Che export tira? Dicembre 2024
Come è andata nel 2024?
Nel 2024 l’export ha registrato una lieve flessione su base annua (-0,4%), a riflesso del dato negativo in volume (-2,4%) non pienamente compensato dall’incremento dei valori medi unitari (+2,1%).
Le esportazioni di preziosi e strumenti medici (+19,6%), articoli farmaceutici (+9,5%) e alimentari e bevande (+7,9%) hanno fornito significativi contributi positivi. A fronte di un calo dell’export verso i Paesi Ue (-1,9%), si è registrato un rialzo verso quelli extra-Ue (+1,2%). Il surplus commerciale ha sfiorato i 55 miliardi di euro, grazie al sostegno dell’area extra-Ue.
Paesi
Nel 2024 le esportazioni verso la Spagna hanno segnato un rilevante aumento del 4,3%, sulla spinta in particolare di articoli farmaceutici (+40,6%), apparecchi elettronici (+20,1%) e meccanica strumentale (+4,7%). In modesto calo la dinamica verso la Svizzera, dove la significativa crescita di articoli farmaceutici (+27,6%) e metalli (+6,2%) ha compensato solo in parte la flessione di diversi altri settori tra cui articoli in pelle (-57,4%) e apparecchi elettronici (-2,2%). La domanda dagli Stati Uniti ha registrato un calo più marcato (-3,6%) ascrivibile a mezzi di trasporto (-33,1%), compresi gli autoveicoli (-28,2%), metalli e prodotti in metallo (-10,6%). Stabili i prodotti chimici e tessile e abbigliamento, mentre in rialzo articoli farmaceutici (+25,7%) e macchinari (+3,6%).
Industrie e settori
I beni di consumo sono stati l’unico raggruppamento a registrare un incremento, peraltro significativo (+5,6%), comune sia a quelli durevoli (+11,1%) sia ai non durevoli (+4,5%). Hanno riportato, al contrario, una dinamica negativa le vendite oltreconfine di beni intermedi (-1,1%), beni strumentali (-4,3%) e prodotti energetici (-18,7%); al netto di questi ultimi, l’export complessivo nel 2024 sarebbe risultato in crescita dello 0,3%.
Le vendite di alimentari e bevande hanno mostrato un trend molto positivo e ben superiore alle attese, sulla domanda sia dei Paesi extra-Ue (+12,2%) che Ue (+4,6%). In particolare evidenza i rialzi segnati da mercati ben presidiati e non, tra cui USA (+17,3%), Giappone (+13,6%), Spagna (+10,7%), Paesi OPEC (+7,7%), Regno Unito (+6,1%) e Germania (+5,5%).
Sono risultate in contenuta flessione le esportazioni di gomma e plastica (-0,6%) e macchinari (-1,3%). Più marcata la contrazione di metalli e prodotti in metallo (-3,3%), su cui potrebbe influire anche l’introduzione di dazi su acciaio e alluminio da parte degli Stati Uniti da marzo 2025, tessile e abbigliamento (-4,5%), specie articoli in pelle (-8%), e autoveicoli (-16,7%), dove è in calo la richiesta sia Ue (-17,1%) che extra-Ue (-16,2%).
Scarica il documento!