Che export tira? Settembre 2021
1. Il mese di riferimento
La congiuntura. A settembre, dopo tre mesi di crescita, l’export italiano ha registrato una flessione (-1,3% rispetto ad agosto), dovuta a un calo verso sia i Paesi Ue (-1,5%) sia l’area extra-Ue (-1,0%). Chiude in positivo il terzo trimestre con un +2,8% rispetto ai tre mesi precedenti.
Il trend. Su base tendenziale l’export registra un +10,3% a settembre (su set’20), un ritmo inferiore rispetto agli scorsi mesi (+16,7% ago’21 su ago’20).
Contesto globale. L’Istat ha rivisto in miglioramento i dati relativi al 2020: l’export totale ha chiuso l’anno in contrazione del 9,1% anziché del 9,7%. Le maggiori revisioni al rialzo sono avvenute per i Paesi Ue.
2. Come sta andando nei primi 9 mesi?
Tra gennaio e settembre 2021 il ritmo di crescita delle esportazioni è rallentato pur mantenendosi su livelli elevati (+20,1% su gen-set’20). A conferma dell’avvenuto recupero, l’export nei primi nove mesi dell’anno ha continuato a superare i livelli pre-crisi: si osserva infatti un rialzo del 5,8% nei primi tre trimestri del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019.
2.1. Dentro e fuori l’Unione Europea
Nei primi nove mesi del 2021 le vendite verso i Paesi Ue si sono confermate molto positive (+21,3%). Mercati come Paesi Bassi (+31,5%), Polonia (+30%) e Spagna (+24,8%) hanno registrato aumenti elevati, leggermente sotto la media ma comunque significativi quelli di Germania (+20,9%) e Francia (+19,4%).
La performance delle vendite verso i Paesi extra-Ue, pur confermandosi dinamica, è meno sostenuta (+18,9%). Ancora rilevanti i rialzi per India (+35,8%) e Cina (+31,9%). Si mantiene più lenta l’espansione dell’export verso USA (+15,6%) e Svizzera (+14,1%), nonché UK (+7,9%) e Giappone (+4,8%).
2.2. Focus Paesi
Nei primi tre trimestri del 2021, la crescita è stata particolarmente accentuata per le esportazioni di mobili verso Regno Unito (+39,8%) e Francia (+31,7%), ma più ridotta nei Paesi Bassi (+10,5%). L’export di prodotti alimentari è aumentato al di sopra della media verso Amsterdam (+16,1%), mentre ha registrato un +6,5% a Parigi e una lieve flessione a Londra (-0,9%). Gli articoli farmaceutici sono in calo in Francia (-26,4%) e UK (-25,7%); in controtendenza l’andamento del settore nei Paesi Bassi (+136,7%), sede peraltro dell’EMA, grazie anche al ruolo di hub del Paese nelle scienze sanitarie.
2.3. Focus industrie e settori
A livello di raggruppamenti principali di industrie, i beni intermedi mostrano l’aumento più marcato (+25,4% in termini tendenziali nei primi 9 mesi), grazie in particolare al traino di metalli e prodotti in metallo (+31%). Forte l’incremento anche per i beni strumentali (+21,5%).
Rimane relativamente più contenuta la crescita dei beni di consumo (+12,5%). Un forte sostegno al raggruppamento continua a provenire dai beni durevoli (+35,7%), mentre quelli non durevoli segnano un rialzo più modesto (+8,4%). All’interno di questi ultimi, infatti, farmaceutica e prodotti alimentari non beneficiano di effetti base favorevoli dopo la resilienza dimostrata durante la crisi lo scorso anno.
In evidenza il recupero dell’export di mezzi di trasporto (+26,5%), in particolare verso i mercati extra-Ue (+30,4%), fra cui Svizzera (+131,6%), India (+68,8%) e Cina (+65,5%).
Le vendite oltreconfine di apparecchi elettrici (+25,2%), sono accentuate verso alcuni importanti partner, come UK (+40,8%) e Germania (+30%), ma anche verso destinazioni minori, quali Austria (+37,7%) e Romania (+33%).
In ripresa anche le esportazioni di prodotti tessili (+15,8%), grazie soprattutto all’impulso dei Paesi extra-Ue (+18,6%). Fra questi si segnalano Stati Uniti (+40,6%) e Russia (+27,4%).
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