Varie 20 aprile 2020

Che export tira? - Febbraio 2020

Nei primi due mesi dell'anno le esportazioni italiane di beni in valore hanno registrato una crescita del 4,7% rispetto a gennaio-febbraio 2019.

1. Il mese di riferimento

 

La congiuntura. In febbraio le esportazioni sono cresciute dell’1,1% rispetto al mese precedente, registrando un lieve rallentamento. Nel complesso del trimestre dicembre-febbraio il segno è positivo (+0,6%) rispetto ai tre mesi precedenti.

Il trend. A febbraio il valore dell’export è aumentato del 7% su base annua, grazie sia ai valori medi unitari sia  ai volumi.

Contesto globale. Alcune indicazioni dell’impatto del Coronavirus sono visibili nei dati verso la Cina (-21,6% a febbraio rispetto a un anno prima) e, più in generale, sui paesi asiatici (-6,5%).

 

2. Come sta andando nei primi 2 mesi

 

Il dato tendenziale di febbraio è influenzato dalla performance della farmaceutica, che da sola spiega un terzo della crescita dell’export del mese. Nei primi due mesi continua il trend positivo di settori come quello alimentare, oltre al farmaceutico, e in alcune geografie (ad esempio Stati Uniti, Giappone).

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

 

A febbraio è la domanda proveniente dai Paesi UE a trainare l’export; nei primi due mesi aggregati tuttavia, rimane più dinamica quella delle geografie fuori dal mercato comune. La performance nel primo bimestre è stata sopra la media in Belgio (+18,5% gennaio-febbraio 2020 rispetto gli stessi mesi del 2019), Paesi Bassi (+12,9%) e Polonia (+10,1%). Rimane forte la domanda di Made in Italy in Giappone (+23,1%) e Stati Uniti (+16,1%). Continua l’effetto base in Africa Subsahariana (+26,2%), Paesi Opec (+14,5%) e Turchia (+35,9%). In negativo, oltre a Cina e India, il Regno Unito, da questo mese nei paesi extra-UE.

 

2.2. Focus Paesi

 

Torna a crescere l’export verso la Germania – primo mercato di destinazione dell’Italia – dopo la contrazione registrata in gennaio. Alimentari e bevande, farmaceutica e mezzi di trasporto trainano le vendite verso Berlino. Cambio di segno anche per le esportazioni italiane in Russia, in crescita (+6,2%) grazie alle performance di meccanica strumentale, alimentari e bevande e prodotti chimici. In calo invece le vendite verso il Regno Unito dove «l’effetto scorte» si è esaurito e si registra una contrazione in molti settori come food, farmaceutica, meccanica e mezzi di trasporto.

 

2.3. Focus industrie e settori

 

A livello di raggruppamenti principali di industrie, i beni di consumo confermano la maggiore dinamicità, trainati soprattutto dai beni non durevoli (+8,5%). Si registra però una buona performance anche dalle esportazioni di beni di consumo durevoli (+6,3%).
Le esportazioni italiane di beni strumentali proseguono l’andamento positivo registrato in gennaio, dopo la lieve contrazione del 2019. Cambio di direzione per i beni intermedi che, dopo la flessione nel primo mese dell’anno, recuperano a febbraio raggiungendo nei primi due mesi una crescita dell’1% in termini tendenziali.

La farmaceutica torna a crescere a ritmi elevati, supportata da una forte domanda diffusa a livello globale, con alcune importanti eccezioni quali Austria, Regno Unito, Russia, Svizzera, Cina e India. Rallenta l’export di moda Made in Italy, dove a pesare negativamente è stato il calo della domanda nei paesi extra-UE a febbraio.
Gli altri mezzi di trasporto – che includono treni, aerei e navi – hanno beneficiato della forte domanda proveniente dai mercati extra europei e sono stati condizionati da alcune movimentazioni di carattere occasionale nel settore della cantieristica navale. In particolare, sono state molto positive le vendite verso Svizzera, Stati Uniti e Paesi Opec.

 
 

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