Scenari 30° numero
L’export italiano nel 2008: freddo a fine anno
I paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) sono stati particolarmente colpiti dalla crisi globale per le crescenti difficoltà di finanziamento dei deficit della bilancia commerciale. La fuoriuscita di capitali stranieri è stata massiccia e ha contribuito al rapido deprezzamento del cambio con effetti sul rischio di insolvenza di famiglie e imprese. Tra i paesi più colpiti ci sono quattro partner commerciali molto importanti per le imprese italiane: Russia, Bielorussia, Kazakistan e Ucraina.
L’inasprimento della crisi finanziaria internazionale, con l’emergere degli effetti sull’economia reale, si è tradotto in un rallentamento delle esportazioni per molti paesi. L’Italia non ha costituito un’eccezione, con la dinamica delle vendite delle imprese sui mercati esteri che ha subito un peggioramento marcato a partire dall’ultimo trimestre del 2008.
Il calo dell’export italiano è stato generalizzato a livello geografico, con la sola eccezione del mercato nordafricano, e settoriale. Anche i settori a maggiore capacità di tenuta hanno iniziato ad accusare il calo della domanda internazionale.
Tuttavia, nel corso del 2009 la difesa delle quote di mercato sarà difficile ma non impossibile per le imprese italiane. La specificità del prodotto e la velocità di diversificazione delle vendite verso mercati meno esposti alla crisi saranno variabili chiave.