Studi 27 giugno 2014

Country Risk Update: 27 giugno - 03 luglio 2014

Snapshots: Bulgaria, Cina, Iraq, Libia, Shipping, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia, Ucraina, Venezuela

BULGARIA
La Banca centrale ha assunto il controllo della Corporate Commercial Bank (Corpbank) al fine di interrompere una corsa agli sportelli ed evitare una crisi di liquidità. La banca è la quarta nel paese in termini di esposizione creditizia. La corsa agli sportelli dei risparmiatori ha causato una contrazione dei depositi di oltre il 20% in pochi giorni. Il governo sta discutendo con gli azionisti – tra cui il fondo sovrano dell’Oman e la russa VTB Bank – la ricapitalizzazione della banca. Se non dovesse raggiungersi un accordo Corpbank potrebbe essere nazionalizzata entro luglio. La crisi di liquidità riflette criticità esclusivamente interne alla banca e non dovrebbe comportare conseguenze sull’intero sistema bancario bulgaro.

 

CINA
La Cina ha sottoscritto accordi d’investimento con il Regno Unito per GBP 14 miliardi. Energia, finanza e infrastrutture sono alcuni dei settori coinvolti. Gli accordi intendono facilitare gli investimenti cinesi in UK e sviluppare lo status di Londra quale centro off-shore per lo yuan. Entro fine anno dovrebbe concludersi anche il trattato di libero scambio con l’Australia. Il governo australiano vuole infatti incrementare la quota di investimenti di Pechino nel paese, già seconda destinazione per i capitali cinesi dopo gli USA con un volume pari a USD 57,2 miliardi. Restano distanze reciproche sull’apertura dei settori agricoli, con l’Australia intenzionata a penetrare il mercato cinese e la Cina interessata all’acquisto delle coltivazioni australiane.

 

IRAQ
La perdita del controllo sul paese da parte dello stato centrale sta rafforzando l’intenzione del Kurdistan di vendere in autonomia le proprie riserve di greggio. Le esportazioni di petrolio dalla regione dovrebbero raddoppiare a 200-250 mila b/g entro luglio e arrivare fino a 400 mila b/g entro fine anno. In particolare, la debolezza del governo centrale ed il ruolo delle milizie curde nel contenere ISIS nel nord del paese offrono alla regione un potere di trattativa per ottenere maggiori concessioni da Baghdad. Il governo centrale fronteggia peraltro la richiesta di formare un nuovo governo di unità nazionale da parte degli USA, coinvolgendo tra gli altri anche rappresentanti curdi, al fine di arginare il conflitto in corso che ha già provocato oltre mille vittime.

 

LIBIA
Si sono svolte le elezioni per il nuovo parlamento libico ponendo fine al ruolo del Congresso Nazionale, organo transitorio il cui mandato era scaduto già a febbraio. L’affluenza è stata inferiore al 50%. Il nuovo parlamento dovrà fare fronte alla faida tra le milizie dell’ex generale Khalifa Haftar e quelle filo-islamiste, nonché alla crisi fiscale del paese causata dalla pesante contrazione della capacità produttiva di petrolio, principale fonte per il finanziamento per lo stato. Secondo le ultime stime la produzione petrolifera è attualmente attorno ai 300 mila b/g, in lieve ripresa grazie al ripristino della produzione nel sito di El Feel. Anche il terminal di Hariga, in Cirenaica, è tornato all’operatività, mentre il sito da 340 mila b/g di Sharara resta ancora inattivo.

 

SHIPPING
La Commissione Europea ha prorogato per altri cinque anni il regime speciale antitrust maritime consortia block exemption. Sotto determinate circostanze tale regime mette al riparo dalle regole sulla concorrenza i consorzi tra armatori di compagnie di linea con una quota di mercato inferiore al 30%. L’assetto normativo eccezionale resterà valido fino ad aprile 2020. La Commissione ha motivato la decisione sulla base dei benefici ottenuti dai consumatori grazie ai guadagni di efficienza e produttività resi possibili dalle economie di scala. La decisione segue di pochi giorni la bocciatura del consorzio P3 da parte dell’autorità antitrust cinese.

