Che export tira? Ottobre 2022
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. A ottobre l’export torna a contrarsi rispetto al mese precedente (-1,1%) a causa della flessione verso i Paesi extra-Ue (-4,3%), nonostante una crescita verso i Paesi Ue (+1,7%). In negativo il dato trimestrale: -0,7% ago-ott’22 vs. mar-lug’22.
Il trend. L’export aumenta: +17,5% rispetto a ottobre 2021, nuovamente spinto dal rialzo dei valori medi unitari (vmu; +20,8%); decrescono i volumi (-2,7%).
Contesto globale. Farmaceutica (+31,7%) e prodotti petroliferi raffinati (+65,3%) sono tra i settori che più contribuiscono alla crescita dell’export nel mese. Si riduce il deficit commerciale (-2 mld da -6,5 mld di settembre) grazie al minore import di energia.
2. Come è andata nei primi dieci mesi?
Tra gennaio e ottobre le esportazioni italiane di beni continuano a segnare ampi aumenti (+20,8% rispetto ai primi 10 mesi del 2021). La crescita è guidata dai vmu (+20,4%), influenzati delle spinte inflative, mentre è stabile il dato in volume (+0,3%). Rimane ampio il disavanzo commerciale (33,6 mld di euro) a causa del significativo deficit energetico.
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
Le vendite verso i Paesi Ue segnano un aumento del 21,4% diffuso ai principali mercati di sbocco. Si evidenziano crescite ampie verso Belgio (+30,9%), Austria (+25,1%) e Spagna (+23,5%). Più contenuti, sebbene molto positivi, gli aumenti verso Polonia (+18,2%), Francia (+17,7%) e Germania (+16,7%).
In ampia crescita anche l’export verso i Paesi extra-Ue (+20,1%), che mostrano andamenti eterogenei al proprio interno. Mercati quali Stati Uniti (+33,3%), Paesi OPEC (+31,5%) e India (+26,4%) segnano rialzi importanti. Più lenta la crescita di Giappone (+4,1%) e Cina (+4%); sempre in negativo la Russia (-22,9%).
2.2. Focus Paesi
Nei primi dieci mesi del 2022 l’export di automobili e componentistica ha registrato una forte crescita verso la Cina (+43,3%), un aumento più contenuto verso la Germania (+7%), mentre è risultato in calo verso la Polonia (-13,1%). Anche la meccanica strumentale mostra andamenti differenziati, con crescite verso Berlino (+11,3%) e Varsavia (+3,1%) e una flessione a doppia cifra verso Pechino (-15,3%). La domanda di metalli e prodotti in metallo, infine, cresce sopra la media del settore per la Polonia (+25,5%), è sostenuta in Germania (+17,2%) ma vede una contrazione in Cina (-3,8%).
2.3. Focus industrie e settori
A livello di raggruppamenti principali di industrie, la crescita rimane intensa per i beni intermedi (+22,7% gen-ott’22 vs. gen-ott’21) grazie all’apporto dei vmu (+25%) a fronte del contributo negativo dei volumi (-1,9%). Prosegue il consistente aumento dell’export di energia (+109,7%), guidato dai prezzi ma sostenuto anche dai volumi.
Elevato ritmo di crescita anche per i beni di consumo (+21,1%), in particolare per quelli non durevoli (+22,4%); il raggruppamento vede una tenuta dei volumi e un aumento a doppia cifra dei vmu. Si conferma relativamente più contenuto, sebbene in leggera accelerazione, il rialzo dei beni strumentali (+10,8%), nonostante il calo dei volumi.
Nei primi dieci mesi del 2022 l’export di articoli farmaceutici ha segnato forti aumenti verso importanti partner nel settore quali Belgio (+62,2%) – hub farmaceutico europeo – e Stati Uniti (+65,1%).
Gli apparecchi elettronici vedono performance eterogenee, con riduzioni verso Giappone (-9%) e Francia (-0,3%), crescite contenute verso UK (+0,6%) e Germania (+3,5%) e incrementi importanti verso Svizzera (+42,3%) e Paesi Bassi (+21,9%).
Le esportazioni di alimentari e bevande sono state guidate dalla domanda dei Paesi Ue (+21,3%), particolarmente marcata la richiesta proveniente da Polonia (+40,5%) e Spagna (+30,4%).
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