Tassonomia Europea
La sostenibilità costituisce da tempo un elemento centrale all'interno delle iniziative promosse dall'Unione Europea, riconosciuto nelle due sfere sociale ed ambientale attraverso i fondamenti delineati dai Trattati dell'UE. In tale contesto, la Commissione ha orientato la propria attenzione verso un'economia caratterizzata da un ridotto impatto di carbonio e una maggiore efficienza nell'utilizzo delle risorse. Questa direzione assume una rilevanza cruciale per assicurare la competitività degli operatori economici europei nel lungo periodo e si allinea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
In un ambiente segnato da eventi climatici estremi, crisi economiche e sociali, l'UE identifica con urgenza la necessità di riformulare il paradigma dello sviluppo economico. Questa esigenza si intreccia con l'opportunità di promuovere una crescita sostenibile: il Green Deal europeo si manifesta come una chiara espressione di questa ambizione, con obiettivi definiti quali la riduzione delle emissioni, la creazione di nuovi posti di lavoro, la promozione delle energie rinnovabili e il miglioramento generale del benessere sociale, limitando i rischi di greenwashing.
Nel 2018 è stato adottato un Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile, con l'obiettivo di riorientare i flussi di capitali, gestire i rischi finanziari legati alla sostenibilità e promuovere la trasparenza nelle performance di sostenibilità. Questo Piano ha definito tre pilastri fondamentali della Finanza Sostenibile europea: insieme all’introduzione di un regime di informativa obbligatoria per imprese riguardo al loro impatto sull'ambiente e sulla società e alla predisposizione di strumenti quali indici di riferimento, standard e norme per allineare le strategie di investimento agli obiettivi ambientali dell'Unione, veniva creato un sistema di classificazione delle attività sostenibili (c.d. “Tassonomia”) basato su dati quantitativi e comparabili, con l’obiettivo di indirizzare gli investimenti verso le attività economiche più rilevanti per la transizione, e progressivamente affermatasi come pietra miliare del quadro finanziario sostenibile UE e importante strumento di trasparenza del mercato.
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1. Il contesto normativo di riferimento
La sostenibilità costituisce da tempo un elemento centrale all'interno delle iniziative promosse dall'Unione Europea, riconosciuto nelle due sfere sociale ed ambientale attraverso i fondamenti delineati dai Trattati dell'UE. In tale contesto, la Commissione ha orientato la propria attenzione verso un'economia caratterizzata da un ridotto impatto di carbonio e una maggiore efficienza nell'utilizzo delle risorse. Questa direzione assume una rilevanza cruciale per assicurare la competitività degli operatori economici europei nel lungo periodo e si allinea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
In un ambiente segnato da eventi climatici estremi, crisi economiche e sociali, l'UE identifica con urgenza la necessità di riformulare il paradigma dello sviluppo economico. Questa esigenza si intreccia con l'opportunità di promuovere una crescita sostenibile: il Green Deal europeo si manifesta come una chiara espressione di questa ambizione, con obiettivi definiti quali la riduzione delle emissioni, la creazione di nuovi posti di lavoro, la promozione delle energie rinnovabili e il miglioramento generale del benessere sociale, limitando i rischi di greenwashing.
Nel 2018 è stato adottato un Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile, con l'obiettivo di riorientare i flussi di capitali, gestire i rischi finanziari legati alla sostenibilità e promuovere la trasparenza nelle performance di sostenibilità. Questo Piano ha definito tre pilastri fondamentali della Finanza Sostenibile europea: insieme all’introduzione di un regime di informativa obbligatoria per imprese riguardo al loro impatto sull'ambiente e sulla società e alla predisposizione di strumenti quali indici di riferimento, standard e norme per allineare le strategie di investimento agli obiettivi ambientali dell'Unione, veniva creato un sistema di classificazione delle attività sostenibili (c.d. “Tassonomia”) basato su dati quantitativi e comparabili, con l’obiettivo di indirizzare gli investimenti verso le attività economiche più rilevanti per la transizione, e progressivamente affermatasi come pietra miliare del quadro finanziario sostenibile UE e importante strumento di trasparenza del mercato.
1.1 Introduzione alla Tassonomia Europea: concetti chiave e obiettivi
La Tassonomia Europea (di seguito “Tassonomia UE”) impone alle aziende e agli operatori finanziari l'obbligo di analizzare la propria capacità di concorrere agli obiettivi ambientali comunitari, utilizzando un sistema di classificazione delle attività economiche volto a identificare quelle allineate con la traiettoria "Net Zero" entro il 2050 e con i più ampi obiettivi ambientali quali la protezione delle risorse idriche e marine o la transizione verso un'economia circolare. Il sistema tassonomico consente alle imprese di condividere una definizione comune delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale, coinvolgendo le organizzazioni già soggette a requisiti di reporting non finanziario ai sensi della NFRD8. Con l’introduzione della nuova Direttiva CSRD, lo strumento della Tassonomia si applicherà ad un bacino di imprese sempre più numeroso, con una pervasività che consentirà agli investitori di valutare in modo più accurato gli impegni e i contributi delle aziende in termini ESG. In sintesi, la Tassonomia assume un ruolo sempre più rilevante come "certificazione di sostenibilità" per le attività finanziarie conformemente a un sistema di classificazione europeo unificato. Di seguito sono presentati gli aspetti chiave della Tassonomia UE, delineando il quadro informativo dedicato:
Cosa è la Tassonomia UE
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La Tassonomia, istituita con il Regolamento UE 2020/8529, è un sistema unificato di classificazione delle attività economiche sostenibili in Europa.
