Varie 17 maggio 2023

Che export tira? Marzo 2023

Tra gennaio e marzo 2023 le esportazioni di beni sono aumentate del 9,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, proseguendo il fisiologico calo iniziato negli scorsi mesi. La dinamica è stata trainata ancora una volta dai valori medi unitari (+10,4%) mentre il dato in volume è risultato in calo (-0,5%).

1. Il mese di riferimento

La congiuntura. A marzo l’export è diminuito rispetto al mese precedente (-2,3%), come conseguenza della flessione verso l’area extra-Ue (-4,5%) e a fronte della sostanziale stabilità verso i Paesi Ue (-0,1%). Nel primo trimestre l’andamento è risultato invariato rispetto agli ultimi tre mesi del 2022.

Il trend. La crescita dell’export su base annua, a una cifra per la prima volta negli ultimi sedici mesi, è stata pari al 4,7%. La dinamica è stata guidata, in particolare, da meccanica strumentale (+20%), autoveicoli (+27,4%) e alimentari e bevande (+10,8%).

Contesto globale. Il saldo commerciale a marzo si è mantenuto positivo (€7,5 mld), il più elevato da lug’21.

 

2. Come è andata nel primo trimestre?

Tra gennaio e marzo 2023 le esportazioni di beni sono aumentate del 9,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, proseguendo il fisiologico calo iniziato negli scorsi mesi. La dinamica è stata trainata ancora una volta dai valori medi unitari (vmu; +10,4%) mentre il dato in volume è risultato in calo (-0,5%).

 

2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea

Le esportazioni verso i Paesi Ue hanno segnato un incremento tendenziale del 6,3%, sulla spinta della domanda da Francia (+10,5%) e Austria (+10,3%). Si sono registrati rialzi sostenuti per Paesi Bassi (+8,6%) e Spagna (+8,5%), più deboli invece per Germania (+2,7%), Polonia (+1,4%) e Belgio (+0,2%).

Continua a essere più vivace la dinamica dell’export verso i Paesi extra-Ue (+14%), seppur con andamenti diversificati. In notevole aumento la Cina (+92,5%), sul traino delle vendite di prodotti farmaceutici. Buon ritmo di crescita per India (+11,5%) e Stati Uniti (+9,7%); più debole per Regno Unito (+2,3%) e Svizzera (+1,5%), in negativo Giappone (-10,2%) e Russia (-14,3%).

 

2.2. Focus Paesi

Nei primi tre mesi dell’anno le esportazioni di meccanica strumentale hanno registrato marcate crescite a doppia cifra verso alcuni mercati di sbocco come India (+20,2%), Polonia (+17,1%) e Francia (+16,4%). Gli articoli in pelle, invece, hanno riscontrato una domanda in decisa flessione da Nuova Delhi (-20,6%) e in forte aumento da Parigi (+29,2%) e Varsavia (+16,3%). Le vendite di mezzi di trasporto, similmente, hanno riportato rialzi superiori alla media del settore verso Francia (+9,1%) e Polonia (+6,4%), a fronte di una decisa contrazione in India (-16,6%).

 

2.3. Focus industrie e settori

 

In termini di raggruppamenti principali di industrie, sono nuovamente i beni di consumo a registrare l’incremento maggiore (+14,9%), trainati dai beni non durevoli (+17%), in particolare dalla farmaceutica verso i Paesi extra-Ue (+79,7%). Rimane significativamente più moderata invece la crescita dei beni durevoli (+5,3%).

Accelerano rispetto ai primi due mesi dell’anno i beni strumentali (+12,3%), pur continuando a registrare una contrazione dei volumi (-1,5% dal -2,3% di gen-feb’22). Chiudono il quadro i beni intermedi con una crescita del 3,6%. Tale andamento sottende dinamiche opposte: da un lato i valori medi unitari mostrano un ampio incremento (+10,4%), dall’altro tuttavia si contraggono i volumi (-6,2%).

 

 

L’export di alimentari e bevande segna un aumento a doppia cifra nel primo trimestre dell’anno (+13,4%). In rapida crescita la domanda da mercati est-europei quali Romania (+26,4%), Polonia (+22,1%) e Repubblica Ceca (+20,7%); in contrazione invece alcuni dei principali partner asiatici: Giappone (-37,8%), India (-12%) e Cina (-1,7%).

Al di sopra della media anche l’incremento degli apparecchi elettronici (+11,5%) grazie al traino di importanti partner quali Svizzera (+22,1%) e USA (+19,7%). Più modesta la crescita per gli articoli in gomma e plastica (+4,1%), che vedono flessioni in alcuni mercati, ad esempio Regno Unito e Belgio, e buoni incrementi in altri, quali Francia (+12,5%) e Polonia (+8,5%).

 

 

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