Che export tira? Aprile 2021
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. Continua il recupero dell’export ad aprile (+3,4% vs. mar‘21), vista la crescita dei Paesi extra-Ue a fronte della stabilità di quelli Ue (+7,4% e -0,2% rispettivamente); positivo anche il dato trimestrale (+4,2% feb-apr‘21 vs. nov’20-gen’21).
Il trend. In aprile si segnala la performance eccezionalmente positiva delle esportazioni in termini tendenziali (+97,6% apr‘21 vs. apr‘20), ascrivibile in larga parte all’ampio incremento dei volumi (+85,9%).
Contesto globale. La forte crescita di aprile rispetto allo stesso mese del 2020, risentendo di un effetto base, è diffusa a tutti i principali partner commerciali e settori, ad eccezione della farmaceutica (-11,3%).
2. Come sta andando tra gennaio e aprile
Il dato tendenziale dei primi quattro mesi mostra una rapida accelerazione (+19,8% vs. gen-apr’20). La dinamica beneficia del confronto con il livello minimo di export registrato ad aprile 2020, a causa dell’emergenza pandemica globale e delle conseguenti e significative restrizioni all’attività economica.
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
Tra gennaio e aprile 2021 la crescita è più marcata per le vendite di beni verso i Paesi Ue (+22,0%). Forte la domanda proveniente da Polonia e Paesi Bassi (entrambi +32,9%), Francia (+23,2%) e Germania (+22,6%); leggermente inferiore il recupero di Repubblica Ceca (+17,5%) e Belgio (+14,0%).
A doppia cifra anche la crescita dei Paesi extra-Ue (+17,5%), dove traina la domanda di geografie quali Cina (+55,3%), Oceania (+37,0%) e Mercosur (+32,8%). L’aggregato risente della ripresa limitata, seppure per ragioni diverse, di Stati Uniti (+4,5%) e Regno Unito (+2,6%).
2.2. Focus Paesi
Nei primi quattro mesi del 2021, i mezzi di trasporto hanno registrato un ampio incremento verso Spagna e Germania (rispettivamente +50,2% e +49,2%), a fronte del marcato calo verso gli Stati Uniti (-16,5%) legato a movimentazioni occasionali di cantieristica navale avvenute nella prima parte del 2020. Più debole la crescita in questi mercati di alimentari e bevande, uno dei settori meno colpiti dalla pandemia lo scorso anno: Stati Uniti (+6,6%), Germania (+3,2%) e Spagna (+2,7%). Positivo anche l’andamento degli apparecchi elettrici nelle tre economie (Washington +34,3%; Berlino +33,5% e Madrid +31,2%).
2.3. Focus industrie e settori
In termini di raggruppamenti principali di industrie, il rimbalzo è stato particolarmente forte per i beni strumentali (+28,4% rispetto a gen-apr’20), tra i più influenzati dalle decisioni delle imprese di rimandare, e in alcuni casi cancellare, gli investimenti lo scorso anno.
A doppia cifra anche la crescita dell’export di beni intermedi (+19,3%), che l’anno passato proprio in questi mesi avevano risentito delle interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali. Accelerazione marcata anche per i beni di consumo (+14,3%), dove tornano in positivo i beni non durevoli (+8,5%) ma a trainare sono ancora i beni durevoli (+51,6%) – quali mobili e apparecchi per uso domestico.
Crescita sostenuta per gli apparecchi elettronici (+28,3%), grazie a una ripresa della domanda particolarmente significativa nelle geografie extra-Ue (+33,6%), specie in India (+104,2%), Svizzera (+91,6%) e Cina (+49,7%).
Recupero ampio anche per la meccanica strumentale (+25,8%), che registra ottime dinamiche sia nei Paesi Ue (+27%) che al di fuori del mercato unico (+24,9%). Spicca la crescita del settore nel Regno Unito (+34,6%), visto l’andamento dell’export complessivo verso tale mercato. Torna in positivo tessile e abbigliamento nelle principali geografie (+21,6%), ancora in flessione invece in UK (-21,1%), Mercosur (-3,6%) e India (-3%).
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