Focus On
14 ottobre 2020
Focus On - Brexit: un no-deal che colpisce anche l’Italia
Il 1° gennaio 2021 il Regno Unito sarà definitivamente fuori dalla Ue; in mancanza di un accordo economico e politico in extremis sarà no-deal. In caso di hard Brexit nel 2021 i prodotti italiani subirebbero una contrazione del 12,1% a causa delle barriere tariffarie introdotte. Tra i prodotti esportati i più colpiti sarebbero i beni di investimento. L’impatto di un “addio al buio” andrebbe però oltre il commercio di beni; si verificherebbero effetti anche sul commercio internazionale legato alle Catene Globali del Valore, in cui Regno Unito e Italia sono altamente integrate.
- Il Regno Unito entrato “con fatica” nell’Unione Europea nei primi anni ‘70, nel 2016 ha intrapreso un percorso che l’ha portato alla sua uscita a partire dal gennaio 2020; dopo un periodo di transizione, il 1° gennaio 2021 UK sarà definitivamente fuori dalla Ue; in mancanza di un accordo economico e politico in extremis sarà no-deal.
- Il Regno Unito rappresenta da tempo un importante partner commerciale dell’Italia; negli anni il saldo commerciale si è mantenuto positivo per il nostro Paese e nel 2019 la quota di mercato italiana era del 3,8%. Lo scorso anno le vendite di beni italiani verso Londra hanno segnato un aumento del 4,7%, ben al di sopra del +2,3% registrato dall’export italiano di beni nel suo complesso.
- L’arrivo del Covid-19, il periodo di lockdown, le misure di contenimento dei contagi e i blocchi alle attività produttive sia in Italia che nel Regno Unito hanno avuto un forte impatto sulle due economie e, di riflesso, anche sui loro scambi commerciali.
- L’Ufficio Studi di SACE ha condotto un’analisi sugli effetti della Brexit e sulla possibilità, tutt’altro che da escludersi, del verificarsi di una no-deal exit; lo studio presenta uno scenario alternativo di hard Brexit per le esportazioni di beni italiani. I risultati sono significativi: se accordo non sarà questo impatterà anche sulle imprese italiane.
- In particolare, in caso di no-deal nel 2021 i prodotti italiani subirebbero una contrazione del 12,1% a causa delle barriere tariffarie introdotte, anziché crescere del 5,3% come atteso in caso del raggiungimento di un accordo commerciale tra le parti. Tra i prodotti esportati i più colpiti sarebbero i beni di investimento (che includono meccanica strumentale, mezzi di trasporto, apparecchi elettrici ed elettronici). Questi registrerebbero una contrazione simile a quella attesa per il 2020, pari a -27,6%.
- L’impatto di un “addio al buio” andrebbe però oltre il commercio di beni, colpendo anche altri aspetti quali commercio di servizi, investimenti diretti esteri, presenza delle imprese italiane nel Regno Unito, nonché i numerosi cittadini italiani risiedenti oltremanica. Non da ultimo, un mancato accordo produrrebbe effetti sul commercio internazionale legato alle Catene Globali del Valore, in cui UK e Italia sono altamente integrate.
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