Update Espresso: 1 giugno 2017
Il Country Risk Update di SACE cambia nome e diventa Update Espresso.
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PAESI
GCC: don’t fear the VAT
Con la ratifica degli EAU, entrano in vigore gli accordi di imposizione fiscale comune tra i sei stati membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Una serie di accise su prodotti specifici, quali tabacchi e energy drink, saranno introdotte già nel 2017. Arabia Saudita e EAU, ad esempio, imporranno accise del 100% sui tabacchi. Per l’introduzione dell’IVA (con aliquota al 5%), si attenderà invece fino al 1° gennaio 2018.
L’impatto di tali misure sulle esportazioni italiane sarà limitato e potrebbe anzi spingere a un aumento della domanda per anticipare l’introduzione dell’IVA dal 2018. L’export di bibite carbonate, energetiche e tabacchi, colpiti dalle accise, contribuiscono a meno dello 0,2% dell’export italiano nell’area. In compenso, l’attesa dell’IVA potrebbe incrementare la domanda degli altri beni manifatturieri, che (al netto della meccanica strumentale) pesano per il 70% dell’export totale nell’area, sostenendo il recupero di comparti in contrazione (come il tessile, -6%) o stagnanti nel 2016 (apparecchi elettrici, +0,4%).
KENYA: inaugurata la ferrovia Nairobi-Mombasa
E’ stata inaugurata una nuova linea ferroviaria di 470 km tra la capitale Nairobi e la città portuale di Mombasa. L’opera è costata circa 3,2 miliardi di dollari ed è stata interamente finanziata dai cinesi. Il presidente Kenyatta avrebbe inoltre concordato con la Cina un nuovo finanziamento da 3,6 miliardi per estendere la ferrovia di altri 250 km verso ovest, tra le città di Naivasha e Kisumu.
La nuova ferrovia rappresenta un primo collegamento in una più ampia strategia cinese di penetrazione del continente attraverso il finanziamento di grandi opere nelle infrastrutture dei trasporti. Sono infatti previste nei prossimi anni nuove ramificazioni della rete ferroviaria, per offrire a paesi senza sbocco sul mare come il Sud Sudan, Rep. Dem. del Congo, Ruanda, Burundi e Etiopia un transito verso l’Oceano Indiano.
UCRAINA: Via libera all’accordo con la UE
Il Parlamento olandese, ultimo degli stati membri, ha approvato l’accordo di associazione dell’Ucraina alla UE. L’accordo, raggiunto nel 2014, non era ancora entrato in vigore anche a causa della mancata ratifica da parte dei paesi UE. In particolare, l’Olanda aveva indetto un referendum consultivo, il cui esito negativo aveva sospeso la ratifica da parte del parlamento. Dopo mesi di negoziazione tra maggioranza e opposizione, il parlamento ha raggiunto un accordo sull’approvazione del trattato, accompagnato da un chiarimento formale delle sue implicazioni giuridiche, esplicitamente richieste dai partiti anti europeisti e nazionalisti olandesi.
L’accordo prevedrà la facilitazione della circolazione dei cittadini ucraini in Europa, la cancellazione dei dazi commerciali tra le due regioni e l’allineamento progressivo delle normative commerciali. Resta invece escluso qualsiasi automatismo all’ingresso dell’Ucraina nella UE, l’incremento dei fondi europei per il paese e il supporto militare a Kiev da parte dei paesi membri. L’adozione del trattato dovrebbe essere formalizzata dalla UE a luglio, in occasione del vertice con Kiev.
STATI UNITI: verso la rinegoziazione del NAFTA
Il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Robert Lighthizer, ha notificato al Congresso l’intenzione del Presidente Trump di rinegoziare il Nafta (North American Free Trade Agreement). I negoziati potranno essere avviati decorsi 90 giorni dalla notifica stessa, ovvero a partire dal prossimo 16 agosto.
L’accordo, in vigore dal 1994, potrebbe essere riformulato tenendo conto dei progressi degli ultimi 23 anni (ad esempio in materia di tutela della proprietà intellettuale, e-commerce, vincoli ambientali e regole sulla sicurezza del lavoro) e ridenominato NAFFTA (North American Free and Fair Trade Agreement). È verosimile inoltre che le negoziazioni vertano sui settori per i quali gli Usa presentano il disavanzo commerciale più elevato: mezzi di trasporto nel caso del Messico, energia e petrolio nel caso del Canada. Il problema del deficit commerciale degli Usa non verrà in ogni caso risolto considerando che esso ha origine in larga parte dalle relazioni commerciali con la Cina (347 miliardi di dollari nel 2016, pari a circa il 47% del disavanzo totale).
SETTORI
OPEC: Nigeria e Libia esentate dai tagli
La Nigeria è stata esentata dall’implementare nuovi tagli alla produzione di greggio nell’ultimo meeting dell’Opec. La produzione sta tornando a livelli vicini ai 2 milioni di barili al giorno (mb/g) dopo aver toccato il minimo di 1,6 mb/g nel terzo trimestre 2016. Contribuisce al recupero il miglioramento delle condizioni di sicurezza nel delta del Niger. Il Paese, insieme alla Libia, non sarà quindi toccato dalle restrizioni concordate per i prossimi 9 mesi: i due Stati possiedono le riserve più ampie sul continente africano.
L’esenzione potrà consentire a una delle principali varietà nigeriane di greggio, Forcados, di riprendere il largo dopo le azioni di sabotaggio subite dai terminal di esportazione da marzo 2016 in poi e di riportarsi lentamente sugli 0,2 mb/g del periodo precedente. Gli analisti ritengono che l’output complessivo tornerà al di sopra dei 2 mb/g nel 2017, ma che serviranno più investimenti per mantenere questo livello anche dopo il 2020.
I NUMERI DELLA SETTIMANA:
7,1% tasso di crescita medio delle esportazioni statunitensi in valore verso il Messico dall’entrata in vigore del Nafta (1994)
$ 63,2 mld disavanzo commerciale degli Stati Uniti con il Messico nel 2016
$ 11,2 mld disavanzo commerciale degli Stati Uniti con il Canada nel 2016