Qual è l’obiettivo della Tassonomia UE
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L’obiettivo principale consiste nel chiarire univocamente i contributi delle imprese alla transizione sostenibile, guidando le scelte di investitori verso una crescita economica priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima.
Come è strutturato il corpo normativo della Tassonomia UE
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Il corpo normativo della Tassonomia UE può apparire particolarmente complesso da navigare; si basa sul Regolamento EU 2020/852, che definisce il quadro normativo, i requisiti e i principi per la predisposizione del sistema di classificazione. A questo, vengono affiancati numerosi atti delegati e i relativi allegati, che forniscono una guida granulare delle attività incluse nel sistema di classificazione e dei dettagli quali-quantitativi da fornire al momento della Disclosure.
Di seguito, si propone una breve descrizione dei principali Atti Delegati:
Atto Delegato | Descrizione |
Atto Delegato di Divulgazione (Atto Delegato sull’art.8) | Presenta le metodologie e le modalità di Disclosure per i soggetti obbligati, specificando i dati quantitativi, quali i Key Performance Indicator (KPI10), e le informazioni qualitative, quali le informazioni di contesto e le specifiche sull’analisi dei criteri di vaglio tecnico. |
Atto Delegato sul Cambiamento Climatico | Definisce l'insieme dei criteri tecnici per determinare quali attività danno un contributo sostanziale ai primi due obiettivi climatici: la mitigazione del cambiamento climatico e l’adattamento al cambiamento climatico. Inoltre, l’Atto Delegato racchiude tutte le attività che possono essere considerate “ammissibili” (ref. “Glossario della Tassonomia” a pag. 6) secondo i due obiettivi. |
Atto Delegato Ambientale (Atto Delegato relativo ai restanti quattro obiettivi ambientali o “Taxo 4”) | Fornisce il dettaglio delle attività e dei criteri tecnici per determinare quali attività danno un contributo sostanziale all’uso sostenibile e alla protezione delle risorse idriche e marine, alla transizione verso un’economia circolare, alla prevenzione e alla riduzione dell’inquinamento e alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. |
A questi, se ne aggiungono altri a supporto. Nello specifico:
l’Atto Delegato sul Gas Fossile e l’Energia Nucleare include nel sistema di classificazione anche attività specifiche del settore;
l’Atto Delegato relativo alle nuove attività climatiche apporta specifiche modifiche e integrazioni all’Atto Delegato sul Cambiamento Climatico (ossia alle attività indicate alla riga “Atto Delegato sul cambiamento climatico” della tabella sopra riportata)11.
Quali sono i principali destinatari
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Aziende soggette all’obbligo di pubblicazione di dati non finanziari ex Direttiva 2014/95/EU (NFRD). È fortemente incoraggiata, inoltre, la Disclosure su base volontaria per tutti quei soggetti che, pur non avendo l’obbligo, pubblicano una reportistica non finanziaria e sono sollecitati dagli investitori e dal mercato a dare Disclosure dei propri impatti ambientali.
Partecipanti ai mercati finanziari12. Il Regolamento UE 2020/852 modifica e integra il Reg. EU 2019/208813 relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari;
Governi degli Stati Membri dell’UE. Gli Stati membri dovranno tenere in considerazione i vincoli tecnici della Tassonomia per definire misure e incentivi e obblighi legati ad attività ecosostenibili.
