Scenari 31° numero
Cina: come cambia dopo la crisi
Attualmente 3,5 miliardi di persone vivono in paesi ricchi di risorse naturali, ma si trovano spesso in condizioni di povertà e in situazioni di conflitto. Lo sfruttamento di tali risorse genera introiti considerevoli per i governi, ma la corruzione diffusa, la cattiva gestione e la debolezza dei sistemi di regolamentazione escludono le popolazioni locali dai benefici economici.
L’Extractive Industries Transparency Initiative (EITI) si prefissa di garantire una migliore gestione dello sfruttamento delle risorse naturali, attraverso la promozione di standard di comportamento incentrati su una maggiore trasparenza e responsabilità di tutte le parti coinvolte. L’EITI si propone come uno strumento di soft law utile a creare un ambiente operativo più favorevole agli investimenti esteri.
Con una previsione di crescita del PIL mondiale a -1,1% per il 2009, le economie asiatiche emergenti, guidate dalle esportazioni, risentono duramente del crollo della domanda.
La Cina, con una contrazione delle esportazioni in volume di oltre il 25% prevista per il 2009, punta a modificare la propria struttura economica, passando da una crescita di tipo export-led ad una di tipo domestic-led tramite stimoli fiscali destinati ad incrementare la domanda interna. Il rischio è di un peggioramento del deficit fiscale, finanziato tramite la vendita dei titoli del Tesoro Usa. Una crescita del PIL cinese all’8% piuttosto che al 6% per il 2009 risulterà cruciale per la crescita mondiale.