Update Espresso 17 marzo 2017

Update Espresso: 17 marzo 2017

Leggi il nuovo Update Espresso su Colombia, Iran, Marocco, Nigeria e petrolio

Il Country Risk Update di SACE cambia nome e diventa Update Espresso.

 

Ogni venerdì, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.

 

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PAESI

COLOMBIA: si allunga lo spettro di Odebrecht

L’Agencia Nacional de Infraestructura colombiana ha cancellato un progetto in partnership pubblico-privato con il consorzio guidato dalla società brasiliana Odebrecht per la costruzione di un’infrastruttura viaria del valore di circa $ 2 miliardi tra San Roque e Puerto Salgar nel nord-ovest del paese. Motivo della cancellazione, l’accusa nei confronti di Odebrecht per aver pagato una tangente da $ 6,5 milioni per aggiudicarsi il contratto nel 2009.

Il comportamento fraudolento di Odebrecht riguarda circa $ 800 milioni di tangenti pagate con l’obiettivo di aggiudicarsi oltre 100 progetti in 12 paesi. Il caso Colombia non è il primo, come visto di recente in Perù, e verosimilmente non sarà l’ultimo: nuove cancellazioni di progetti potrebbero riguardare altri casi che vedono la partecipazione di imprese in consorzio con Odebrecht.

 

IRAN: (ri)partenza con slancio. Rischio fiato corto?

Grazie alla sospensione delle sanzioni, nella prima metà dell’anno fiscale l’economia iraniana è cresciuta di oltre il 7%, partendo dalla mini-recessione dell’anno precedente. A trainare la ripresa è stato il recupero nella produzione petrolifera, nonostante la debolezza nel livello dei prezzi. L’economia non-oil, invece, rimane ancora debole, frenata dalle difficoltà di accesso ai finanziamenti dall’estero.

L’Iran si trova ancora alle prese con molteplici incognite: l’accordo nucleare sopravvivrà al nuovo contesto internazionale? Rouhani otterrà un nuovo mandato presidenziale? Nel frattempo, l’operatività col Paese è appesantita in particolare dalle verifiche di due diligence soggettiva sulle controparti iraniane. Nonostante ciò, il ritorno iraniano ai mercati internazionali ha già prodotto effetti concreti anche per l’Italia: l’interscambio è già aumentato del 40% e l’export si avvicina alla soglia degli € 1,5 miliardi.

 

MAROCCO: tutto da rifare per il nuovo governo

Re Mohammad VI ha revocato il mandato al primo ministro incaricato Abdellilah Benkirane. La decisione segue uno stallo durato cinque mesi, dalle elezioni di ottobre 2016 che hanno registrato la vittoria del partito di Benkirane, il partito della Giustizia e dello sviluppo, di ispirazione islamica. Benkirane era al governo dal 2011.

Lo stallo sulla formazione del nuovo esecutivo è dovuto al venir meno dell’accordo con il precedente partner di governo, il partito conservatore Istiqlal, per la mancanza di una linea comune sull’agenda economica. L’incarico a formare il governo sarà assegnato a un altro esponente del partito di Benkirane, in quanto partito di maggioranza relativa. Il ritardo nella formazione del governo sta rallentando il funzionamento dello stato: l’approvazione del bilancio previsionale 2017, originariamente calendarizzata a dicembre 2016, slitterà fino alla formazione dell’esecutivo, bloccando il trasferimenti dei fondi stanziati a budget.

 

NIGERIA: prima recessione in 25 anni

I dati dell’ultimo trimestre hanno confermato una contrazione dell’economia del 1,5% nel 2016 (rispetto alla crescita del 2,7% del 2015). Principale causa di quella che è la prima recessione degli ultimi 25 anni, le problematiche del settore petrolifero (-13,7% annuo), legate sia ai prezzi internazionali del greggio ancora fiacchi sia alla minore produzione domestica di petrolio. Non brillano neppure i settori non-oil, che nel complesso declinano del 0,2% ma con alcune differenze: dalla buona performance del settore agricolo (+4,1%) si passa alle difficoltà del comparto servizi (-0,8%) e di altri sub-settori chiave come manifatturiero e costruzioni.

La carenza di valuta forte, dovuta al calo degli introiti dal settore petrolifero, è il principale indiziato delle difficoltà economiche nigeriane. Nell’attesa che i recenti aggiustamenti per consentire una maggiore disponibilità di valuta ai privati sortiscano effetti concreti, restano elevati i rischi di mancato pagamento in valuta forte da parte di imprese e banche nigeriane.

 

 

SETTORI

PETROLIO: c’è un nuovo sceriffo in città

Nelle ultime settimane, gli USA hanno esportato in media 1,2 milioni di barili di petrolio al giorno – più della produzione complessiva di Algeria, Ecuador o Qatar. Le limitazioni sulla produzione concordate tra OPEC e Russia hanno contribuito a far risalire il prezzo del barile sui $ 50, facendo tornare pienamente in gioco i produttori statunitensi, che possono riaprire i rubinetti velocemente in funzione del prezzo e oggi competono direttamente su scala globale – e non più solo negli States.

Negli ultimi giorni l’ondata di greggio si è ridotta e gli Stati Uniti rimangono un importatore netto, ma oggi possono contare su un prezzo stabile, su un mercato saturo di greggio e sulla possibilità di giocare sulle scorte acquistate nei mesi addietro, rivendendole a $ 10-15 in più. La grande disponibilità di petroliere, che si svuotano di greggio nei porti statunitensi e altrimenti ripartirebbero vuote, riduce i costi di trasporto aumentando la competitività dell’offerta. Per qualcuno nell’OPEC potrebbe essere un duro colpo.

 

 

NUMERI DELLA SETTIMANA

13%  Risultato del partito antieuropeista olandese PVV, al secondo posto dietro al partito liberale del premier uscente Rutte (21,2%)

  

38  Giorni alle elezioni in Francia: la candidata del Front National Marine Le Pen è in vantaggio nei sondaggi per il primo turno, con il 26,5%

 

192  Giorni mancanti alle elezioni in Germania: ancora un lungo testa a testa nella contesa tra i partiti della grosse Koalition, CDU e SPD

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Varie 14 giugno 2024
Tra gennaio e aprile le vendite italiane sono tornate in territorio positivo a +0,3%, beneficiando del supporto dei valori medi unitari (+1,5%) che ha più che compensato il calo dei volumi (-1,2%).
Varie 16 maggio 2024
Tra gennaio e marzo le vendite italiane oltreconfine hanno registrato un calo del 2,8%, determinato dall’intensa riduzione del dato in volume (-3,9%) e nonostante il supporto dei valori medi unitari (+1,2%).