Quali sono gli obiettivi ambientali della Tassonomia UE
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Per comprendere la logica della Tassonomia UE è essenziale focalizzarsi sugli obiettivi perseguiti dal legislatore europeo. A tale riguardo, l'Art. 9 del Regolamento fornisce un elenco di sei obiettivi ambientali:
Mitigazione del cambiamento climatico;
Adattamento al cambiamento climatico;
Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
Transizione verso un’economia circolare;
Prevenzione e controllo dell’inquinamento;
Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Per ciascun obiettivo ambientale, gli Atti Delegati forniscono uno specifico Annex che riporta i settori e le attività economiche astrattamente in grado di supportarlo. Considerando le numerose terminologie introdotte dalla Tassonomia UE, di seguito si propone una tabella riassuntiva dei principali concetti e relative definizioni:
BREVE GLOSSARIO DELLA TASSONOMIA | |
CONCETTO | DEFINIZIONE |
Alignment / Allineamento | Un’attività può essere definita aligned (c.d. “allineata”) quando rispetta tutti i criteri proposti dalla Tassonomia UE. Solo quando un’attività soddisfa i criteri di contributo sostanziale, Do No Significant Harm (non arrecare un danno significativo, c.d. “DNSH”) e clausole minime di salvaguardia, si può definire allineata. Sarà necessario calcolare la percentuale di attività allineate alla Tassonomia sul totale delle attività svolte dall'organizzazione, fornendo ancora una volta il dettaglio in termini di Turnover, ovvero ricavi, CapEx, ovvero spese in conto capitale e OpEx, ovvero spese operative. |
Attività ecosostenibile | Un’attività è considerata ecosostenibile se rispetta i criteri di vaglio tecnico e quindi:
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Attività enabling | Si definiscono attività “enabling” o “abilitanti” quelle in cui la qualifica di ecosostenibilità è legata al contributo che forniscono alla transizione energetica o ambientale. Vengono definite nell’Art. 16 del Regolamento e consentono direttamente ad altre attività di fornire un contributo sostanziale ad un obiettivo ambientale. Es. Installazione, manutenzione e riparazione di apparecchiature per l'efficienza energetica per il settore “Costruzione e attività immobiliari”. |
Attività transitional | Si definiscono attività “transitional” o attività “di transizione” le attività che non possono, allo stato attuale dei processi industriali e tecnologici, essere svolte in modo ecosostenibile per la propria natura e per gli impatti che intrinsecamente implicano. Sono definite al secondo comma dell’Art. 10 del Regolamento e si tratta di attività per le quali non esistono alternative low-carbon (cioè a basse emissioni di carbonio) tecnologicamente ed economicamente praticabili e che, tuttavia, presentano delle prestazioni (intese come livello di emissioni di carbonio) che corrispondono alle migliori performance del settore. Es. Ristrutturazione di edifici esistenti nel settore “Costruzioni e attività immobiliari”. |
CapEx | CapEx (c.d. Capital Expenditure) si riferisce alle spese capitali sostenute dall'azienda per l'acquisto, l'aggiornamento o l'ampliamento di beni fisici a lungo termine che migliorano la capacità produttiva o generano benefici a lungo termine. |
Clausole minime di salvaguardia | Per “clausole minime di salvaguardia” si intendono le procedure di dovuta diligenza e di riparazione attuate da un'impresa che svolge un'attività economica al fine di garantire l'allineamento con le linee guida dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE15) destinate alle imprese multinazionali e con i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani. |
Contributo sostanziale | Un’attività economica dà un contributo sostanziale al raggiungimento di uno o più obiettivi ambientali se tale attività determina uno o più degli impatti positivi descritti negli articoli del Regolamento. Per ogni obiettivo ambientale la Tassonomia specifica i contributi sostanziali che l’attività deve apportare per poter essere considerata sostenibile. |
DNSH | Il principio del DNSH - “Do Not Significant Harm” - è il principio della Tassonomia secondo cui le attività "eligible" per uno dei sei obiettivi ai sensi dei criteri specificati dalla Tassonomia non devono “arrecare un danno significativo” a nessuno degli altri obiettivi ambientali previsti. |
Eligibility / Ammissibilità | Un’attività si definisce “eligible” (c.d. "ammissibile") se la descrizione della stessa coincide con quella proposta dagli Atti Delegati. La nozione di “eligibility” fa riferimento a tutte le attività incluse negli Atti Delegati sugli obiettivi della Tassonomia. Essere “Taxonomy-eligible” indica unicamente che una determinata attività potrebbe portare ad un contributo sostanziale ad uno dei 6 obiettivi ambientali della Tassonomia. Una volta determinata l'ammissibilità delle attività di un'organizzazione alla Tassonomia UE, occorre calcolare la percentuale di ammissibilità delle stesse sul totale delle attività dell’organizzazione, fornendo il dettaglio della percentuale ammissibile in termini di Turnover, ovvero di ricavi, di CapEx, ovvero di spese in conto capitale, e di OpEx, ovvero di spese operative. |
OpEx | OpEx (c.d. Operational Expenditure) si riferisce alle spese operative necessarie per mantenere le normali attività quotidiane di un'azienda. Queste spese sono generalmente ripetitive e si verificano regolarmente nel corso del normale svolgimento delle operazioni. |
Turnover | Ricavi di un’azienda in uno specifico momento. |
1.2 Gli adempimenti normativi generali e i criteri di applicazione
Il 6 luglio 2021, la Commissione Europea ha adottato l'Atto Delegato che integra l'Articolo 8 del Regolamento Tassonomia, noto come "Atto Delegato di Divulgazione” o “Atto Delegato Art. 817". Questo atto chiarisce gli elementi di Disclosure, fornendo dettagli sul contenuto, la metodologia e la presentazione delle informazioni che le grandi imprese devono pubblicare riguardo le proprie analisi tassonomiche. Le imprese soggette all'obbligo di pubblicare la Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) sono tenute a fornire dettagli su come e in che misura le proprie attività sono associate ad attività economiche sostenibili, in conformità al Regolamento della Tassonomia UE, nello specifico:
per le Imprese Non Finanziarie (c.d. “Non Financial Undertaking"), ciò include la percentuale di Fatturato, Investimenti in Capitale (CapEx) e Spese Operative (OpEx) associati ad attività economiche ammissibili e allineate alla Tassonomia;
per le Imprese Finanziarie (c.d. “Financial Undertaking"), è richiesta la divulgazione della quota di investimenti/finanziamenti associati ad attività economiche in linea con la Tassonomia.
