Che export tira? - Luglio 2018
Dopo i dati positivi di giugno, anche a luglio è proseguito il trend favorevole delle vendite di beni italiani all’estero. Le esportazioni Made in Italy sono infatti cresciute del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2017. Ciò porta la media dei primi 7 mesi al +4,2%, un netto balzo in avanti rispetto al +3% dei primi 5. Decisivo il contributo dell’Eurozona ma anche i migliora-menti di importanti partner extra-Ue (Cina, Giappone e Paesi Asean).
La domanda dei Paesi Ue continua a rappresentare il motore principale della crescita dell’export italiano nel 2018. Da segnalare l’ottima performance in Germania (+5,3%) e Francia (+6,2%). In terreno positivo anche UK (+1%).
In recupero anche l’area extra-Ue (da 0,6% a 2,3% in un bimestre). In India le esportazioni avanzano del 16%. Tiene bene il Mercosur (+4,2%). Atteso, invece, il calo in Turchia (-4,1%).
Nel trimestre maggio-luglio le vendite di beni italiani all’estero sono aumentate dell’1,2% rispetto ai tre mesi precedenti. A luglio l’export è invece diminuito del 2,6% rispetto a giugno.
Non solo cantieristica navale: la Svizzera aumenta la domanda di beni italiani anche nei settori tessile e abbigliamento (+20,8%) ed elettronica (+11,6%). Negli Stati Uniti prosegue l’ottima performance dell’export di autoveicoli (+8,1%) e si registra anche un apprezzabile incremento delle vendite di mobili (+6,8%). Le esportazioni verso il Giappone sono (ancora) in territorio negativo ma si osservano alcuni progressi: da evidenziare l’eccezione della meccanica strumentale (+12,4%).
Le esportazioni di beni intermedi continuano ad aumentare a ritmi significativi (+5,7%), seguiti dai beni di consumo (+3,4%).
Tra questi ultimi, i non durevoli sono quelli che mostrano la maggiore dinamicità (+3,9%), mentre l’incremento dei durevoli si è assestato all’1,2%.
In recupero le vendite all’estero di beni strumentali: +2,9% (rispetto al +2,4% dei primi sei mesi).
L’export di apparecchi elettrici (+5%) avanza grazie al traino di India, Polonia, Russia e Spagna. Le vendite dei beni della meccanica strumentale crescono a ritmi moderati (+2,1%) ma con ottimi risultati in diverse geografie dell’Est Europa e nei giganti asiatici (Cina e India). Dopo l’ottimo andamento del 2017, le vendite di autoveicoli sono in calo: Francia, India, Polonia e Rep. Ceca rappresentano le eccezioni più significative. Da segnalare infine le performance superiori alla media nei settori della metallurgia, dell’elettronica, della farmaceutica e della gomma e plastica.