Vietnam: “Rinnovamento” e Potenzialità per le imprese italiane

Il Vietnam si distingue come una delle economie più vivaci dell'Asia, trainata da una forza lavoro in espansione, una classe media in ascesa e una rapida urbanizzazione. A ciò si aggiungono massicci investimenti infrastrutturali che creano un ambiente fertile per le imprese e gli investitori italiani.

 

In questo articolo scoprirai le potenzialità del mercato Vietnamita
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Il Vietnam si distingue come una delle economie più vivaci dell'Asia, trainata da una forza lavoro in espansione, una classe media in ascesa e una rapida urbanizzazione. A ciò si aggiungono massicci investimenti infrastrutturali che creano un ambiente fertile per le imprese e gli investitori italiani.

Con quasi 100 milioni di abitanti e un’economia in costante espansione negli ultimi decenni, il Vietnam si posiziona come uno dei Paesi emergenti più dinamici e promettenti del Sud-est asiatico, sia a livello regionale che globale. Il processo di riforme economiche avviato nel 1986 e l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2007 hanno dato il via a una progressiva liberalizzazione e apertura dell’economia vietnamita al commercio internazionale. Questa strategia ha portato a una crescita sostenuta e costante del PIL, con una media annua del 6% negli ultimi anni. Grazie a questi risultati, il Vietnam è entrato a far parte nel 2010 della categoria dei Paesi a medio reddito, con l’obiettivo di raggiungere lo status di economia a reddito medio-alto entro il 2030 e di Paese sviluppato ad alto reddito entro il 2045.

Il motore principale del successo economico del Vietnam è stato, appunto, il programma di riforme “Doi Moi” (“rinnovamento”) avviato nel 1986. Con lo scopo di creare un’economia di mercato socialista, queste riforme hanno innescato un vero e proprio boom economico, uno dei risultati più evidenti è stata la nascita e la crescita di una classe media, che negli ultimi anni è passata da 12 a 33 milioni di persone, equivalenti a circa un terzo della popolazione.

La Repubblica Socialista del Vietnam si trova nel bel mezzo di una trasformazione dinamica, sia dal punto di vista demografico che sociale. La sua popolazione, che ha raggiunto i 98,58 milioni di abitanti (quasi il doppio rispetto al 1986), è destinata a crescere ulteriormente, raggiungendo i 120 milioni entro il 2050. Un dato significativo è che il 70% degli abitanti abbia meno di 35 anni, con un’aspettativa di vita di 76 anni.

Tale trasformazione demografica ha alimentato, a sua volta, una forte crescita economica. Il Vietnam ha registrato una crescita media annua del PIL di circa il +7% negli ultimi 30 anni, attestandosi a 381 miliardi di euro nel 2023. Il settore manifatturiero è stato il motore chiave per l’espansione, trainato dagli investimenti esteri attratti da incentivi mirati e dalla disponibilità di manodopera giovane, a basso costo e qualificata. La struttura industriale è caratterizzata da una fitta rete di piccole e medie imprese (PMI), pari al 96% del totale, che si contraddistinguono per il loro dinamismo e la spinta ad acquisire competenze e tecnologie avanzate.

Le imprese vietnamite sono attratte dall’inserimento nelle catene produttive globali ad alto valore aggiunto e dai vantaggi offerti dai numerosi accordi di libero scambio (16 in tutto) a cui il Paese aderisce. Tra questi figurano l’ASEAN, il CPTPP (Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership) e più recentemente, il RCEP (Regional Comprehensive Economic Partnership). Le liberalizzazioni tariffarie previste da questi accordi hanno un impatto positivo non solo sulle esportazioni, ma anche sulla produzione interna destinata all’export, consolidando ulteriormente il profilo del Vietnam come hub manifatturiero di riferimento.

In questo scenario, assume particolare importanza l’entrata in vigore nell’agosto 2020 dell’EVFTA (European Vietnam Free Trade Agreement), un accordo che non solo elimina gradualmente i dazi doganali, ma include anche un forte impegno legale per lo sviluppo sostenibile, il rispetto dei diritti umani e la tutela dell’ambiente. L’EVFTA, considerato l’accordo più ambizioso mai stipulato dall’UE con un’economia emergente, offre alle imprese italiane diverse opportunità: l’esportazione a dazio zero o quasi zero verso mercati chiave come l’UE, la Cina e il Giappone, a condizione che la produzione avvenga in Vietnam. Oltre a ciò, l’accordo include anche disposizioni per l’agevolazione degli scambi commerciali. L’obiettivo è quello di modernizzare e semplificare le procedure di import/export e di eliminare le barriere non tariffarie al commercio bilaterale.

