Che export tira? Maggio 2024
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. A maggio le esportazioni hanno proseguito l’andamento volatile registrando un ampio calo mensile (-3,8% vs. aprile) e delineando un quadro di sostanziale stazionarietà della dinamica congiunturale su base trimestrale.
Il trend. L’export è risultato in lieve flessione anche in termini tendenziali (-1,7%). La performance negativa è stata diffusa a quasi tutti i principali partner commerciali ed è tornata a essere particolarmente rilevante verso la Germania.
Contesto globale. L’avanzo commerciale si è attestato a €6,4 mld a maggio, sostenuto in larga misura dall’area extra-Ue.
2. Come è andata nei primi cinque mesi del 2024?
Tra gennaio e maggio le vendite italiane oltreconfine sono rimaste pressoché invariate (-0,1%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a risultato delle dinamiche contrapposte dei valori medi unitari (+1,6%) e dei volumi (-1,7%). In ampia crescita strumenti medici e preziosi (+27,8%) e alimentari e bevande (+9,2%).
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
Le esportazioni verso i Paesi Ue hanno segnato una contenuta contrazione (-1,9%) su cui hanno inciso in particolar modo gli andamenti negativi riportati da Francia (-2,2%) e Germania (-6,3%). Hanno confermato invece significativi incrementi Spagna (+4,4%), Polonia (+3,2%) e Paesi Bassi (+2,1%).
La dinamica è risultata opposta verso i Paesi extra-Ue (+2%), alla luce però di performance diversificate. Da un lato, le marcate crescite verso Paesi OPEC (+10,3%) e Giappone (+8,8%), dall’altro le riduzioni di Svizzera (-6%) e Cina (-32,8%). In buon rialzo l’export verso Stati Uniti (+5,8%), Regno Unito (+5,2%) e India (+2,3%).
2.2. Focus Paesi
Nei primi cinque mesi dell’anno le vendite di mezzi di trasporto hanno riportato un notevole aumento verso la Polonia (+40,9%), relativamente più modesto verso la Cina (+6,8%) e un deciso calo in Spagna (-11,5%). La domanda di alimentari e bevande ha registrato una vivace espansione verso Pechino (+15%) e Madrid (+10,2%), mentre è rimasta stabile a Varsavia (+0,2%). Gli articoli farmaceutici hanno mostrato dinamiche positive, in controtendenza con la media del settore, in Spagna (+26%) e Polonia (+21,6%); in forte contrazione in Cina (-90,8%), dopo le ingenti vendite registrate a inizio 2023.
2.3. Focus industrie e settori
I beni di consumo (+4,4%) sono cresciuti a un buon ritmo grazie all’apporto favorevole sia di quelli durevoli (+14,9%) – unico raggruppamento a registrare una crescita, persino marcata, nei volumi – sia dei beni non durevoli (+2,3%). I beni strumentali, invece, hanno rallentato il passo rimanendo sostanzialmente stabili, con l’aumento dei valori medi unitari che ha compensato il calo del dato in volume.
Hanno proseguito la fase di riduzione le esportazioni di beni intermedi (-4,6%), come conseguenza della flessione sia dei valori medi unitari (-3%) che della componente in volume (-1,6%). Si è confermata negativa anche la dinamica dei prodotti energetici (-4,3%), a riflesso della diminuzione dei volumi.
Gli apparecchi elettrici hanno segnato un contenuto ma significativo incremento (+1,3%), guidato dalle vendite verso i Paesi extra-Ue (+5%), tra cui si evidenziano i marcati rialzi di Paesi OPEC (+42,4%), Stati Uniti (+11,9%) e India (+15%).
Anche la domanda di legno, carta e stampa (-2,3%) è stata sostenuta dalle destinazioni al di fuori dell’area Ue (+3,4%), specialmente Paesi ASEAN (+23,2%), Paesi OPEC (+8,2%) e Regno Unito (+3%). La contrazione dell’export di tessile e abbigliamento (-3,9%) è diffusa a quasi tutti i principali mercati, specie Svizzera (-55,6%) con le eccezioni di alcuni importanti mercati come Cina (+17,4%), Spagna (+7,3%), Francia (+2,8%) e Stati Uniti (+1,6%).
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