Varie 17 dicembre 2024

Che export tira? Ottobre 2024

Nei primi dieci mesi del 2024 l’export ha registrato una lieve flessione su base annua (-0,5%), a riflesso del dato negativo in volume (-2,4%) non pienamente controbilanciato dall’aumento dei valori medi unitari (+1,9%).

Come è andata nei primi dieci mesi del 2024?

Nei primi dieci mesi del 2024 l’export ha registrato una lieve flessione su base annua (-0,5%), a riflesso del dato negativo in volume (-2,4%) non pienamente controbilanciato dall’aumento dei valori medi unitari (+1,9%).

Le esportazioni di preziosi e strumenti medici (+19,7%), alimentari e bevande (+8,3%), e articoli farmaceutici (+6,5%) hanno fornito significativi contributi positivi. A fronte di un calo dell’export verso i Paesi Ue (-1,7%), si è registrato un rialzo verso quelli extra-Ue (+0,9%). L’avanzo commerciale ha raggiunto i 45 miliardi di euro, grazie al sostegno dell’area extra-Ue.

 


Paesi

Nei primi dieci mesi dell’anno le vendite verso il Regno Unito hanno segnato un aumento del 3,8%, sulla spinta in particolare di articoli farmaceutici (+30,6%), mezzi di trasporto (+12%) e alimentari e bevande (+6,3%). In lieve incremento la dinamica verso l’India, dove la crescita di apparecchi elettrici (+9,1%), prodotti chimici (+5%) e macchinari (+3%) ha compensato le flessioni di altri settori quali apparecchi elettronici (-11,4%) e mezzi di trasporto (-12,7%). La domanda dalla Francia ha registrato una flessione (-1,7%) ascrivibile ad articoli in gomma e plastica (-5,6%) e metalli e prodotti in metallo (-4,4%); in controtendenza, articoli farmaceutici (+7,3%) e alimentari e bevande (+3,9%).

 

 

 

Industrie e settori

I beni di consumo si confermano l’unico raggruppamento a riportare un significativo incremento (+5,1%), comune sia a quelli durevoli (+11,1%) sia ai non durevoli (+3,9%). Prosegue al contrario la dinamica negativa delle vendite oltreconfine di beni intermedi (-1,3%), beni strumentali (-3,7%) e prodotti energetici (-19,5%). 

 

L’export di alimentari e bevande ha mostrato un trend positivo e ben superiore alle attese, sul traino della richiesta dei Paesi extra-Ue (+13%), come Stati Uniti (+18%), Giappone (+17,9%) e Paesi OPEC (+6,7%). In evidenza anche i rialzi segnati dai mercati europei (+4,6%) – fra cui si distinguono le performance di Austria (+10,6%), Spagna (+10,4%) e Germania (+5,7%). 

È risultata in lieve calo la domanda di legno e prodotti in legno (-0,2%) e macchinari (-1%). Più marcata, invece, la contrazione delle esportazioni di articoli in pelle (-7,9%) e autoveicoli (-14,5%), settore su cui incide la flessione della richiesta sia nell’Ue (-15,5%) che nell’area extra-Ue (-13,4%); si distinguono comunque eccezioni positive, tra cui Polonia (+20,8%), Paesi OPEC (+12,6%) e Romania (+9,6%). 

 

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