Che export tira? Marzo 2024
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. A marzo le esportazioni hanno proseguito l’andamento volatile visto negli scorsi mesi segnando una flessione (-1,7% vs. febbraio). La dinamica è stata condizionata da movimentazioni di cantieristica navale registrate a febbraio al netto delle quali l’export sarebbe invariato (+0,2%).
Il trend. Le vendite oltreconfine sono risultate in decisa contrazione su base annua (-8,9%), sulla riduzione più ampia delle vendite verso i Paesi Ue (-12,3%) che di quelle verso l’area extra-Ue (-5%).
Contesto globale. L’avanzo commerciale, pari a €4,3 mld a marzo, è il risultato di un marcato sostegno dell’area extra-Ue, a fronte di un disavanzo per l’Ue.
2. Come è andata nei primi tre mesi del 2024?
Tra gennaio e marzo l’export ha visto un’inversione di tendenza riportando un calo del 2,8% (dopo il +0,8% precedente), determinata dall’intensa riduzione del dato in volume (-3,9%) e nonostante il supporto dei valori medi unitari (+1,2%). In calo diversi settori tra cui metalli (-12,8%) e articoli farmaceutici (-14%).
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
Le esportazioni verso i Paesi Ue hanno riportato una significativa flessione (-4,3%), diffusa a numerosi mercati: da rilevanti partner commerciali come Francia (-4,3%) e Germania (-8,7%) a Paesi Bassi (-2,8%) e Belgio (-2,7%). Fanno eccezione gli aumenti verso Polonia (+3%) e Spagna (+1,4%).
Più contenuta la riduzione verso i Paesi extra-Ue (-1%), dove si confermano andamenti eterogenei. In evidenza i marcati incrementi verso Paesi OPEC (+12%), Giappone (+9,6%) e Stati Uniti (+9,3%), a fronte di nette contrazioni per Cina (-45,8%) e Russia (-19,4%). In negativo l’export verso India (-2,5%) e Regno Unito (-5,1%).
2.2. Focus Paesi
Nei primi tre mesi dell’anno le vendite oltreconfine di tessile e abbigliamento hanno mostrato una dinamica in lieve rialzo verso Francia (+1%) e Giappone (+1,2%) e in deciso calo, superiore anche alla media del settore, verso il Regno Unito (-9,6%). La domanda di alimentari e bevande ha segnato aumenti - più o meno intensi - diffusi a tutti e tre i mercati di destinazione: Tokyo (+62,8%), Londra (+8,8%) e Parigi (+1,6%). I prodotti farmaceutici, invece, sono
2.3. Focus industrie e settori
I beni strumentali hanno continuato a mostrare un segno positivo (+2,3%), seppur in progressiva riduzione a causa del calo nella componente in volume (-1%). I beni di consumo (-1,2%) sono stati segnati dall’andamento favorevole di quelli durevoli (+8,3%) – unico raggruppamento a registrare una crescita nei volumi – che si è contrapposto a quello negativo dei beni non durevoli (-3%).
La flessione si conferma significativa per i beni intermedi (-8,9%), a riflesso della contrazione sia dei valori medi unitari (-3,3%) che di quello ancora più intenso del dato in volume (-5,8%). In negativo, seppur in misura relativamente più contenuta, anche i prodotti energetici (-5%).
Gli apparecchi elettronici hanno registrato un incremento modesto (+1,3%), sulla spinta della domanda di alcuni importanti mercati di destinazione come Spagna (+21,3%), Francia (+3,6%) e Germania (+2,1%).
Le vendite di meccanica strumentale (-0,4%) sono rimaste pressoché stabili nonostante l’impulso fornito dai Paesi extra-Ue (+3,7%). Tra questi si evidenziano i rialzi a doppia cifra verso Paesi OPEC (+22,9%) e Stati Uniti (+16,4%) ma anche gli aumenti di Cina (+6,1%) e India (+2,2%). La debole dinamica dell’export di gomma e plastica (-4,9%) è diffusa a quasi tutti i principali mercati con alcune eccezioni tra cui Polonia (+2,7%) e Stati Uniti (+1,9%).
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