Serbia e Kosovo, potenzialità di business dopo il vertice europeo
Una maggiore stabilità del clima politico nei due Paesi e certezza nelle tempistiche di integrazione potrebbero indirettamente favorire le prospettive di business delle aziende italiane. L’Italia è un partner di rilievo per la Serbia,con un flusso di esportazioni Made in Italy, nel 2020, pari a circa €1,6 miliardi e riconducibili principalmente a macchinari, tessile e abbigliamento e prodotti in metallo (Fig. 1). Il dato è in crescita del 29% nei primi sei mesi del 2021 in termini tendenziali, grazie alla concia di Vicenza e di Pisa, ai macchinari di Milano e Monza e di Reggio Emilia, ai metalli di Brescia, alle piastrelle di Modena e Reggio Emilia e alle calzature di Firenze. Sul territorio serbo sono presenti oltre 600 imprese italiane per un portafoglio di investimenti di circa €3 miliardi divisi tra settore automobilistico, bancario e tessile. Il Kosovo importa dall’Italia beni per un valore di €105 milioni, in proporzione alle sue dimensioni demografiche (meno di 2 milioni di abitanti), composti principalmente da prodotti agroalimentari e meccanica strumentale (Fig. 2); nei primi sei mesi dell’anno in corso si osserva una crescita del 45% con il contributo, tra gli altri, dei casalinghi e prodotti in metallo di Brescia, dei caffè e dolci di Torino, delle macchine per l'industria cartaria di Lucca e delle macchine utensili e per il legno di Pesaro Urbino. La presenza di operatori italiani nel Paese conta circa 20 aziende
Figura 1. Esportazioni italiane verso Belgrado (2020, peso %)