Che export tira? - Luglio 2020
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. La crescita delle esportazioni italiane di beni già in atto a giugno e, in media, nell'ultimo trimestre, si riscontra anche a luglio (+5,7% di luglio rispetto al mese di giugno, +4,4% del trimestre maggio-luglio rispetto a quello precedente).
Il trend. L’export in valore a luglio si è ridotto del 7,3% rispetto allo stesso mese del 2019, sempre condizionato al ribasso dai volumi.
Contesto globale. Si osserva un parziale recupero di alcuni mercati che fino al mese scorso risultavano in forte contrazione: Stati Uniti (-5,4% vs luglio 2019), Mercosur (-7,0%), Africa settentrionale (-4,5%).
2. Come sta andando nei primi 7 mesi
Il bilancio tendenziale mostra un lieve miglioramento dell’export, che rimane tuttavia negativo (-14% tra gennaio e luglio, rispetto allo stesso periodo nel 2019). Il risultato è dovuto alla contrazione dell’export di mezzi di trasporto (-22,3%), tessile e abbigliamento (-24,3%) e meccanica strumentale (-18,2%).
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
Nei primi sette mesi, nonostante l’andamento negativo dell’export, in alcuni Paesi la domanda di beni italiani si è contratta meno rispetto alla media. Tra i mercati UE, si segnalano Paesi Bassi (-6,8% rispetto allo stesso periodo del 2019) e Germania (-9,9%), con l’eccezione positiva del Belgio (+5,1%).
2.2. Focus Paesi
Con riguardo al settore farmaceutico, i primi sette mesi dell’anno hanno mostrato un trend positivo in Belgio (+27,3% rispetto allo stesso periodo del 2019) e Cina (+2,5%), mentre in India la contrazione è stata comunque minore della media (-15,8%). Nei confronti di Cina e Belgio l’Italia si conferma solida anche nell'esportazione di prodotti chimici (rispettivamente +21,1% e +7,6%) e alimentari (rispettivamente +15,3% e +5,2%). Performance sopra la media, inoltre, per computer, apparecchi elettronici e ottici verso Belgio (+6,5%) e India (-7,3%).
2.3. Focus industrie e settori
In termini di raggruppamenti principali di industrie, l’export di beni di consumo ha mantenuto un andamento superiore alla media (-9,1% rispetto ai primi 7 mesi del 2019), nonostante il crollo delle vendite dei beni durevoli (-20,6%), grazie alla minore contrazione dei beni di consumo non durevoli (-6,7%).
La domanda di beni intermedi (-12,9%), sebbene in contrazione, risulta lievemente migliore rispetto alla media grazie alla performance di prodotti chimici e degli articoli in gomma e plastica. Sempre molto negative rimangono le vendite all'estero di beni strumentali (-18,7%), sebbene continui la forte ripresa in atto da maggio (+5,6% di luglio rispetto a giugno scorso).
Nei primi sette mesi dell’anno in corso, la domanda di articoli farmaceutici è aumentata dell’11% circa, trainata da Stati Uniti (che rappresentano il 17,9% del totale esportato nel 2019), Francia e Polonia (verso queste ultime si è registrato oltre il 30% in più di vendite rispetto allo stesso periodo del 2019). Forte crescita del settore anche verso Spagna, Romania e Giappone. Allo stesso tempo, in questi ultimi tre Paesi è calato l’export di beni provenienti dai settori tessile e dell’abbigliamento e gomma e plastica. Tuttavia, dove la domanda di questi prodotti ha particolarmente risentito della crisi è nel Regno Unito, nei Paesi OPEC e nell’area Mercosur, nonché nei Paesi dell’area ASEAN.
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