 

STATI UNITI
Gli effetti dell’inverno freddo e della mancata spinta all’economia dovuta all’Affordable Care Act sono stati più pesanti del previsto. Il Pil del paese è crollato del 2,9% nel primo trimestre dell’anno e le previsioni della crescita per il 2014 di Barclays sono state riviste al ribasso a +1,6% da +1,9%. Ha pesato la debolezza dei consumi (specialmente sanitari) e delle esportazioni. Notizie positive per il paese giungono, però, dal continuo miglioramento del mercato del lavoro e dalle prime esportazioni di petrolio semilavorato. Tuttavia, la IEA ha corretto al ribasso le stime sulla capacità dei giacimenti di shale oil riducendo così l’impatto della “shale revolution” sull’economia globale.

 

SUDAFRICA
È stato siglato un accordo definitivo tra le imprese minerarie Anglo American Platinum, Impala e Lonmin ed il sindacato dei minatori. L’accordo chiude una vertenza protrattasi per cinque mesi e che ha causato perdite nel settore minerario sudafricano pari a USD 2 miliardi, provocando un calo del PIL dello 0,6%. L’accordo, di durata triennale, comporterà un aumento dei salari di ZAR 1.000 al mese (circa USD 95). Per il sindacato resta l’obiettivo di portare il salario minimo da ZAR 5.000 a ZAR 12.500 al mese entro il 2017. Il ritorno alla piena operatività delle miniere richiederà almeno tre mesi.

 

TURCHIA
La Banca centrale (BC) ha tagliato i tassi d’interesse di 75 punti base, portandoli all’8,75%, nonostante l’inflazione sia attorno al 10%, il doppio del livello target del 5%. Il nuovo taglio dei tassi segue quello di 50 punti base deciso a maggio. Secondo la BC l’aumento delle domanda estera, la diminuzione di quella interna ed una valuta più stabile comporteranno effetti deflattivi sull’economia. Sulle prospettive dell’export turco pesa tuttavia l’incertezza sul vicino Iraq, secondo partner commerciale del paese dopo la Germania, con un volume di merci esportate pari a USD 12 miliardi nel 2013.

 

UCRAINA
L’UE ha imposto un bando alle importazioni dalla Crimea come parte delle proprie politiche di non riconoscimento dell’annessione alla Russia. Tali beni non potranno nemmeno beneficiare di servizi finanziari e assicurativi da parte di operatori europei. Faranno eccezione i beni i cui certificati di origine saranno rilasciati da autorità ucraine. L’esposizione commerciale della penisola verso l’Unione è tuttavia limitata; la Russia è il mercato di sbocco principale. Continuano intanto i colloqui di pace tra i ribelli separatisti dell'Ucraina orientale e le autorità di Kiev. Il presidente Putin ha chiesto un prolungamento della tregua oltre la settimana prevista ed ha promosso la revoca dell’autorizzazione ad un possibile intervento delle forze armate russe in Ucraina.

 

VENEZUELA
La compagnia petrolifera di stato PdVSA ha registrato un calo nelle vendite dell’8% nel 2013. Il dato risente delle minori esportazioni e del calo nei prezzi. Sebbene la produzione sia rimasta pressoché invariata rispetto al 2012 (-0,7%), la perdita cumulata negli ultimi 5 anni è superiore al 10%, pari a 365 mila b/g. Nello stesso periodo le esportazioni verso gli USA sono diminuite del 16%. Contemporaneamente i consumi interni sono aumentati di oltre il 22% dal 2008, stimolati dai sussidi pubblici che incidono sulle casse dello stato per USD 12 miliardi. Una riduzione dei sussidi non è tuttavia ipotizzabile date le ripercussioni negative dal punto di vista del consenso che la decisione avrebbe sul governo.

 

Pillole

 

Albania: il paese ha ufficialmente assunto lo status di paese candidato all’adesione all’Unione Europea.

Lituania: Fitch ha migliorato il rating sovrano da BBB+ ad A-, mantenendo un outlook stabile.

Nigeria: un nuovo attentato degli islamisti di Boko Haram nella capitale Abuja ha causato la morte di 21 persone.

UNCTAD: è stata pubblicata l’edizione 2014 del rapporto World Investmen Report sull’andamento degli IDE nel mondo.

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