Update Espresso: 16 marzo 2018
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PAESI
COLOMBIA: Elezioni politiche ai conservatori, ma senza maggioranza
Il partito conservatore Centro Democratico, guidato dall’ex presidente Álvaro Uribe, ha vinto le elezioni dell’11 marzo, le prime a cui hanno partecipato le Farc, l’ex gruppo rivoluzionario che ha a lungo combattuto le istituzioni del Paese, senza però ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento. Va notato come le operazioni di voto si siano svolte regolarmente, senza gli episodi di violenza che avevano contraddistinto le elezioni colombiane negli ultimi anni.
Pur senza maggioranza, il risultato ottenuto da Uribe ha un significato importante data la storica opposizione dell’ex Presidente alla stipula di accordi di pace con le Farc: il popolo colombiano si è mostrato, dunque, diviso sul tema, anche perché le morti attribuite agli ex rivoluzionari ammontano a circa 250.000 negli oltre 50 anni di attività. Il prossimo appuntamento elettorale è fissato per il 27 maggio, quando si voterà la presidenza del Paese.
INDONESIA: Limite al prezzo del carbone
Il Governo indonesiano ha deciso di imporre un limite di 70 dollari a tonnellata al prezzo del carbone acquistato dalle centrali elettriche del Paese. La misura, che ha valore retroattivo al 1 gennaio del 2018 e resterà in vigore fino alla fine del 2019, è stata introdotta per ridurre i costi della centrale pubblica Perusahaan Listrik Negara (PLN), che genera e distribuisce la maggior parte dell’energia nazionale, e per contenere quelli sostenuti dai consumatori.
I corsi azionari delle imprese indonesiane operanti nel settore estrattivo sono stati colpiti negativamente dalla decisione di slegare il prezzo del carbone da quello di mercato. Il Governo ha quindi deciso di controbilanciare tale misura promettendo un incremento del 10% della quota di produzione per le imprese fornitrici di PLN nel 2018.
COREA DEL SUD: Protezionismo Usa minaccia export
L’export sudcoreano, fattore trainante della crescita economica del Paese che nel 2017 ha raggiunto il 3,1% (il massimo da tre anni), si trova ora minacciato dalle politiche protezioniste Usa, secondo mercato di destinazione dopo la Cina. Dopo aver introdotto dazi sulle importazioni di pannelli solari e lavatrici nel mese di gennaio, Trump ne ha approvati altri sulle importazioni di alluminio e acciaio la settimana scorsa.
Le misure introdotte sono, al momento, piuttosto limitate e interessano una piccola parte delle esportazioni di Seul: sebbene la Corea del Sud sia risultata il terzo esportatore diretto di acciaio negli Usa nel 2017, parliamo di una attività comunque limitata allo 0,2% del Pil, che si riduce ulteriormente se si guarda al commercio di pannelli solari, alluminio e lavatrici. Il rischio, però, è che queste misure si estendano ad altri beni quali i veicoli, i prodotti dell’elettronica e i macchinari, che nel complesso rappresentano circa il 3,2% del Pil coreano.
GRECIA: NPE in calo, ma banche ancora vulnerabili
Nel 2017 il settore bancario greco ha registrato alcuni progressi: un moderato calo dello stock di esposizioni deteriorate (NPE, non performing exposure), un lieve recupero della redditività operativa e una graduale diversificazione delle fonti di finanziamento. Nel quarto trimestre dell’anno scorso si è registrata un’accelerazione nel ritmo di riduzione dello stock di NPE, che rimane però ancora molto elevato (secondo i dati provvisori si attesterebbe intorno ai 95 miliardi di euro). Le banche stanno rispettando un calendario prestabilito per ridurre gradualmente questo stock di circa il 37% entro dicembre 2019, ovvero da 101,8 miliardi di euro di giugno 2017 a 64,6 miliardi.
Nonostante i progressi, il sistema finanziario nazionale rimane vulnerabile a shock macroeconomici e finanziari. Le banche inoltre si troveranno di fronte a nuove sfide nel 2018, in particolare all'attuazione dell'International Financial Reporting Standard 9 (IFRS9) e lo stress test a livello Ue che sarà condotto dalla Bce.
SETTORI
FARMACEUTICO: A rischio l’export in Turchia
Il Governo turco prosegue nell’aggressivo piano di localizzazione della produzione farmaceutica, avviato nel 2015 con la rimozione di alcuni medicinali esteri dalla lista dei rimborsi, in contrasto con le regole della WTO per cui i beni importati e prodotti localmente devono essere trattati allo stesso modo. Il de-listing è proseguito per tutto il 2017 e si prevedono tre nuove ondate nei prossimi mesi. Oltre alle misure discriminatorie, altre barriere compromettono l’accesso al mercato degli operatori esteri: scarsa trasparenza delle politiche di prezzo, debole applicazione del copyright e ritardi nelle procedure di approvazione.
Tuttavia, la Turchia resta uno dei mercati del farmaco più attraenti grazie al profilo demografico ed epidemiologico della popolazione e alla spinta del Governo. Tra gli obiettivi al 2023: produzione locale per 23,3 miliardi di dollari (5 miliardi nel 2011), esportazioni per 7,3 miliardi (890 milioni nel 2011), bilancia commerciale positiva superiore a 1 miliardo (disavanzo di 4 miliardi nel 2011).
I NUMERI DELLA SETTIMANA:
80% Peso dell’export europeo di farmaci in valore sul totale mondo nel 2016
15 Numero di paesi esportatori di farmaci che rappresentano quasi i nove decimi dell’export globale
8° Posizione dell’Italia come esportatore mondiale di farmaci nel 2016
MODIFICHE AL RATING:
TURCHIA: Moody’s da Ba1 a Ba2
VENEZUELA: Moody’s da Caa3 a C