Focus On - Good morning Vietnam: una meta da ripensare
Executive summary
Grazie a un business environment particolarmente favorevole, il Vietnam si è accreditato negli anni come hub produttivo di primaria rilevanza per diverse imprese italiane ed estere: tra il 2000 e il 2013 sono affluiti nel Paese oltre 230 miliardi di dollari di investimenti diretti esteri.
In prospettiva, quella che oggi è una delle economie più dinamiche del Sud Est asiatico (PIL 2013 +5,4%), può diventare un importante mercato target per i nostri beni e servizi: nel 2013 l’export italiano in Vietnam ha raggiunto un valore di 674 milioni di euro (mettendo a segno una crescita del 34,6%), ma il dato potrebbe più che raddoppiare, secondo le stime di SACE, se le nostre imprese sapranno cavalcare la crescente domanda del Paese, raggiungendo un valore complessivo di 1,4 miliardi di euro nel 2018.
Oltre alla meccanica strumentale nei suoi diversi comparti e alla moda (che pesano rispettivamente il 29% e il 22% del nostro export totale nel Paese), l’esigenza di potenziamento delle infrastrutture apre buone frontiere di opportunità per le imprese di costruzioni, mezzi di trasporto e apparecchiature per energia.
Ben posizionato rispetto ai peer europei (l’Italia è il terzo esportatore dopo Germania e Francia), l’export italiano sconta la competizione dei Paesi asiatici (il 70% delle importazioni vietnamite proviene da Cina, Corea del Sud, Thailandia, Taiwan, Giappone): in questo contesto la presenza italiana nel Paese e il supporto di sistema rappresentano un volano fondamentale per la penetrazione delle nostre esportazioni.
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