1.2.1. Tassonomia Corporate
Il processo iniziale nell'analisi delle attività di un'organizzazione, conforme al Regolamento della Tassonomia UE, prevede l'individuazione delle attività economiche “eligible”, ossia ammissibili. Dopo aver individuato tali attività, se presenti, è necessario valutare l'allineamento. A tal fine, è necessario eseguire il cosiddetto test a tre livelli19 (o “three level test”), che comprende:
La verifica del rispetto dei criteri per la definizione del contributo sostanziale;
la verifica del rispetto dei criteri di “Do No Significant Harm” agli altri obiettivi ambientali;
la verifica del rispetto delle clausole minime di salvaguardia sociale. Una volta confermato o meno l'allineamento delle attività alla Tassonomia UE, occorre infine svolgere le estrazioni e riconciliazioni contabili utili al calcolo degli indicatori di Turnover, ovvero dei ricavi, di CapEx, ovvero delle spese in conto capitale e di OpEx, ovvero delle spese operative, - sia per le attività ammissibili che per quelle allineate.
1.2.2. Tassonomia Financial
A differenza delle imprese non finanziarie, le Financial Undertaking sono tenute a rendicontare appositi KPI a seconda della loro categoria. Si distingue infatti tra:
Asset manager (i. e., Asset Under Management - AuM);
Credit institution (i.e., Green Asset Ratio - GAR);
Investment firm (i.e. KPIs per attività in conto proprio e non);
Insurance/reinsurance undertaking (i.e., KPI Investment, KPI Underwriting).
Oltre alla richiesta di rendicontazione di questi specifici indicatori, negli atti delegati sono previsti anche dei template dettagliati in riferimento alle modalità di presentazione dei KPIs della specifica impresa finanziaria. A tale informativa, come nel caso Corporate, si accompagna poi una specifica Disclosure di carattere qualitativo.
Interessante notare in questa sede come le imprese finanziarie abbiano un ritardo di un anno, rispetto al mondo Corporate, nell’applicazione scaglionata della normativa, dovendo “attingere” alle Disclosure di Tassonomia delle proprie controparti per indagare e definire le proprie esposizioni allineate. A partire dall’anno di rendicontazione FY 23 (documenti pubblicati a partire dal 01/01/2024), gli istituti finanziari devono rendicontare:
sia il livello di ammissibilità alla Tassonomia (Taxonomy-eligibility) delle loro esposizioni:
la quota delle proprie esposizioni in attività eligible e non eligible ai sensi della Tassonomia rispetto alla totalità degli asset a bilancio;
la quota delle esposizioni escluse (ex Art.7 dell'Atto Delegato) con riferimento alle esposizioni verso:
amministrazioni centrali, banche centrali ed emittenti sovranazionali;
derivati;
imprese out of scope della NFRD (oggi CSRD).
sia livelli di allineamento alla Tassonomia (Taxonomy-Alignment) delle loro esposizioni, attraverso la rendicontazione integrale dei diversi KPI. Tali indicatori sono specificati all’interno di appositi Allegati; ad esempio, per gli istituti di credito, i KPI più rilevanti sono sviluppati all’interno degli Allegati V e VI del Regolamento Delegato 2021/2078.
2. L’applicazione della Tassonomia Europea: impianto normativo e sinergie
Negli ultimi anni, l'Unione Europea ha introdotto diverse misure per potenziare la sostenibilità del mercato attraverso l'implementazione di crescenti obblighi di trasparenza, inseriti in un quadro olistico di revisione e ampliamento della normativa ESG sia in un’ottica di responsabilità sociale comunitaria, che nel perseguimento di una serie di misure in grado di migliorare la competitività delle aziende europee nel panorama globale. In questa prospettiva, in termini di Disclosure, la Tassonomia rappresenta l'ultimo di tre strumenti adottati nel periodo dal 2014 al 2020, che include anche:
La Direttiva sulla Relazione Non Finanziaria (Non-Financial Reporting Directive - NFDR), destinata a essere sostituita dalla Direttiva sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD);
Il Regolamento sulla Divulgazione della Finanza Sostenibile (Sustainable Finance Disclosure Regulation - SFDR).
Tra i tre provvedimenti è possibile individuare una serie di sinergie e una generale coerenza normativa, come si evince chiaramente dalla sintesi a seguire.
