Update Espresso: 23 giugno 2017
Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.
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PAESI
ARGENTINA: emesso il primo century bond
L'Argentina, un anno dopo esser tornata sui mercati dei capitali, ha emesso il suo primo titolo di stato con scadenza a 100 anni con l’obiettivo di finanziare il proprio deficit e rimborsare i debiti che scadranno nei prossimi anni, sfruttando il contesto di tassi di interesse storicamente bassi (a livello mondiale). Con l’emissione di questo bond del valore di USD 2,75 miliardi e un rendimento del 7,9%, Buenos Aires si unisce ad altri Paesi che hanno collocato century bond sul mercato, tra cui ad esempio, il Messico, l’Irlanda, il Belgio e la Gran Bretagna.
Nella valutazione dei mercati sembra non pesare la storia del Paese, che dall’indipendenza del 1816, ha fatto default sul debito 8 volte, in particolare nel 2001, su titoli per circa 100 miliardi di dollari, e più recentemente nel 2014.
RUSSIA: in arrivo nuove sanzioni Usa
Il Senato americano ha approvato una proposta di nuove sanzioni verso la Russia, legate al controverso ruolo di Mosca nel conflitto in Ucraina e alla presunta ingerenza di Mosca nelle elezioni americane.
Il provvedimento prevede l’inasprimento delle sanzioni finanziarie verso persone singole e società russe, colpendo direttamente la possibilità di investire in società controllate da individui sanzionati. Inoltre il provvedimento estende le sanzioni esistenti contro nuovi settori dell’economia russa, tra cui quello militare ed energetico, vietando esplicitamente gli investimenti in progetti infrastrutturali energetici. La proposta deve passare al vaglio della Camera nelle prossime settimane ed essere firmata dal Presidente Trump.
MAROCCO: verso il depeg del dirham
Entro la fine di giugno la Banca centrale annuncerà la data in cui partirà la prima fase di liberalizzazione della valuta sul mercato dei cambi. La liberalizzazione avverrà attraverso un progressivo ampliamento della banda di flessibilità, ma non prevede una svalutazione.
Attualmente la valuta marocchina è ancorata a un paniere valutario per il 60% indicizzato all’euro e per il restante 40% al dollaro statunitense. Il passaggio da un cambio fisso a uno flessibile era stato programmato con il supporto del FMI dallo scorso anno, nell’ambito di un piano di riforme più ampio finalizzato al rafforzamento delle finanze pubbliche. La liberalizzazione del cambio dovrebbe aiutare a incrementare la competitività internazionale del paese e ridurre il deficit di conto corrente.
REGNO UNITO: iniziato il confronto con l’UE
Nell’incertezza che avvolge il governo di Theresa May e nella settimana del discorso della regina, che individua le linee guida dell’esecutivo, sono cominciati ufficialmente i negoziati tra Londra e Bruxelles sulla Brexit. Durante il primo incontro, a un anno dal referendum del 23 giugno 2016, il Regno Unito ha accettato le condizioni stabilite da Michel Barnier, negoziatore per i 27 Paesi. In particolare sono state stabilite le priorità: 1) riconoscimento dei diritti dei cittadini stranieri che vivono nelle due parti coinvolte; 2) il contributo che Londra deve garantire al budget comunitario; 3) il confine tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord.
David Davis, rappresentante inglese, ha affermato che durante le negoziazioni (che termineranno entro marzo 2019, a meno che le parti non concordino di prolungare), Londra cercherà di raggiungere un free trade agreement, confermando quindi l’intenzione di procedere con una Hard Brexit.
SETTORI
TURISMO: Trump annuncia marcia indietro su Cuba
Il Presidente Trump ha annunciato la reintroduzione di alcune limitazioni agli investimenti e alla circolazione delle persone tra Stati Uniti e Cuba, eliminate dall’accordo Obama. Le compagnie aeree e crocieristiche potranno continuare a servire l’isola, ma con vincoli più restrittivi per i viaggiatori. Secondo uno studio di Engage Cuba, un ritorno completo all’embargo potrebbe causare alle compagnie aeree e crocieristiche americane una perdita di USD 3,5 miliardi al 2021 e impattare negativamente sull’economia della Florida. La nuova linea politica, inoltre, vieterebbe alle aziende americane di avere rapporti commerciali con società controllate dall’esercito e dall’intelligence cubane, che controllano una parte significativa delle infrastrutture turistiche del Paese.
Il turismo è uno dei settori più brillanti dell’economia cubana. Un record di 4 milioni di turisti hanno visitato l’isola nel 2016, facendone il secondo mercato dei Caraibi dopo la Repubblica Dominicana. Di questi, quasi 300 mila erano americani, un aumento del 74% rispetto all’anno precedente.
I NUMERI DELLA SETTIMANA:
€ 489 mld export italiano di beni nel 2020, secondo le nuove previsioni del Rapporto Export di SACE
+4% crescita media annua dell’export italiano di beni tra il 2017 e il 2020
32,4% quota dell’export sul Pil italiano nel 2020, rispetto al 30,4% del 2016