Rischio paese Studi 10 gennaio 2014

Country Risk Update: 10 - 16 gennaio 2014

Snapshots: Bangladesh, Egitto, India, Kosovo, Libia, OMC-UNCTAD-OCSE, PMI eurozona, Rame, Sharjah (EAU), Sud Sudan, Turchia, Venezuela

BANGLADESH
Il partito Lega Awami (LA), già al governo del Paese, si è aggiudicato più di tre quarti dei seggi elettorali nelle ultime elezioni. La partecipazione elettorale è stata, tuttavia, solo del 23% degli aventi diritto. Le consultazioni si sono svolte in un clima di violenza: più di 20 persone hanno perso la vita negli scontri con le forze dell’ordine, aggiungendosi alle oltre 130 rimaste vittime delle manifestazioni pre-elettorali. Il primo ministro Hasina ha accusato di terrorismo la forza rivale, il Partito Nazionalista del Bangladesh, che ha boicottato le elezioni per il rifiuto della LA di instaurare un governo neutrale per la gestione della tornata elettorale ed ha incoraggiato le manifestazioni di piazza e gli scioperi nel settore tessile.

 

EGITTO
Le riserve di valuta estera sono calate per il quinto mese consecutivo a dicembre, scendendo a USD 17 miliardi, pari a circa quattro mesi di import. Gran parte del declino è tuttavia imputabile al pagamento di debiti a compagnie energetiche internazionali ed al rimborso al Qatar dei depositi in scadenza presso la Banca Centrale. Tali esborsi sono quindi una tantum e non destano timori di crisi valutaria. Nei prossimi mesi si attende un aumento delle riserve grazie all’erogazione di una nuova quota dei 16 miliardi di dollari di aiuti annunciati dei Paesi del Golfo.

 

INDIA
L’india assegnerà 56 nuove licenze per l’esplorazione di giacimenti di oil&gas. L’asta è la prima da circa due anni. Lo scopo è limitare la dipendenza dalle fonti energetiche estere; l’India è il quarto importatore di petrolio per volumi a livello mondiale. L’assegnazione sarà basata sulle nuove regole di pricing e di condivisione dei profitti nel mercato del gas. Secondo gli auspici del governo, il nuovo sistema regolamentare sarà più trasparente ed in grado di aumentare l’interesse degli operatori stranieri. Le precedenti assegnazioni, infatti, erano state dominate dagli operatori locali.

 

KOSOVO
Il governo ha cancellato la privatizzazione della compagnia telefonica di stato PTK. A causare la decisione, è stato il mancato raggiungimento di un consenso parlamentare sufficiente a deliberare la privatizzazione, determinato anche dalla contrarietà alla vendita di membri della maggioranza. Il governo aveva in precedenza raggiunto un accordo per la cessione del 75% della compagnia con un consorzio tedesco-statunitense per una cifra pari a EUR 277 milioni. Un tentativo di vendita della compagnia era stato già effettuato nel 2011, con esiti simili. Il fallimento della privatizzazione mina gli sforzi del paese di attrarre investimenti esteri e ne conferma il difficile contesto operativo.

 

LIBIA
La marina libica ha aperto il fuoco su un tanker maltese che tentava di rifornirsi illegalmente di greggio nel porto di Es Sider. Il porto, situato nell’area orientale del paese, è controllato dalle milizie separatiste. Il governo ribelle della Cirenaica ha risposto al blocco della marina annunciando il proprio impegno a proteggere le navi che si approvvigioneranno dai porti sotto il loro controllo. Nel frattempo, il governo centrale ha riattivato il sito di El Sharara, nella Libia sud-occidentale, inattivo da fine ottobre a causa di proteste di natura politica; il sito garantirà al massimo un aumento della capacità produttiva di 300 mila barili al giorno, portando potenzialmente il paese a un output totale di 600 mila barili al giorno, ancora poco rispetto agli 1,4 milioni anteguerra.

 

OMC-UNCTAD-OCSE
È stato pubblicato il report congiunto sulle misure relative al commercio e gli investimenti dei paesi G20, giunto alla sua decima edizione. Il rapporto evidenzia una crescita delle misure restrittive sul commercio internazionale introdotte dai paesi membri: nei sei mesi di riferimento del report (maggio-novembre 2013) sono state registrate 116 nuove misure restrittive rispetto alle 109 del periodo precedente. E’ diminuita anche l’adozione di nuove misure volte ad incentivare il commercio. Sul fronte degli IDE, invece, si registra una tendenza all’aumento delle misure di liberalizzazione intese ad incrementare i flussi di capitali esteri, in ingresso e in uscita.

 

PMI AREA EURO
L’Indice PMI manifatturiero dell’eurozona
, indicatore macro-economico sullo stato di salute dell’economia basato sulle opinioni dei direttori agli acquisti delle imprese (valori superiori a 50 indicano un’espansione del settore), è salito a dicembre a 52,7 punti dai 51,6 del mese precedente. Si è osservato un aumento sia dei nuovi ordini (che segnalano prospettive future positive) sia delle intenzioni di assunzione. Vanno registrate le performance positive degli indici relativi all’Italia e alla Germania, rispettivamente a 53,3 (51,4 a novembre) e 54,3 (52,7), entrambi tornati ai livelli del secondo trimestre del 2011.

