Sasso nello stagno 28 dicembre 2022

Trasporto aereo: si torna a volare alto, ma nuvole all’orizzonte

Il trasporto aereo è tra i settori maggiormente ciclici e nel 2020 ha subito fortemente l’impatto delle restrizioni agli spostamenti necessarie per contrastare la diffusione di Covid-19. Il 2021 si è rivelato un anno di ripresa, soprattutto per il traffico merci, mentre quello passeggeri ha solo iniziato la fase di recupero, che è proseguita con maggiore vigore nel 2022 grazie al progressivo allentamento delle restrizioni, ma il pieno recupero si avrà solo nel 2024. Rischi in aumento per il settore nel 2023, in particolare legati all’aumento del costo dei carburanti con implicazioni anche sulle politiche di sostenibilità ambientale. Non sono comunque da escludere sorprese positive per il 2023: se la possibile conclusione del conflitto in Ucraina non appare imminente, gli effetti dello stop alla Zero-Covid policy in Cina non tarderanno a manifestarsi.

Il trasporto aereo è tra i settori maggiormente ciclici e nel 2020 ha subito fortemente l’impatto delle restrizioni agli spostamenti necessarie per contrastare la diffusione di Covid-19. Nel trasporto passeggeri, in particolare, il punto di minimo è stato raggiunto nel mese di aprile (Fig. 1). Il 2021 si è rivelato un anno di ripresa, soprattutto per il traffico merci, capace di superare i massimi pre-pandemia, salvo ripiegare nel 2022 a causa del rallentamento del commercio internazionale. Il traffico passeggeri, invece, l’anno scorso ha solo iniziato la fase di recupero, che è proseguita con maggiore vigore nel 2022 grazie al progressivo allentamento delle restrizioni. Gli ultimi dati disponibili, relativi al mese di ottobre, mostrano una progressiva chiusura del divario tra voli domestici e internazionali. I primi si trovano ancora, pressoché stabilmente dalla fine del 2021, a un livello inferiore del 22% rispetto a ottobre 2019 a causa soprattutto delle persistenti restrizioni in Cina che ne hanno limitato i voli interni. Diversa è la dinamica per i voli internazionali, in netto recupero – seppure ancora parziale - nel 2022 fino al -28% di ottobre 2022 vs ottobre 2019).

Figura 1 - Andamento del traffico passeggeri e cargo dopo lo scoppio della pandemia (var. % tendenziale vs rispettivo mese del 2019)

SACE - aeronautico

Note: RPK, Revenue Passenger Kilometre, misura per il traffico passeggeri; CTK, Cargo Tonne Kilometre, traffico merci; DOM: voli domestici; INT: voli internazionali
Fonte: IATA

 

Le previsioni del consensus indicano che il settore recupererà i livelli nel trasporto passeggeri del 2019, in media, soltanto nel 2024 sebbene con un’ampia differenziazione geografica: Nord America già dal 2023, ultime Africa e Asia-Pacifico nel 2025. Le prospettive per il 2023 vedono comunque rischi per il settore prevalentemente in aumento: prezzi del carburante in rialzo, problemi relativi alla scarsità di alcune categorie di lavoratori del settore durante i picchi di domanda, tassi di interesse reali più elevati, costi di leasing dei velivoli crescenti, nuove restrizioni ai viaggi. In particolare, l’aumento del costo dei carburanti è rilevante perché ha implicazioni anche sulle politiche di sostenibilità ambientale: gli investimenti necessari per ridurre le emissioni nel settore rimangono sfide comuni alle compagnie aeree in tutto il mondo. L’impegno assunto dalle compagnie nel 2021 è stato chiamato “Fly Net Zero by 2050”, obiettivo che dovrebbe essere raggiunto con interventi su diverse direttrici: per il 65% con carburante sostenibile, il 19% da compensazioni e carbon capture, il 13% con nuove tecnologie (elettrico e idrogeno) e il 3% da efficientamenti.  Non sono comunque da escludere sorprese positive per il 2023: se la possibile conclusione del conflitto in Ucraina non appare imminente, gli effetti dello stop alla Zero-Covid policy in Cina non tarderanno a manifestarsi.

La pandemia ha infine aggravato un problema strutturale: la distruzione di capitale investito nelle linee aeree. Secondo IATA e McKinsey, i dati relativi ai rendimenti sul capitale investito (ROIC) e al costo medio ponderato del capitale (WACC) dal 2012 al 2019 mostrano i primi inferiori ai secondi, per quasi $18 miliardi ogni anno. Questo fenomeno non si è comunque verificato lungo l’intera filiera dell’industria: aeroporti, compagnie travel tech, assistenza a terra e servizi di navigazione aerea sono infatti alcuni dei segmenti risultati in territorio positivo fino al 2019, generando valore per quasi $13 miliardi l’anno. Il debole ritorno in territorio positivo nel 2022 dei margini medi del settore non è ancora sufficiente a invertire strutturalmente la tendenza e l’outlook complesso per il 2023 potrebbe mettere nuovamente alla prova la resilienza delle imprese del settore

 

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