Update Espresso: 12 maggio 2017
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PAESI
BULGARIA: nazionalisti nella coalizione di Governo
Il Parlamento bulgaro ha recentemente votato la fiducia al Governo di coalizione guidato da Bokyo Borisov, leader del partito di centro-destra "Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria" (GERB). La compagine governativa include il blocco nazionalista ed euroscettico dei Patrioti Uniti, il quale ha ottenuto la nomina di due dei quattro vicepremier: Krasimir Karakachanov, responsabile per la difesa e la sicurezza nazionale, e Valery Simeonov, per la politica economica. Le elezioni dello scorso 27 marzo avevano visto prevalere il partito del Primo Ministro (al terzo mandato in otto anni), ma con un numero di seggi non sufficienti al raggiungimento della maggioranza parlamentare.
Borisov avrà il compito di conciliare le istanze provenienti dal GERB per una maggiore integrazione del Paese nell’Unione Europea e quelle di alcuni esponenti del blocco nazionalista, critici dell’adesione della Bulgaria all’UE e alla NATO e desiderosi di rafforzare i legami con la Russia.
CUBA: sta finendo la benzina…
Continuano le difficoltà economiche dell’isola alimentate dalla profonda crisi del Venezuela, da cui dipende a doppio filo, dalla siccità che ha influenzato la produzione agricola e da investimenti esteri in entrata inferiori alle attese, in particolare quelli statunitensi.
Il Governo è stato costretto ad apportare tagli al budget, razionare l’energia alle industrie e agli uffici e i distributori di benzina sono a corto di benzina ad alto contenuto di ottano, che viene venduta solo a turisti e a chi paga in contanti (e non più ai funzionari pubblici), questo perché il Venezuela ha quasi interrotto le forniture di carburante avendo problemi di disponibilità, nonostante sia tra i Paesi con le più alte riserve di petrolio al mondo.
BIELORUSSIA: gli USA allentano le sanzioni
L’Office of Foreign Assets Control (OFAC), dipartimento del Tesoro americano che amministra le sanzioni USA, ha confermato la sospensione del quadro sanzionatorio per alcune entità bielorusse. Le sanzioni erano state approvate nel 2006 dagli Stati Uniti in risposta ai metodi repressivi dei vertici politici del Paese e colpivano sia persone fisiche che singole aziende a cui venivano impedite attività di business con soggetti statunitensi. Tali provvedimenti sono stati successivamente alleggeriti dal presidente Obama alla luce di alcuni progressi nel livello di democratizzazione e con l’obiettivo di avvicinare la Bielorussia alla sfera di influenza occidentale.
Nel 2015 l’OFAC aveva deciso di rendere nuovamente possibile l’attività finanziaria e commerciale tra player americani e alcune grandi aziende pubbliche bielorusse. Tale alleggerimento del quadro sanzionatorio è stato nuovamente prorogato fino a fine 2017 dall’OFAC. Restano in vigore le sanzioni europee (congelamento di asset e restrizioni all’export militare), rivolte verso singoli individui ed entità e valide fino all’inizio del 2018.
EGITTO: in cerca di nuovi IDE
È stata approvata la nuova legge sugli investimenti. La norma era in discussione da almeno due anni ed è ritenuta un elemento essenziale per promuovere nuovi investimenti e il rilancio economico nel Paese. Tra gli incentivi previsti nella nuova versione della legge vi sono un taglio del 50% sulle imposte per gli investimenti nelle aree meno sviluppate. Vi sono inoltre incentivi all’acquisto dei terreni per lo sviluppo di nuovi investimenti operativi nell’arco di due anni. Vengono infine ripristinate le Free Trade Zone per il settore privato.
La nuova legge intende migliorare il business climate egiziano e ridurre i passaggi burocratici, creando un one-stop shop per gli investitori. Sarà inoltre reso più facile l’accesso alle opportunità di investimento sia nel settore privato che pubblico o attraverso schemi di Partnership Pubblico Privato (PPP).
SETTORI
SICUREZZA: violenza in aumento in Messico
Secondo l’Armed Conflict Study 2017, lo scorso anno il Messico era il secondo Paese al mondo per morti violente, dopo la Siria. Il tasso di omicidi è cresciuto del 23% tra il 2015 e il 2016, a causa delle nuove lotte intestine tra i cartelli della droga, ritornando ai livelli del 2011 e sancendo il fallimento delle politiche di sicurezza del Presidente Nieto. La guerra contro la droga ha portato a una forte militarizzazione della polizia in molte parti del Paese, che ha aggravato la situazione di violenza piuttosto che alleviarla, causando frequenti violazioni dei diritti umani e vittime civili. La spesa per difesa è aumentata del 14% nel 2016, a circa USD 11 miliardi, e l’import di armi del 331% negli ultimi cinque anni rispetto al 2006-2011.
La riduzione del crimine, tuttavia, richiederà strategie più ampie che riguardano anche le questioni sociali e la corruzione. Nel breve termine, i livelli di violenza caleranno solo se e quando le dinamiche di potere tra i cartelli si stabilizzeranno. Intanto i livelli di popolarità dell’esecutivo continuano a calare.
I NUMERI DELLA SETTIMANA
+18,5% rispetto a 10 anni fa Aumento della spesa militare nel mondo nel 2016
USD 126 mld Spesa per armamenti in Nord America nel 2016, prima area al mondo
EUR 2,9 mld Export italiano effettivo di armi nel 2016, a fronte di autorizzazioni a esportare per EUR 14,6 mld (+85% vs 2015)