Update Espresso: 2 febbraio 2018
Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.
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PAESI
RUSSIA: Possibili nuove sanzioni americane?
Il dipartimento del Tesoro americano ha stilato una lista di soggetti russi, tra cui figurano esponenti politici ed economici di rilievo, legati alle presunte interferenze di Mosca nelle elezioni americane. La lista è stata sottoposta al Congresso, ma non implica al momento l’approvazione di sanzioni contro tali soggetti, tutti vicini al Presidente Putin. Nelle settimane precedenti gli Stati Uniti avevano ampliato le sanzioni in vigore contro la Russia. I provvedimenti restrittivi hanno incluso nella lista dei soggetti sanzionati circa venti individui russi e ucraini, principalmente esponenti del mondo politico ed economico collegati all’annessione della Crimea, e alcune aziende coinvolte nella costruzione di infrastrutture in Crimea.
Nonostante il clima di tensione legato anche ad altri temi di sicurezza internazionale e all’adozione dei nuovi provvedimenti, la Casa Bianca non sembra al momento intenzionata a sanzionare gli esponenti nella lista.
BRASILE: Condanna ex presidente Lula confermata in appello
La Corte di Appello federale brasiliana di Porto Alegre ha confermato le accuse di corruzione per l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, inasprendo la pena da 9 a circa 12 anni. La condanna, motivata dal ricevimento di un immobile da una compagnia di costruzioni in cambio di contratti con Petrobas, complica la candidatura al terzo mandato. Il Partito dei Lavoratori comunque ha confermato Lula, per ora libero e con altri appelli a disposizione, come proprio candidato presidenziale. A oggi, il leader settantaduenne guida i sondaggi d'opinione per le elezioni del prossimo ottobre.
I mercati finanziari hanno reagito favorevolmente alla notizia, essendo Lula il principale oppositore delle riforme pro-mercato portate avanti dall’attuale presidente Michel Temer.
ROMANIA: Cambio alla guida del Governo
Il presidente della Repubblica Klaus Iohannis ha nominato Viorica Dancila nuovo capo di governo, prima donna a ricoprire questo incarico. Comincia quindi il terzo governo in poco più di un anno, nonostante la larga maggioranza di cui godono il Partito socialdemocratico (PSD) e i suoi alleati liberal-democratici (ALDE). Il premier Dancila dovrà trovare l’equilibrio tra il presidente Iohannis (di centro-destra e paladino delle battaglie anti-corruzione) e il leader del PSD Liviu Dragnea, che guida le attività dell’esecutivo ma non può essere nominato primo ministro a causa di una condanna per brogli elettorali. Dragnea spinge per l’approvazione di norme che depenalizzino almeno in parte i reati di corruzione e limitino i poteri d’indagine dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Nonostante le turbolenze politiche, l’economia è cresciuta di oltre il 6% nel 2017, confermando il trend positivo cominciato nel 2011 e realizzato anche grazie ai fondi europei, pari a 45,7 miliardi di euro tra il 2007 e il 2017.
CINA: In programma una Via della Seta nell’Artico
La Cina ha rivelato in un libro bianco le sue ambizioni relative alla costituzione di una Via Polare della Seta, che andrebbe ad aggiungersi ad altre già tracciate nell’ambito della Belt and Road Initiative. Seppur non condivida alcun confine con la regione, Pechino è uno dei 13 Paesi a sedere nel Consiglio Artico con lo stato di osservatore.
La Cina intende sfruttare le mutate condizioni climatiche causate dal surriscaldamento globale, in particolare la possibilità di navigare senza l’ausilio di rompighiacci, come già riuscito in soli 19 giorni a una petroliera russa dalla Norvegia alla Corea del Sud. Questo permetterebbe a Pechino di dimezzare i tempi di collegamento con il Nord Europa rispetto alla tradizionale rotta che arriva all’Oceano Indiano attraverso il Canale di Suez. L’iniziativa, fiancheggiata dalla Russia, trova però la diffidenza dei Paesi occidentali, custodendo l’Artico circa un quarto delle risorse fossili mondiali non sfruttate.
SETTORI
DIFESA: La corsa all’export dell’Australia
L’Australia mira a diventare uno dei principali 10 esportatori di difesa al mondo entro un decennio (attualmente 20° con una quota dello 0,3%). Tra i piani del Governo, vi è quello di garantire prestiti ai produttori nazionali di armi e attrezzature militari per uno stanziamento complessivo di risorse pari a 3,1 miliardi di dollari, anche in risposta alla riluttanza dei lender tradizionali a finanziare il settore. Le destinazioni prioritarie per i prossimi anni includerebbero Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Nuova Zelanda, Medio Oriente, India e area del Pacifico.
Il provvedimento intende, inoltre, incentivare la creazione di posti di lavoro e arrestare il rallentamento del settore manifatturiero, che ha sofferto significativamente dopo la fine della produzione domestica di auto. L’opposizione laburista ha manifestato il proprio appoggio per il piano del Governo, anche se dai partiti di minoranza e da diverse ONG si sollevano critiche sull’eticità del nuovo orientamento.
I NUMERI DELLA SETTIMANA:
2% Spesa nel settore difesa nel mondo nel 2016 in percentuale del Pil
$2.194 Spesa pro-capite in difesa in Israele, paese con il valore più elevato nel 2016 contro una media mondo di $240
+75% Variazione della spesa in difesa in Asia-Pacifico tra il 2006 e il 2016
MODIFICHE AL RATING
BIELORUSSIA: Fitch da B- a B