Rapporti con l’Italia

L’Italia fu tra i primi Paesi europei occidentali (il primo all’epoca della CEE) a stabilire relazioni diplomatiche con il Vietnam, il 23 marzo 1973. Un atto lungimirante che ha posto le basi per una solida partnership. A partire da quel momento le relazioni diplomatiche tra i due Paesi si sono costantemente intensificate nel corso dei decenni, come dimostrato da una serie di accordi chiave:

  • 1990: Accordo di Cooperazione Culturale, con Programma Esecutivo biennale.
  • 1998: Accordo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica, con Programma esecutivo triennale.
  • 2013: Firma del Partenariato Strategico, attuato tramite Piani d’Azione.

2018: 45° anniversario delle relazioni diplomatiche. Firma di un Memorandum d’Intesa (MoU) per la Cooperazione Ambientale e di un MoU per la diversificazione e la sicurezza energetica.

La forza di questa partnership è ulteriormente evidenziata dagli scambi di visite istituzionali tra i due Paesi. Tra queste spiccano quelle del Presidente Mattarella in Vietnam (novembre 2015) e del Presidente Tran Dai Quang in Italia (novembre 2016), che hanno ulteriormente rafforzato la reciproca considerazione e stima.

Su invito del Presidente Mattarella, inoltre, il Presidente della Repubblica Vietnamita, Võ Văn Thưởng, ha visitato l’Italia dal 26 al 27 luglio 2023. Questa è stata la prima visita di un Capo di Stato tra i due Paesi in sette anni e ha coinciso con il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche e il 10° anniversario del partenariato strategico. Riconoscendo i progressi compiuti in diversi settori, tra cui l'economia (il Vietnam è diventato il principale partner commerciale dell'Italia nell'ASEAN), la difesa, la sicurezza, l'istruzione, la scienza, la tecnologia, la cultura e il turismo, i due Paesi hanno confermato il reciproco supporto, nonché la volontà di continuare la loro collaborazione.

 

Presenza Italiana

Gli investimenti italiani in Vietnam hanno raggiunto un valore significativo, con 402,81 milioni di dollari a fine 2019 distribuiti in 110 progetti, prevalentemente nel settore manifatturiero. Le principali imprese italiane hanno incrementato i loro investimenti iniziali, confermando il Vietnam come piattaforma produttiva strategica e hub regionale per i mercati dell’area. I settori in cui operano maggiormente sono manifatturiero, macchinari e applicazioni, oil & gas, infrastrutture, energie rinnovabili e tutela dell’ambiente.

Il Vietnam rappresenta il primo partner commerciale dell’Italia nell’ASEAN, mentre l’Italia è il quarto partner del Vietnam nell’UE. Con un totale di 922 milioni di euro di Investimenti Diretti Esteri (IDE) al 2020, la presenza italiana in Vietnam è solida e in continua crescita, dimostrando la forza del legame strategico tra i due Paesi.

Cosa esportare

Il Vietnam riveste un ruolo di primo piano tra i partner principali commerciali dell’Italia nel Sud-est asiatico, con uno scambio bilaterale che nel 2023 ha raggiunto i 5,66 miliardi di euro.

L’Italia è 23° fornitore del Vietnam con una quota dello 0,5% sul totale delle importazioni vietnamite nel 2023. Tra i principali prodotti italiani esportati dall’Italia:

Prodotti tessili, abbigliamento e calzature. Con una quota del 27,7% sul totale delle esportazioni italiano nel 2023, questo settore strategico contribuisce per il 10% al PIL del Paese. Il Vietnam, necessitando di importare materie prime di alta qualità e macchinari per allinearsi agli standard globali, offre un terreno fertile per le imprese italiane, leader nella produzione di macchinari tessili e filati. L'Italia vanta una lunga tradizione in questo comparto e il suo know-how è particolarmente apprezzato in Vietnam. La leadership italiana non si basa solo sulla qualità e sulle performance dei prodotti, ma anche sull'attenzione all'impatto ambientale. Il Vietnam è già oggi uno dei principali consumatori di tessuti italiani in Asia, con una crescita annua composta del 9%. Il mercato dei macchinari tessili e per la pelletteria italiani cresce ad un tasso del 15% annuo, con il Vietnam che rappresenta il terzo cliente regionale dell'Italia.