Regime UE di informativa sulla sostenibilità per le Imprese Finanziarie e Non Finanziarie20 | |||
| Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD | Sustainable Finance Disclosure Regulation - SFRD | Regolamento sulla Tassonomia UE |
Strumento | Direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità. | Regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. | Regolamento sulla Tassonomia UE 2020/852. |
Destinatari | Imprese UE di grandi dimensioni sia quotate, sia non quotate, e PMI quotate (ad eccezione delle microimprese) ed imprese extra-UE quotate sui mercati regolamentati UE e filiali UE di società extra-UE. | Operatori del mercato finanziario che offrono prodotti di investimento e consulenti finanziari. | Imprese soggette alla CSRD: sia imprese non finanziarie, sia operatori finanziari. |
Tipologia di informazione | Comunicazione sulla base delle norme formali d'informativa e soggetta a revisione esterna. | Informativa a livello di entità e di prodotto relativa ai rischi per la sostenibilità e ai principali impatti negativi. | Turnover, OpEx e CapEx derivanti dai prodotti o dalle attività associate alla Tassonomia. |
Anno di applicazione | Per le imprese di grandi dimensioni dal 2024 (dati relativi all’esercizio finanziario 2023); per le PMI quotate dal 2026 (su dati 2025). | Applicabile dal 10 marzo 2021. | Applicabile da gennaio 2022 e a seguire rispetto le tempistiche per “batch” della CSRD. |
Il concetto chiave che il Legislatore comunitario ha voluto far passare è quello di un approccio organico alla sostenibilità e alla trasparenza, concetto da cui derivano due messaggi fondamentali:
il primo è che dalle pratiche di buona governance e chiara divulgazione, sul territorio comunitario, “non si scappa”. Le aziende europee difficilmente possono competere sui mercati globali in termini di costo; possono farlo però in termini di qualità, performance, trasparenza e valore aggiunto, e questa impostazione concede esternalità positive al sistema europeo tanto più coerentemente viene abbracciata dai diversi operatori economici;
l’altro messaggio chiave è invece quello di cogliere e sfruttare le sinergie tra le diverse norme, che muovendosi su basi comuni rendono possibile costruire politiche e procedure in grado di coprire in modo efficiente diverse direttrici di compliance.
3.Suggerimenti per l’applicazione della Tassonomia Europea
3.1 Principali aspetti chiave per l'applicazione della Tassonomia Europea per le PMI Quotate
Sulla base di quanto illustrato nel dossier correlato sulla “Tassonomia europea”, dedichiamo il presente articolo all’approfondimento dei principali aspetti relativi alla sua implementazione.
L'applicazione delle disposizioni relative alla Tassonomia UE per le PMI Quotate, prevista a partire dall'anno finanziario 202621 secondo la CSRD, pone dinanzi a queste imprese una serie di rischi e sfide significative.
3.1.1 Il processo di analisi suggerito dal pacchetto normativo
Con l’intento di offrire un supporto pratico e mirato, si propone di seguito una linea guida che offre una panoramica generale sui passaggi da adottare per comprendere a pieno gli step di applicazione della Tassonomia.
Fase 1: identificare le attività economiche svolte dell’azienda | Esempio pratico di Fase 1 |
Può apparire banale: nel processo di identificazione delle attività economiche, è essenziale comprendere dettagliatamente il perimetro dei prodotti e dei servizi offerti, e il loro ruolo all’interno della catena del valore del settore di appartenenza. Devono essere raccolte informazioni non solo sul core business, ma anche sulle attività ancillari o integrative, per quanto residuali possano essere, perché anch’esse potranno concorrere alle analisi e alla relativa informativa. | Si riporta l’esempio pratico di una PMI quotata operante nel settore del cemento. L’operatore produce laterizi e materiali per l‘edilizia e in una prima fase si dedicherà all’individuazione e all’analisi di dettaglio di tutte le attività svolte (es. approvvigionamento dei materiali, produzione, logistica, etc.) concentrandosi sulle attività “core”, legate alla produzione di cemento. L’output principale di questa fase consiste nella identificazione dei diversi segmenti di business coperti dai prodotti e servizi offerti dall’operatore. |
Fase 2: verificare se l’attività è associata (eligible) ad una attività della Tassonomia | Esempio pratico di Fase 2 |
Un’attività economica può essere definita eligible/ammissibile se può essere associata a un'attività riportata negli Atti delegati. All’interno degli Atti sono presenti sia delle descrizioni sintetiche, sia dei codici NACE22 che a livello europeo hanno una corrispondenza quasi univoca con i Codici Ateco utilizzati a livello di Istat o di registrazione presso le Camere di Commercio. | Una volta identificate le attività core che interessano il proprio business, l’operatore dovrà verificare che la/le attività in questione sia/siano eligible ovvero ammissibile/i consultando i diversi Atti Delegati. Ad esempio, l’operatore potrebbe agevolmente verificare che la propria attività di produzione di cemento rientra nell’attività 3.7 - Produzione di cemento ovvero “Produzione di clinker di cemento, cemento o legante alternativo” (in riferimento alla mitigazione, Reg. Delegato UE 2021/2139, Allegato I). Per avere ulteriore conferma della correttezza della sua analisi, l’operatore verificherà la propria registrazione presso la Camera di Commercio (es. ragione sociale) e quale sia il codice ATECO (o NACE nella nomenclatura europea) associato alla propria attività di business. La norma associa l’attività 3.7 ai Codici NACE della famiglia C23, e l’operatore si ritrova in tale impostazione verificando le proprie visure camerali. |