 

RAME
Nel 2014 la domanda di rame potrebbe ricevere una spinta al rialzo grazie ad un piano di ampliamento della rete elettrica cinese. La compagnia di stato State Grid Corporation of China, che rifornisce di energia elettrica l’80% del mercato nazionale, ha infatti comunicato un target di spesa 2014 di CNY 381,5 miliardi, in aumento del 13% rispetto al 2013. La maggiore domanda sarà destinata alla costruzione di nuove infrastrutture sia ad alto che a basso voltaggio. Il settore elettrico incide per il 40% sulla domanda totale di rame in Cina.

 

SHARJAH (EAU)
L’emirato di Sharjah, uno dei sette componenti gli Emirati Arabi Uniti, ha ottenuto un nuovo rating sovrano da parte di Moody’s (A-) e Standard&Poor’s (A). La soddisfacente posizione fiscale e debitoria del governo, l’economia aperta e diversificata (per quanto di dimensioni modeste) e i benefici derivanti dall’appartenenza alla Federazione giustificano un giudizio positivo sui fondamentali economici dell’emirato. Tuttavia, debolezze istituzionali, carenze informative nelle statistiche pubbliche e una moderata vulnerabilità a rischi geo-politici hanno limitato il giudizio delle agenzie. Secondo fonti del governo locale, il rating servirà a creare un benchmark per le imprese che vorranno emettere debito. Non si prevede al momento un’emissione di titoli sovrani.

 

SUD SUDAN
Sono iniziati ad Addis Abeba, in Etiopia, i dialoghi di pace tra esponenti del governo del Sud Sudan e le forze ribelli facenti capo all’ex vice-presidente Riek Machar. Il conflitto è in atto dallo scorso 15 dicembre, quando il presidente Salva Kiir denunciò un tentativo di colpo di stato da parte di Machar, in precedenza estromesso dalla compagine di governo. Si stima che il conflitto abbia già causato più di mille morti e oltre 200 mila profughi. Il conflitto ha avuto ripercussioni anche sul mercato petrolifero: il paese ha ridotto la propria produzione di 50 mila barili al giorno, a fronte di un output di 250 mila barili al giorno prima del conflitto.

 

TURCHIA
Le accuse di corruzione che hanno coinvolto il governo di Erdogan hanno causato nervosismi sui mercati internazionali. La maggiore cautela da parte degli operatori economici in seguito a tali eventi si aggiunge al minore appetito degli investitori verso i mercati emergenti, inclusa la Turchia, in seguito alla decisione della FED di ridurre le misure straordinarie a sostegno della crescita. Conseguentemente la lira si è svalutata rispetto al dollaro di oltre il 20% su base annua; crescono inoltre le pressioni sulle riserve valutarie in seguito alla decisione della Banca Centrale di proseguire nella vendita di USD per stabilizzare la valuta. La dipendenza dai capitali a breve termine per finanziare il deficit delle partite correnti rende la Turchia vulnerabile al sentiment dei mercati.

 

VENEZUELA
Il governo ha autorizzato la compagnia petrolifera nazionale, PDVSA a scambiare dollari statunitensi al tasso SICAD, pari a 11,5 bolivar per dollaro. Il tasso è ben superiore a quello ufficiale CADIVI, pari a 6,5 bolivar per dollaro, e – nelle intenzioni del governo – dovrebbe consentire a PDVSA di fronteggiare i suoi problemi di liquidità. Potranno accedere al medesimo tasso di cambio anche le imprese petrolifere estere ed i turisti. Resta tuttavia elevato il differenziale tra i tassi ufficiali ed il tasso praticato sul mercato nero, pari a circa 60 bolivar per dollaro. L’ampia differenza giustifica le attese per una prossima svalutazione del tasso ufficiale CADIVI.

 

Pillole

 

Bahrain: il governo ha ufficializzato la sospensione delle trattative di riconciliazione con l’opposizione, in corso negli ultimi tre anni.
Cuba: il governo ha autorizzato l’importazione di veicoli commerciali e automobili nuove, vietata da più di mezzo secolo.
Iraq: è iniziato il trasferimento di petrolio dai giacimenti del Kurdistan verso l’hub mediterraneo di Ceyhan, in Turchia.
Irlanda: il Paese torna a emettere debito sovrano dopo la fine del programma di salvataggio. Tasso sui titoli a 10 anni al 3,54%.
Lettonia: dal primo gennaio la Lettonia è il 18esimo paese membro della zona euro.
Tunisia: la nuova costituzione, in corso di stesura, conterrà per la prima volta il principio di uguaglianza di genere.
USA: il Senato ha confermato la nomina di Janet Yellen a successore di Ben Bernanke alla guida della FED.
 

 

 

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