Update Espresso 18 maggio 2018

Update Espresso: 18 maggio 2018

Leggi il nuovo Update Espresso su Argentina, Iraq, Malaysia, Slovenia e agroalimentare in Cina

 

Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.

 

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PAESI

 

 

ARGENTINA: Al via dialogo con Fmi

Il Presidente argentino Mauricio Macri ha annunciato di aver preso contatti con Christine Lagarade, Direttrice del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), con l’obiettivo di rendere disponibile una linea di credito precauzionale per evitare una crisi qualora il peso dovesse svalutarsi ulteriormente nelle prossime settimane.

Secondo indiscrezioni, il ministro delle finanze Nicolas Dujovne cercherà di trovare un accordo per una cifra pari a circa 30 miliardi di dollari, facendo anche leva sul patto fiscale con le province siglato lo scorso anno nel Paese come dimostrazione di un impegno concreto del Governo sotto il punto di vista della prudenza fiscale. La situazione economica dell’Argentina si è aggravata negli ultimi tempi in seguito all’enorme perdita di valore del peso, con una inflazione annua superiore al 25%, che sta creando non pochi problemi a una nazione in cui circa il 64% del debito combinato del settore pubblico e delle imprese è denominato in dollari e altre valute estere.

 

 

IRAQ: Risultati elettorali previsionali molto frammentati

I risultati previsionali delle elezioni tenutesi sabato 12 maggio sembrano indicare una sempre maggiore frammentazione tra le diverse sette e i diversi gruppi etnici che compongono il Paese e un crescente discontento tra la popolazione. La forza politica sostenuta dagli Stati Uniti e che fa capo all’attuale Primo Ministro Haider al-Abadi potrebbe piazzarsi al terzo posto, dietro il leader sciita nazional-populista Moqtada al-Sadr e alle Unità di Mobilitazione Popolare (UMP) di Hadi al-Ameri, quest’ultime appoggiato dall’Iran.

L’affluenza alle urne è stata piuttosto bassa e pari al 44,5%, dato che scende ulteriormente tra la minoranza sunnita. L’elevata frammentazione dei risultati renderà il processo di formazione di una coalizione di governo particolarmente lungo e intricato.

 

 

MALAYSIA: Vittoria elettorale del partito d’opposizione

Per la prima volta negli ultimi 60 anni di storia in Malesia, un partito di opposizione si è aggiudicato le elezioni nazionali: la vittoria è andata a sorpresa alla compagine Pakatan Harapan (Alleanza della Speranza) guidata dal 92enne Mahatir Mohamad, divenuto il Primo Ministro più vecchio al mondo. Sconfitto Najib Razab, leader uscente della coalizione Barisan Nasional, eletto nel 2009 ma travolto da uno scandalo per appropriazione indebita.

Il Pakatan Harapan ha promesso nel programma elettorale una serie di importanti riforme, quali la riduzione della corruzione, il miglioramento delle Istituzioni, l’introduzione del congedo di maternità obbligatorio e del limite minimo di 18 anni per contrarre il matrimonio. Gli elettori si aspettano anche l’abolizione della Good and Services Tax, misura di imposizione fiscale introdotta al fine di ridurre il deficit fiscale.

 

 

SLOVENIA: Elezioni anticipate

Il prossimo 3 giugno si terranno elezioni parlamentari anticipate a seguito delle dimissioni del premier Miro Cerar, rassegnate il 14 marzo scorso dopo l’annullamento, da parte della Corte Suprema, del referendum che aveva dato il via libera a un ambizioso progetto ferroviario (Divaccia-Capodistria). L’economia slovena sta attraversando un periodo favorevole e nel 2017 il Pil è avanzato del 5%. Anche l’export italiano ha beneficiato del contesto positivo dell’economia del Paese ed è cresciuto del 13,2% nel 2017, superando i 4 miliardi di euro. La performance è stata molto positiva nei principali settori di esportazione (metalli, estrattiva e meccanica strumentale) con incrementi che hanno oscillato intorno 20%

La crescita economica del Paese dovrebbe rimanere solida anche nel prossimo biennio (+4,7% nel 2018 e +3,6% nel 2019) con un potenziale effetto positivo anche per le nostre imprese esportatrici.

 

 

SETTORI

 

 

 

AGROALIMENTARE: La sfida cinese

La Cina ha mantenuto negli ultimi anni un alto livello di autosufficienza alimentare, riuscendo a sfamare un quinto della popolazione mondiale, pur disponendo solo dell’8% della terra arabile e il 6% dell’acqua dolce del pianeta. L’aumento del reddito disponibile, nonostante il rallentamento della crescita del Pil, e l’urbanizzazione saranno i principali driver di domanda di cibo in futuro. Il tradizionale consumo di riso e grano calerà in favore di prodotti non di base, come carne, latticini e cibi industriali, implicando cambiamenti di dieta verso modelli occidentali e meno salutari.

Il Paese si rivolgerà sempre più ai mercati internazionali per soddisfare la domanda interna. Già oggi è il primo importatore di riso, sorgo, soia, maiale, latte e pesce, e il secondo importatore di orzo, manzo e zucchero; è inoltre molto attivo nell’acquisto di terra, soprattutto in Africa, America Latina e Sud-Est Asiatico, e di investimenti esteri nel settore agricolo soprattutto in Russia, Nord e Sud America e Australia.

 

 

I NUMERI DELLA SETTIMANA:

 

Posizione della Cina tra i principali Paesi di export agroalimentare dell’Ue, con circa 12 miliardi di euro nel 2017 (+5,2% anno su anno)
€423 mln Export agroalimentare italiano verso la Cina nel 2017, +17% rispetto al 2016
+6,1% Aumento dell’import agroalimentare dell’Ue dalla Cina nel 2017 vs 2016 (5,4 miliardi di euro)

 

 

MODIFICHE AL RATING

EGITTO: S&P da B- a B
VIETNAM: Fitch da BB- a BB

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Varie 15 novembre 2024
Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni hanno registrato un moderato calo su base annua (-0,7%), a riflesso del dato negativo in volume (-2,6%) non pienamente compensato dall’aumento dei valori medi unitari (+1,9%).
Varie 18 ottobre 2024
Nei primi otto mesi del 2024 le esportazioni hanno mostrato una lieve flessione su base annua (-0,6%), su cui ha inciso il dato negativo in volume (-2,7%) che non è stato pienamente compensato dall’aumento dei valori medi unitari (+2,2%).
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