Fase 3: verificare se l’attività contribuisce in modo sostanziale ad uno dei sei obiettivi ambientali | Esempio pratico di Fase 3 |
Gli Atti delegati di ciascuno dei 6 obiettivi ambientali, oltre a comprendere attività economiche, relative descrizioni e codici NACE, riportano anche i “target” che devono essere soddisfatti per poter affermare che l’attività individuata sia concretamente in grado di contribuire all’obiettivo stesso. | Confermata la correttezza dell’analisi della Fase 2 e l’ammissibilità della suddetta attività ai sensi della Tassonomia, l'operatore potrà passare alle verifiche dei criteri di vaglio tecnico, ovverosia al controllo del rispetto dei requisiti che ciascuna attività economica deve soddisfare per potersi definire sostenibile dal punto di vista ambientale. Il primo passo consisterà nello svolgimento dell’analisi del contributo sostanziale della/e attività ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali previsti dalla Tassonomia: ad esempio, per l’operatore in questione, la produzione del cemento dovrà comportare emissioni di CO2 al di sotto di una determinata soglia, in riferimento all’obiettivo di mitigazione del cambiamento climatico. La verifica del contributo sostanziale viene svolta quindi attraverso la consultazione mirata della relativa sezione in ciascuno degli Atti Delegati. L’output di questa fase è l'identificazione, degli obiettivi ai quali l’attività economica 3.7 contribuisce in modo sostanziale. |
Fase 4: verificare se non arreca danni significativi (DNSH) ad altri obiettivi | Esempio pratico di Fase 4 |
Per essere classificata come sostenibile, secondo il regolamento sulla Tassonomia UE, l'attività economica di un'azienda deve contribuire ad almeno un obiettivo ambientale, ma non deve nemmeno interferire con gli altri cinque. Ad esempio, un'attività economica che mira a ridurre le emissioni di CO2 ma che allo stesso tempo ha un impatto negativo sulla biodiversità non può essere classificata come sostenibile. | Il secondo passo nell'analisi dei criteri di vaglio tecnico consisterà nella verifica del principio DNSH (“non arreca danno significativo”) nei confronti di nessun altro degli obiettivi ai quali l’attività non contribuisce in modo sostanziale (ref. Fase 3). I criteri DNSH sono dedicati per ogni attività, oppure riconducibili a delle Appendici (A, B, C, D o E) presenti per ciascun Allegato dedicato al singolo obiettivo. Non sempre ad una attività sono ricondotti DNSH per ogni obiettivo (perché una certa attività economica potrebbe naturalmente non avere delle “esternalità negative”). Alcune volte, inoltre, i DNSH possono essere ricondotti a dei presidi Corporate. Ad esempio, in riferimento all’attività 3.7 per la Mitigazione del cambiamento climatico, il DNSH relativo all’Adattamento al cambiamento climatico è legato alla struttura e alle analisi svolte dal Risk Management della Società. |
Fase 5: verificare se soddisfa le clausole minime di salvaguardia | Esempio pratico di Fase 5 |
Le garanzie minime assicurano che le aziende impegnate in attività sostenibili rispettino determinati standard relativi ai diritti umani e del lavoro. Per non avere un impatto sociale negativo, un'azienda deve garantire la conformità alle Linee guida dell'OCSE, ai Principi guida delle Nazioni Unite, all'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e alla Carta dei diritti umani. | Il passaggio successivo all'analisi dei criteri di vaglio tecnico consisterà nella verifica delle clausole minime di salvaguardia (“minimum safeguards”) definiti, in termini generali, dal Regolamento 2020/852 all’Art. 18. L’operatore dovrà, a questo punto, dimostrare che i propri presidi organizzativi, attività di audit, politiche e impegni siano mirati alla tutela dei diritti umani e dei lavoratori, al rispetto delle pari opportunità di genere, alla concorrenza leale, alla tassazione, all’anticorruzione e al non coinvolgimento in business controversi in ambito armamenti. Come nelle due fasi precedenti, il mancato rispetto delle clausole minime di salvaguardia rappresenta, di per sé, un elemento stand alone di esclusione dell'allineamento. |
Fase 6: calcolo dei KPI economico-finanziari | Esempio pratico di Fase 6 |
Dopo aver valutato le proprie attività economiche e averne determinato l'ammissibilità e lo stato di allineamento, l'azienda deve rendere noti i KPI di ciascuna attività analizzata, in termini di:
Nell’estrazione, lavorazione e rappresentazione di tali numeri, l’azienda deve seguire una serie di linee guida tecnico-contabili rigide che necessitano dell’impegno non solo delle strutture/direzioni di Sostenibilità ma anche di quelle di Bilancio che hanno visibilità sulle viste contabili - ma soprattutto gestionali - dell’organizzazione. | Una volta verificati positivamente i criteri di vaglio tecnico relativi all’attività 3.7 e assicurato il rispetto delle clausole minime di salvaguardia relativamente alla propria condotta aziendale, l‘operatore potrà considerare concluse le attività di verifica dell'allineamento relative all’attività 3.7 e dedicarsi all’estrazione, in collaborazione con la propria Direzione Finanziaria, delle voci contabili e gestionali di dettaglio necessarie al calcolo dei KPI economico-finanziari (CapEx, OpEx e Turnover) associati alle attività identificate che ai sensi dell’analisi tassonomica risultano eligible ed aligned. L’Atto Delegato sull’Art. 8 fornisce tutti i riferimenti tecnici e metodologici necessari per estrarre i numeratori e i denominatori dei tre KPI, in termini di contenuti e di riferimenti a principi contabili nazionali e internazionali (e.g. IFRS, IAS). L’operatore ipotizzato dovrà svolgere questa analisi per la quota di business che ricade all’interno dell’attività 3.7, ma nel caso avesse anche altre attività ammissibili dovrà dedicare il medesimo esercizio per tutte le singole attività, dovendo poi compilare un template tabellare obbligatorio, allegato nella norma stessa. |