Macchinari e apparecchiature. Il Paese mira a diversificare le importazioni per ridurre la dipendenza commerciale dalla Cina. La quota del 2023 ammonta a 24,5% sul totale delle esportazioni italiane in Vietnam. Le opportunità maggiori si presentano in settori come il trattamento di calzature e pelle, la trasformazione alimentare, la lavorazione di plastica e gomma; le macchine tessili.

Prodotti farmaceutici Il Vietnam offre un'interessante opportunità per le imprese farmaceutiche italiane, nonostante il reddito pro capite ancora basso. Il Paese presenta, infatti, un tasso di crescita delle vendite di farmaci pro capite tra i più alti del Sud-est asiatico, con la previsione di raggiungere il livello di spesa dell’ASEAN entro il 2025. Diverse ragioni concorrono a questo fenomeno. In primo luogo, il sistema sanitario vietnamita sta evolvendo verso un modello che pone maggiore attenzione alle malattie croniche, come cancro e diabete, piuttosto che alle malattie trasmissibili. Inoltre, l'invecchiamento della popolazione e la crescente sensibilità verso la salute stanno aumentando la domanda di prodotti farmaceutici. Il Vietnam è fortemente dipendente dalle importazioni di farmaci, circa il 55% del fabbisogno, soprattutto di farmaci specifici. Tale dipendenza è destinata a persistere, con la crescita del settore dei farmaci generici.

Prodotti alimentari. Secondo i dati dell’Osservatorio Economico del MAECI, il 5% dell’export italiano verso il Paese è costituito da prodotti agroalimentari, con previsioni future ancora più rosee. La combinazione di una classe media in crescita, un processo di urbanizzazione in atto e una popolazione giovane alimenterà la domanda di prodotti importati di alta qualità. L'Italia vanta già una solida reputazione nel Sud-est asiatico. I prodotti italiani, come pasta, olio d'oliva e vino, sono particolarmente apprezzati e vedono un aumento dei consumi parallelamente al reddito disponibile della classe media. I fornitori europei dominano già questo mercato e l'Italia è ben posizionata per rafforzare la sua leadership. Oltre ai prodotti alimentari, il Vietnam rappresenta un importante mercato per i macchinari italiani per l'industria alimentare. Il tasso di crescita annuo composto (CAGR) in questo settore tra il 2014 e il 2018 è stato del 52%, con il segmento del vino che ha registrato una crescita media annua del 20%.

Arredamento. Il settore immobiliare vietnamita è in pieno boom, trainato da una serie di fattori, tra cui una normativa sulla proprietà immobiliare residenziale entrata in vigore nel 2015. Questa apertura verso gli investitori stranieri, unita all’espansione della classe media e all’aumento del turismo, rappresenta un'opportunità unica per le aziende italiane del settore del design e dell'arredo. Già diverse imprese hanno avviato collaborazioni con partner vietnamiti, soprattutto per la produzione di arredi per cucina e bagno. In alcuni casi, la finalizzazione del prodotto avviene direttamente in loco. In particolare, il Paese si conferma come una delle mete asiatiche a più rapida crescita per le esportazioni di mobili italiani. Tra il 2014 e il 2019, la domanda di prodotti d'arredo made in Italy ha registrato il tasso di crescita più elevato dell'intera regione asiatica, con un CAGR del 13%.

Flussi turistici. Le autorità vietnamite stanno investendo molto nello sviluppo del settore turistico, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio culturale e naturale del Paese, formare il personale addetto e promuovere gli scambi culturali, con prospettive di grande interesse per gli operatori italiani.

Come sottolineato dal Presidente Mattarella, la relazione tra Italia e Vietnam è caratterizzata da una “grande amicizia” e da una “collaborazione sotto ogni profilo”. Questa solida base offre un terreno fertile per ampliare ulteriormente la cooperazione tra i due Paesi, in settori di reciproco interesse.

 



 

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