Update Espresso 01 giugno 2018

Update Espresso: 1 giugno 2018

Leggi il nuovo Update Espresso su Qatar, Pakistan, Turchia, G20 e diesel in Brasile

 

Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.

 

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PAESI

 

 

QATAR: Importazioni vietate da quattro Paesi arabi

Il Qatar ha vietato le importazioni da Arabia Saudita, Egitto, Bahrain e Emirati Arabi Uniti, i quattro Paesi che un anno fa imposero l’embargo regionale, sia commerciale che turistico, nei confronti del piccolo stato del Golfo Persico, accusandolo di sostenere il terrorismo. Doha, che ha sempre rigettato le accuse, è comunque riuscita ad evitare un crollo del flusso di beni anche attraverso l’apertura di nuove rotte dal porto di Hamad di recente costruzione.

Gli Stati del Golfo neutrali quali Oman e Kuwait hanno intensificato i loro rapporti con il Qatar, così come l’Iran, rivale del quartetto che per primo ha imposto l’embargo. Nel frattempo il governo di Doha, che sta perseguendo una politica di forte spinta agli investimenti, ha spalancato le porte dell’intero settore immobiliare ai compratori esteri e ha promesso di aprire completamente le proprie imprese nazionali alla proprietà straniera.

 

PAKISTAN: Adottate misure per arrestare erosione delle riserve valutarie estere

La Banca Centrale del Pakistan ha adottato delle misure per contrastare l’impoverimento delle proprie riserve di valuta estera, a sua volta causato da un deficit delle partite correnti che ha raggiunto i 14 miliardi di dollari (circa il 4,5% del Pil) nei primi mesi del 2018, un livello 1,5 volte superiore a quanto riscontrato nello stesso periodo del 2017.

La risposta della Banca è stata duplice: un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base, portandoli al 6,5%, e un rafforzamento dei legami e della dipendenza finanziaria dalla Cina. A quest’ultimo proposito è stato raddoppiato, fino a 3,1 miliardi di dollari, il limite relativo all’accordo di currency swap con Pechino.

 

TURCHIA: Forte aumento dei tassi per contenere il crollo della Lira

Il Presidente turco Erdogan si è dovuto arrendere alle pressioni della Banca Centrale di fronte alla prolungata perdita di valore della Lira, divenuta ancora più intensa negli ultimi giorni dopo le dichiarazioni dello stesso Erdogan, che aveva definito un rialzo dei tassi come «la madre e il padre di tutti i mali». La Banca di Instanbul ha quindi rialzato i tassi di 300 punti base, portandoli al 16,5%, riuscendo a stabilizzare la moneta nazionale.

La Lira turca aveva perso il 19% in un mese e il 34% negli ultimi 12. Anche il rendimento dei titoli decennali denominati in valuta locale era salito al 15,15%, il suo massimo storico. A pesare sulla forte svalutazione il largo deficit delle partite correnti e il tasso di inflazione al 12%, oltre l’aumento del prezzo del petrolio, essendo il Paese un grande importatore di greggio denominato in dollari.

 

G20: Scambi in crescita

Stime Ocse mostrano una forte crescita degli scambi in valore dei Paesi del G20, per l’ottavo trimestre consecutivo. Tra gennaio e marzo 2018, le esportazioni delle 20 economie più grandi del mondo sono cresciute del 5,3% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre le importazioni del 5,8%. In particolare l’export è aumentato in Brasile, Russia, Argentina, Australia, Cina, Corea del Sud; si è ridotto quello dell’India, dell’Indonesia e della Turchia. Tutte e 20 le geografie hanno registrato un incremento dell’import. La domanda dall’estero è cresciuta di più in Cina, Sudafrica, Corea del Sud, Brasile, Russia e Australia.

Sono stati pubblicati anche i dati preliminari del Pil del primo trimestre dei Paesi Ocse, che mostrano il terzo rallentamento del ritmo consecutivo. Le elaborazioni evidenziano un aumento soltanto dello 0,5%, dovuto alle dinamiche non brillanti di Giappone (in contrazione), Francia, Germania e Regno Unito.

 

 

SETTORI

 

 

DIESEL: Introdotto un sussidio del 10% sul diesel in Brasile, ma continuano le proteste

Il Governo brasiliano ha ridotto di 0,46 real brasiliani (circa 0,10 euro) il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione, pari al 12% del prezzo medio in vigore (3,79 real/l) che si manterrà per almeno 60 giorni. La compagnia brasiliana Petrobras, che possiede 13 delle 16 raffinerie del Paese, ha dichiarato che i mancati ricavi saranno compensati dal governo in modalità da definire. Una stima di Platts indica in circa 2,2 miliardi di euro l’ammontare del sussidio richiesto.

Il contributo serve a neutralizzare l’aumento del prezzo del petrolio che ha generato, tra febbraio e maggio, un incremento medio alla pompa di circa l’11%, ma non sembra aver sortito effetti sulle proteste dei trasportatori, che stanno bloccando le consegne da dieci giorni, e ha provocato agitazioni tra i lavoratori della stessa Petrobras, fortemente penalizzata in passato dall’intervento pubblico sui prezzi.

 

 

I NUMERI DELLA SETTIMANA:

 

 +13,4% Crescita dell’export brasiliano nel primo trimestre del 2018
+13,7% Aumento dell’import cinese nei primi tre mesi dell’anno
+0,6% Pil statunitense tra gennaio e marzo 2018 rispetto al trimestre precedente

 

 

MODIFICHE AL RATING

 

BOLIVIA: S&P da BB a BB-

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