Che export tira? - Dicembre 2017
L’export italiano chiude il 2017 ben oltre le attese sfiorando i 450 miliardi di euro (+7,4% rispetto al 2016). Il mese di dicembre è stato più debole (+2% su base tendenziale), ma pur sempre di crescita. Dopo un 2016 negativo, tornano protagonisti alcuni importanti mercati extra-Ue: Russia (+19,3%), Turchia (+5,2%), India (+9,3%), Paesi Mercosur (+15,4%) e Africa Subsahariana (+5,5%).
L’export nei Paesi Ue è aumentato del 6,7%. Bene l’Est-Europa, con Polonia e Rep. Ceca oltre il 10%. Ottima performance in Germania (+6% e circa 56 miliardi di euro di beni venduti). Regno Unito a +3,2%.
L’area extra-Ue ha contribuito alla dinamica positiva dell’export italiano del 2017 (+8,2%). I Paesi Opec (-8,1%) tra le poche eccezioni.
Nel trimestre ottobre-dicembre 2017 si è assistito a un aumento delle esportazioni pari al 3,4% in termini congiunturali. A dicembre, rispetto a novembre, la crescita è stata dello 0,6%.
Le vendite in Cina sono aumentate del 22,2% con il forte contributo del boom delle vendite di autoveicoli. Questi ultimi, insieme a farmaceutica e metallurgia hanno sostenuto le esportazioni verso gli Stati Uniti. Con oltre 40 miliardi di euro di beni venduti nel mercato americano, l’Italia conquista l’8° posto tra i fornitori Usa, superando India, Taiwan e Francia. Ottimo infine, l’andamento dell’export in Spagna (+10,2%).
A livello di principali raggruppamenti, le esportazioni di beni di consumo e di beni intermedi hanno mostrato le dinamiche migliori (+7,3%). Le vendite di beni strumentali hanno registrato un +5,7%.
Il raggruppamento dell’energia ha chiuso al +33,4%.
Tra i beni di consumo, i non durevoli hanno fatto segnare un +7,8%, i durevoli, +4,9%.
Il comparto degli autoveicoli ha chiuso il 2017 con un sorprendente +11,3%, grazie al forte incremento delle vendite negli Stati Uniti, in Cina e in Russia. Questi ultimi due Paesi hanno sostenuto anche l’export di meccanica strumentale (+5,4%), primo settore di esportazione per l’Italia. Dopo un 2016 deludente, la metallurgia è tornata a segnare un risultato importante (+8,7%), con brillanti performance in Germania e Spagna. Quest’ultima, insieme a Francia e Giappone ha trainato l’export di alimentari e bevande (+7,5%). Farmaceutica (+16%) e chimica (+9%) infine, si confermano tra i settori «best performer».