Che export tira? Novembre 2022
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. A novembre l’export è tornato a crescere (+3,9% rispetto a ottobre; +1,5% al netto di movimentazioni occasionali di cantieristica navale), trainato dalle vendite verso l’area extra-Ue (+8,3%), a fronte di un risultato stagnante verso l’Ue.
Il trend. L’export ha registrato un incremento del 18% su base annua, sostenuto in primis da mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli, +69,3%), articoli farmaceutici (+45,8%) e macchinari (+17,3%).
Contesto globale. Il saldo commerciale a novembre è risultato positivo nonostante l’ampio deficit energetico. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è notevole e in aumento rispetto a nov’21.
2. Come è andata nei primi undici mesi?
Tra gennaio e novembre le vendite all’estero di beni si sono confermate in ampio rialzo (+20,5% rispetto allo stesso periodo del 2021). L’andamento è guidato dai valori medi unitari (vmu; +20,1%), sulle spinte inflative; rimangono stabili i volumi (+0,3%). Sempre elevato, seppur in calo, il disavanzo commerciale (€32 mld) a causa del significativo deficit energetico.
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
Le esportazioni verso i Paesi Ue sono in aumento del 20,7% con i maggiori incrementi che si segnalano verso Belgio (+29,7%), Austria (+24,2%) e Spagna (+23,5%). Ritmo di crescita inferiore alla media, ma comunque significativo, per la domanda da Polonia (+18,8%), Francia (+17,4%) e Germania (+15,5%).
Andamento molto sostenuto anche per l’export verso i Paesi extra-Ue (+20,4%), nonostante performance eterogenee al proprio interno. In ampio risalto mercati come Stati Uniti (+33%), Paesi OPEC (+29,7%) e India (+25,1%). Contenuti aumenti per Giappone (+5,7%) e Cina (+3,7%); sempre in negativo la Russia (-23,4%).
2.2. Focus Paesi
Nei primi undici mesi del 2022 le vendite oltreconfine di apparecchi elettrici hanno mostrato una buona dinamica verso India (+28,3%) e Francia (+15,6%), mentre sono state più contenute verso il Regno Unito (+3,1%). La domanda di alimentari, bevande e tabacco ha registrato un ritmo elevato a Nuova Delhi (+40,6%) e in linea con la media del settore a Parigi (+17,6%) e Londra (+17,5%). Gli articoli farmaceutici hanno riportato un rialzo notevole verso il Regno Unito (+126%) e a doppia cifra verso l’India (+13,6%); debole invece la crescita delle esportazioni verso la Francia (+1,9%).
2.3. Focus industrie e settori
In termini di raggruppamenti principali di industrie, i beni intermedi continuano a registrare crescite marcate (+21,4%), sebbene i volumi siano in contrazione (-2,3%). La dinamica rimane sostenuta per le vendite di energia (+96,5%), che tuttavia, nonostante i rialzi, rappresentano una quota minoritaria dell’export italiano.
I beni di consumo registrano tassi analoghi a quelli degli intermedi (+20,8%); diversamente da questi, la loro performance è però determinata da una crescita sia dei volumi (+4,3%) che dei vmu (+15,8%). Meno intenso l’incremento dei beni strumentali (+12,3%), che in novembre mostrano un’accelerazione grazie alle movimentazioni occasionali già citate.
Tra gennaio e novembre 2022 gli articoli in pelle hanno registrato un aumento del 17,6%, grazie al traino di importanti destinazioni quali USA (+49,3%) e Francia (+27,4%); in negativo la Svizzera (-6,8%), hub del fashion.
I mezzi di trasporto (+13,2%) vedono performance positive specie verso i Paesi extra-Ue (+16,5%); sull’andamento dei Paesi Ue (+9,8%) pesa invece la debole dinamica dell’automotive (+1,9%).
Sfiora l’incremento a doppia cifra la meccanica strumentale (+9,9%), grazie ad andamenti positivi diffusi alle principali destinazioni a eccezione di Cina (-13,3%) e, per i noti motivi, Russia (-18,9%).
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