Giornata Mondiale dell'acqua | Vi siete mai chiesti quanta acqua esportiamo?
C’è dentro anche l’acqua che non risparmiamo nelle produzioni alimentari e industriali, quella che sommerge lentamente approdi millenari del commercio e, oggi, del turismo, i reflui che perdiamo perché non li sappiamo recuperare e quella che, semplicemente, sprechiamo.
L'acqua è la prima materia prima del futuro
Un pianeta con un’offerta sovrabbondante (e apparentemente inesauribile) di beni e una domanda che cresce poco non è necessariamente un mondo che non cresce, ma un mondo più sensibile a qualità, efficienza e tutela ambientale. L’acqua è la commodity del futuro, l’unica che non perderà valore né quest’anno né i prossimi. L'Arabia Saudita ha avviato un programma da 55 miliardi di dollari per la costruzione di centrali nucleari che servirà ad alimentare i dissalatori: il Paese consuma circa 3,3 milioni di metri cubi di acqua desalinizzata al giorno con un costo energetico di circa 1,5 milioni di barili di petrolio al giorno, pari al 15% dell'intera produzione petrolifera saudita. A Flint, in Michigan, l'acqua che esce dai rubinetti delle case è contaminata da quasi due anni: servono 1,5 miliardi di dollari per ripristinare la fornitura di acqua potabile. Agricoltura
e industria bevono il 90% dell'acqua disponibile negli USA. La Cina inizierà ad imbottigliare l'acqua dell'Himalaya: dagli anni Cinquanta si sono prosciugati 27 mila fiumi nel Paese.
La qualità delle nuove eccellenze manifatturiere italiane, legata all’efficienza, al risparmio energetico e alla salvaguardia delle risorse comuni può marcare l’impronta del nostro Paese sulla scena globale. Innovazione ed efficienza sono peraltro domande quotidiane per le imprese a vocazione internazionale e per chi, come SACE, gestisce il rischio e finanzia l’internazionalizzazione.
1 Intesa come “acqua virtuale” utilizzata per produrre i beni in questione. Fonte: “National water footprint accounts”, M.M. Mekonnen e A.Y. Hoekstra – Maggio 2011