.
La Vision 2040, inoltre, prevede importanti investimenti pubblici per la formazione della popolazione, che tramite il meccanismo della cosiddetta “omanizzazione” viene integrata progressivamente nel tessuto produttivo. Prioritaria, per il Paese, è l’attuazione di progetti in grado di impiegare la crescente popolazione del Sultanato, che pur ridotta in termini assoluti (5 milioni di abitanti, di cui il 40% stranieri), presenta tuttavia il più elevato tasso di natalità tra i Paesi GCC, generando quindi una continua pressione di giovani su di un mercato del lavoro per molti versi ancora acerbo. La carenza attuale di personale adeguatamente preparato offre dunque opportunità di fornire servizi di formazione a tutti i livelli, sia nei confronti di operai specializzati, che di figure dirigenziali e tecniche. Ed anche in questo caso, è alta la considerazione per le eccellenze italiane nei settori della cultura, della scienza e della tecnologia, testimoniata dai fruttuosi scambi con istituti universitari e di ricerca.
Per quanto riguarda invece i prodotti agroalimentari italiani, sebbene siano molto apprezzati, non hanno ancora ampia diffusione presso la grande distribuzione, che rimane il principale sistema di vendita al dettaglio. Sono in corso iniziative promozionali per sostenere l'accesso al mercato, in collegamento con i principali distributori dei prodotti agroalimentari italiani, anche attraverso la semplificazione del certificato di importazione. Le bevande alcoliche, seppur regolamentate e diffuse presso le strutture alberghiere, sono soggette ad elevata tassazione e vi è ancora limitata disponibilità di prodotti italiani (vino, birra, liquori, superalcolici).
Uno snodo cruciale per i mercati più interessanti d’oriente
La strada è ancora lunga, ma il mercato dell’Oman non è da sottovalutare. Al contrario, offre grandi opportunità per chi è in grado di coglierle. Il territorio accoglie investitori e imprese che hanno voglia di cooperare ed offre la possibilità di raggiungere paesi vicini, come Cina, India e Pakistan, godendo di accordi speciali che semplificano l’accesso a questi mercati in crescita.