Fase 7: Divulgazione sulla Disclosure | Esempio pratico di Fase 7 |
L'ultimo paragrafo deve contenere i template previsti dal Regolamento e riportati negli Allegati agli Atti Delegati e che questi si applicano anche nel caso in cui l'OpEx KPI sia definito non rilevante. L'ultimo passo prima della pubblicazione e della diffusione della Disclosure è la redazione della sezione da inserire all'interno della DNF. La redazione deve essere allineata ai requisiti previsti dal Regolamento, di seguito riassunti:
| Una volta calcolati i KPI economico-finanziari, l'operatore dovrà dedicarsi alla redazione degli elementi di contesto qualitativi da inserire nella propria Dichiarazione Non Finanziaria, a supporto dell’analisi condotta con un dettaglio sulle fasi operative e sostanzianti la Disclosure delle informazioni di carattere quantitativo. Nella fattispecie, la sezione potrà includere:
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3.1.2 Come la Tassonomia Europea influisce sulle strategie di sviluppo del business
La Tassonomia modifica la relazione con gli stakeholder, in particolare gli investitori, rendendo i risultati di ammissibilità e allineamento un elemento chiave di attrattiva per gli investitori e in generale per i partner di business. Da un punto di vista finanziario, la Tassonomia può influenzare anche le fonti di finanziamento disponibili per le PMI quotate: banche e istituti finanziari sono già da ora più propensi a sostenere progetti e iniziative allineate alla Tassonomia o a offrire credito a tassi agevolati agli operatori virtuosi, aprendo quindi a nuove opportunità di finanziamento. Infine, la Tassonomia si ricollega a rischi e opportunità reputazionali verso i clienti, concorrendo al proprio posizionamento green verso il pubblico e quindi al consolidamento della fiducia e della fidelizzazione.
3.2 Principali aspetti chiave della Tassonomia Europea in PMI e Microimprese
In un contesto in cui la sostenibilità aziendale riveste un'importanza crescente, la Tassonomia UE si configura come una guida fondamentale, non solo per le grandi imprese soggette agli obblighi di rendicontazione ESG, ma anche per le PMI e le Microimprese. Anche se queste realtà non sono direttamente vincolate dalla NFRD né dalla nuova Direttiva della CSRD, la loro presenza nelle catene di fornitura di imprese soggette a tali obblighi le coinvolgerà nel processo di rendicontazione e potrebbe richiedere la divulgazione di informazioni legate alla Tassonomia per qualificarsi nelle supply chain23. Per navigare con consapevolezza e successo in questo contesto, di seguito alcune raccomandazioni essenziali:
Acquisire una comprensione delle attività produttive sostenibili: è imperativo comprendere le proprie attività produttive che apportano un "contributo sostanziale" a uno dei 6 obiettivi ambientali della Tassonomia UE;
sviluppare una conoscenza del concetto di "DNSH": una volta identificate e comprese le attività produttive, è necessario acquisire familiarità con il concetto di "Do No Significant Harm" che implica l'impegno a non generare danni aggiuntivi all'ambiente;
assicurare il rispetto delle “Clausole Minime di Salvaguardia”: garantire il rispetto delle clausole minime di salvaguardia è essenziale per evitare impatti negativi sulla sostenibilità sociale e ambientale. Questo implica l'aderenza a standard globali in materia di diritti umani e lavoro.
Alla luce di queste considerazioni, è importante notare che la scelta volontaria di adottare la Tassonomia e di fornire una Disclosure dettagliata può offrire una serie di benefici significativi per le imprese, nonostante non siano obbligate per legge. Di seguito si delineano alcuni vantaggi chiave derivanti dalla Disclosure volontaria sulla Tassonomia:
maggiore reputazione e credibilità aumentate: la Disclosure volontaria dimostra un impegno proattivo verso la sostenibilità, migliorando la reputazione aziendale e aumentando la credibilità agli occhi degli stakeholder, inclusi clienti, investitori e partner commerciali;
accesso a finanziamenti sostenibili: le imprese che volontariamente adottano la Tassonomia possono diventare più attraenti per investitori che favoriscono aziende sostenibili. Questo può tradursi in maggiori opportunità di accesso a finanziamenti sostenibili e a tassi più vantaggiosi;
risposta alle aspettative del mercato: con la crescente attenzione degli investitori e dei consumatori alla sostenibilità, la Disclosure volontaria può posizionare l'azienda in linea con le aspettative del mercato, migliorando la competitività e la resilienza nel lungo termine;
analisi e miglioramento interno: la Tassonomia fornisce un quadro strutturato per valutare le attività aziendali sotto l'aspetto della sostenibilità. La Disclosure volontaria consente all'azienda di condurre analisi interne dettagliate, individuando aree di miglioramento e implementando pratiche più sostenibili.
