Update Espresso 21 settembre 2018

Update Espresso: 21 settembre 2018

Leggi il nuovo Update Espresso su Stati Uniti, Cipro, Area Euro, Zambia e energia in Egitto

 

Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.

 

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PAESI

 

 

STATI UNITI: Crescita trainata dai consumi

L’economia degli Stati Uniti continua a crescere e resterà in fase di espansione almeno fino a metà del 2019. I buoni risultati sono trainati soprattutto dal consumo privato, che è aumentato del 4% in Q2 2018 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, pari ai due terzi della crescita complessiva del Pil reale nel trimestre. A sostenere il consumo di beni e servizi sono l’alta fiducia dei consumatori, un mercato del lavoro favorevole e la riduzione della tassazione.

Tuttavia, inflazione e tassi di interesse più elevati, combinati con l’esacerbarsi delle tensioni commerciali, potrebbero far perdere slancio ai consumi privati e alle vendite retail a partire da Q2/Q3 2019. I prodotti soggetti all’aumento dei dazi potrebbero vedere un aumento dei prezzi al dettaglio tra il 10% e il 15%. Tra le categorie merceologiche più esposte vi sono giocattoli, articoli sportivi, mobili ed elettronica di consumo, ma anche casalinghi, abbigliamento e alcuni prodotti alimentari.

 

 

CIPRO: Ritorno all’investment grade

Standard and Poor’s ha alzato il rating dell’isola del Mediterraneo da BB+ a BBB-, riportandola per la prima volta dopo sei anni all’investment grade (l’outlook fissato da S&P è stabile)Nel 2012 il Paese è entrato in una recessione dalla quale è uscito nel 2015 (grazie a un piano di salvataggio accordato da Fondo monetario internazionale, Commissione europea e Banca centrale europea e l’implementazione di misure di austerità), anno in cui il PIL è tornato in territorio positivo con tassi medi intorno al 3% fino all’anno scorso.

Le previsioni dell’agenzia di rating indicano una crescita dell’economia del piccolo Paese dell’Eurozona del 4% per l’anno in corso (superiori, quindi, a quelle della Commissione europea che sono del +3,6%) e del 3% in media tra il 2019 e il 2022. Tra gli elementi di fragilità, rimangono l’elevato indebitamento del settore privato e i livelli dei non-performing loan.

 

 

AREA EURO: Si riduce il surplus commerciale

I numeri pubblicati in via preliminare da Eurostat, l’ufficio statistico europeo, mostrano una riduzione dell’avanzo commerciale dei 19 Paesi che adottano la valuta comune rispetto al resto del mondo. Il dato relativo ai primi sette mesi dell’anno in corso mostra una riduzione del 5,4% rispetto a quello dello stesso periodo del 2017, attestandosi a 118,5 miliardi di euro. I maggiori consumi interni, che implicano un aumento delle importazioni, stanno avendo anche delle ripercussioni sulla bilancia dell’Unione Europea. I 28 Paesi, infatti, sono passati da avere un saldo positivo nei confronti del resto del mondo nei primi mesi del 2017 a un saldo negativo quest’anno (-4,1 miliardi di euro).

I principali Paesi europei che esportano fuori dai confini del mercato comune sono Germania, Regno Unito, Italia, Francia e Paesi Bassi e tutti registrano una crescita. I maggiori partner commerciali dell’Ue sono Stati Uniti, Cina, Svizzera, Russia e Turchia.

 

 

ZAMBIA: Il Regno Unito sospende gli aiuti

Il Regno Unito ha annunciato la sospensione dei programmi di aiuto al Paese, in attesa di chiarimenti su una presunta malversazione di fondi destinati alla popolazione. Il governo dello Zambia ha ammesso l’avvio di indagini in merito a 4,3 milioni di dollari di aiuti originariamente inseriti in uno schema di social welfare in favore di famiglie povere in aree rurali nel Paese. Secondo alcune fonti, anche Irlanda, Finlandia e Svezia avrebbero sospeso i programmi di aiuto.

La decisione del Regno Unito e di altri donatori rappresenta un elemento negativo per lo Zambia, tenuto anche conto che, secondo Banca Mondiale, circa la metà dei 17 milioni di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà. L’economia nazionale continua a fronteggiare una situazione debitoria critica, con un debito estero pari a 9,4 miliardi di dollari lo scorso giugno. Prosegue lo stallo per un accordo di sostegno con il Fondo Monetario Internazionale, mentre i rendimenti sull’Eurobond da 1 miliardo di dollari, in scadenza nel 2024, sono saliti al livello record del 17,7%.

 

 

SETTORI

 

 

ENERGIA: Nuovi mercati per il gas egiziano

I governi di Egitto e Cipro hanno raggiunto un accordo per il finanziamento parziale del progetto EuroAfrica Interconnector per collegare l’impianto egiziano di produzione di gas, Burullus, con le reti cipriote, fino a Creta e alla Grecia continentale. L’interconnettore è, di fatto, un ponte sottomarino tra Africa ed Europa, con una lunghezza totale di 1520 km e una capacità di 2000-3000 megawatt, e rappresenta un percorso alternativo per il trasferimento di energia elettrica da e verso l’Europa. Il completamento è previsto entro il 2021.

La nuova infrastruttura di trasmissione tra i due continenti consentirà all’Egitto di accedere a nuovi mercati di domanda per l’elettricità prodotta. La domanda interna  del Paese (173 TWh nel 2017), infatti, benché in crescita, è e continuerà a essere inferiore all’offerta (196 TWh nel 2017), creando opportunità per l’export verso i mercati europei e mediorientali.

 

 

I NUMERI DELLA SETTIMANA

 

+2,1% Aumento del Pil dell’Eurozona in Q2 2018 rispetto a Q2 2017
+9,4% 
Crescita dell’export di beni dei Paesi dell’Area Euro verso il resto del mondo a luglio 2018 rispetto a luglio 2017
-0,8%
 Calo della produzione industriale nell’Eurozona a luglio 2018 rispetto al mese precedente

 

 

MODIFICHE AL RATING

 

CIPRO: S&P da BB+ a BBB-
GHANA: S&P da B- a B

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Varie 18 ottobre 2024
Nei primi otto mesi del 2024 le esportazioni hanno mostrato una lieve flessione su base annua (-0,6%), su cui ha inciso il dato negativo in volume (-2,7%) che non è stato pienamente compensato dall’aumento dei valori medi unitari (+2,2%).
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