Focus On - Il miracolo economico africano: this is (not) the end
Executive summary
Negli ultimi mesi la cronaca ci racconta di un continente africano in difficoltà. La crescita economica è stata tra le più basse degli ultimi anni e sono riemersi vecchi “spauracchi” come l’aumento del debito. La parabola del miracolo economico africano è da considerarsi in discussione?
Noi pensiamo di no. Oggi più che mai è necessaria una differenziazione tra i 49 paesi del continente. E a fare la differenza è spesso quello che potremmo chiamare il Fattore C3, per tenere conto di quanto tre variabili, ossia Commodity, Cina e Capitali esteri, contano nel presente e futuro economico del continente africano.
Non è un caso se le difficoltà maggiori si registrano in quei paesi dove il Fattore C3 è elevato, come ad esempio Sudafrica, Nigeria, Angola o Zambia; di converso, alcuni paesi meno esposti al Fattore C3 continuano a presentare opportunità interessanti, ad esempio nell’Africa Orientale, con Kenia, Tanzania e Ruanda, e Occidentale, con Senegal e Costa d’Avorio. Anche le dinamiche dell’export italiano nella regione seguono questo dualismo.
Il recente peggioramento del contesto economico africano sottolinea ancora una volta che per andare all’estero è imprescindibile dotarsi di una accorta strategia, anche quando le cose vanno apparentemente bene. Possono quindi essere utili tre suggerimenti: avvalersi di servizi di advisory per conoscere la strategicità di un progetto e valutare l’impatto delle difficoltà logistico-operative nell’area; accompagnare la proposta commerciale con un’offerta finanziaria che alleggerisca l’onere di ripagamento; dotarsi di strumenti di mitigazione o di copertura dal rischio di mancato pagamento, dovuto sia all’insolvenza commerciale della controparte che a eventuali restrizioni valutarie nel paese di riferimento.
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