4. Caso Studio
Viene presentato il seguente case study al fine di rappresentare un percorso di allineamento strutturato e progressivo di una PMI quotata ai sensi del Regolamento (UE) 852/2020 della Tassonomia. Il percorso di adeguamento riguarda una Piccola e Media Impresa italiana (PMI) quotata e operante nel settore media & broadcasting come controllata di un Gruppo e, in particolare, impegnata nella diffusione del segnale radiotelevisivo. L’impresa ha deciso di intraprendere volontariamente la redazione di una Dichiarazione Non Finanziaria (DNF), tenendo conto della possibilità di beneficiare dell'esimente derivante dalla sua appartenenza a una Capogruppo. Il processo di adeguamento ai sensi della Tassonomia è stato articolato e graduale, iniziando a partire dal 2021 con un focus preliminare sull'identificazione dell'ammissibilità (“eligibility”) per i primi due obiettivi ambientali, l’adattamento al cambiamento climatico e la sua mitigazione, con la conseguente individuazione e quantificazione di turnover, OpEx e CapEx per le attività ammissibili “8.1 Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse” ma soprattutto l’attività “8.3 – Attività di programmazione e trasmissione”. Durante il secondo anno di attività tassonomica, la società ha provveduto ad integrare la propria analisi di ammissibilità e procedere all'allineamento delle attività individuate rispetto ai primi due obiettivi.
Oggi, la società ha esteso l'analisi di ammissibilità agli altri quattro obiettivi, e sta completando l’esame di eligibility complessiva dell’attività 8.1 e 8.3 rispetto a tutti e sei gli obiettivi ambientali della Tassonomia mantenendo l’allineamento rispetto ai primi due. Durante questo percorso, l'azienda ha concentrato le proprie risorse sulle attività core del business, identificando e valutando attentamente queste attività in via prioritaria ai fini della Tassonomia: secondo questo approccio l’analisi condotta durante la prima fase si è focalizzata sull’ammissibilità delle attività principali rispetto ai primi due obiettivi, per poi estendere l'indagine alle attività residuali, consentendo così una graduale espansione del proprio perimetro di ammissibilità.
L'elaborazione della DNF e il processo di allineamento alla Tassonomia sono stati supportati da un costante dialogo e supporto da parte di professionisti del settore, al fine di assicurare la corretta interpretazione delle normative e integrare lungo tutto il processo input per il miglioramento dell’interpretazione del recepimento del Regolamento. Ciò ha permesso all'azienda di ottimizzare l'allineamento delle proprie attività e garantire una comunicazione trasparente e efficace dei risultati agli azionisti, agli stakeholder interni ed esterni, nonché alle autorità competenti. In conclusione, l'esempio di questa PMI dimostra l'importanza di un approccio metodico e guidato in conformità con la normativa per il successo di una progressiva implementazione della Tassonomia, dimostrando così un chiaro impegno verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Link e Riferimenti
Commissione Europea, art. 8 “Atto di Divulgazione”
https://finance.ec.europa.eu/system/files/2022-01/sustainable-finance-taxonomy-article-8-report-eligible-activities-assets-faq_en.pdf
Commissione Europea, Classificazione statistica delle attività economiche
https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/statistical-classification-of-economic-activities-nace-revision-2-1.html
Commissione Europea, Corporate Sustainability Reporting Directive
https://finance.ec.europa.eu/capital-markets-union-and-financial-markets/company-reporting-and-auditing/company-reporting/corporate-sustainability-reporting_en
Commissione Europea, Il Green Deal Europeo
https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it
Commissione Europea, Strategia per la finanza sostenibile 2021
https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:9f5e7e95-df06-11eb-895a-01aa75ed71a1.0018.02/DOC_1&format=PDF
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Trattato sull’Unione Europea
https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:2bf140bf-a3f8-4ab2-b506-fd71826e6da6.0017.02/DOC_1&format=PDF
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Regolamento Delegato (UE) 852/2020 della Commissione Europea
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32020R0852
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Regolamento Delegato (UE) 2019/2088 della Commissione Europea
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32019R2088
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Regolamento Delegato (UE) 2021/2178 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R2178&from=EN
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Regolamento Delegato (UE) 2023/2485 della Commissione Europea
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=OJ:L_202302485
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, Regolamento Delegato (UE) 2023/2486 della Commissione Europea https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=OJ:L_202302486
Global Compact Network, i dieci principi
https://www.globalcompactnetwork.org/it/il-global-compact-ita/i-dieci-principi/introduzione/2-i-dieci-principi.html
IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change, Special Report: Global Warming of 1.5 ºC, Glossary https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/glossary/
OCSE, condotta aziendale responsabile e diritti umani
https://www.oecd.org/industry/inv/responsible-business-conduct-and-human-rights.htm
Nazioni Unite, L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
https://unric.org/it/agenda-2030/
Piattaforma sulla Finanza Sostenibile, Report sui Criteri Minimi di Salvaguardia
https://finance.ec.europa.eu/system/files/2022-10/221011-sustainable-finance-platform-finance-report-minimum-safeguards_en.pdf;
Piattaforma sulla Finanza Sostenibile, Final Report on Social Taxonomy, febbraio 2022, https://finance.ec.europa.eu/system/files/2022-08/220228-sustainable-finance-platform-finance-report-social-taxonomy_en.pdf
SACE, Officine ESG: come rendere sostenibile la tua aziendale https://www.sace.it/education/dettaglio/officine-esg-come-rendere-sostenibile-la-tua-azienda
SACE, Officine ESG: la finanza sostenibile https://www.sace.it/education/dettaglio/officine-esg-la-finanza-sostenibile