Update Espresso: 25 maggio 2018
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PAESI
INDONESIA: Primo aumento dei tassi dal 2014
La Banca Centrale indonesiana ha aumentato il policy rate di 25 punti base, portandolo al 4,5%, per la prima volta dal 2014 al fine di stabilizzare la rupiah, finita sotto pressione negli ultimi mesi. Oltre che attraverso il rialzo dei tassi, la Banca Centrale sta salvaguardando la valuta nazionale anche tramite operazioni di mercato aperto, che nel mese di aprile hanno eroso le riserve di valuta estera di 7 miliardi di dollari, dal picco storico di 128,5 miliardi registrato nel mese di gennaio.
La Banca d’Indonesia è convinta di poter raggiungere l’obiettivo di una inflazione annua compresa tra il 2,5% e il 4,5%, soprattutto alla luce degli interventi messi in campo in passato (su tutti, il miglioramento sostanziale del controllo dei prezzi alimentari) e dell’ultimo rialzo dei tassi di interesse. Restano stabili al 5,1%-5,5% le previsioni di crescita del Pil.
KUWAIT: Tornano in agenda i modelli di Partenariato Pubblico-Privato
Tra gli ultimi mesi del 2017 e i primi del 2018, si è registrato un aumento delle gare indette dalle amministrazioni del Kuwait per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali. Il segnale va accolto con fiducia in quanto il Paese, che durante l’ultimo decennio ha guidato i membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) nella definizione di un modello di Partenariato Pubblico-Privato (PPP), aveva usato tale schema per la realizzazione di un unico progetto – l’impianto di produzione elettrica e di de-salinazione Al-Zour North.
La speranza è che tali modelli di PPP possano diventare sempre più comuni, permettendo la realizzazione di grandi opere nell’area del Golfo Persico e aprendo i relativi mercati alle imprese internazionali.
VENEZUELA: Oltre a Maduro, vince l’astensionismo
Il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro è stato rieletto – secondo copione – per un altro mandato con il 67,2% dei voti, sconfiggendo il principale avversario Henri Falcon che ha raccolto il 21,2% dei consensi. A dispetto del netto risultato, questa tornata elettorale è stata contraddistinta da una bassissima affluenza: secondo fonti ufficiali, avrebbero votato solo il 46% degli aventi diritto (altre fonti riportano addirittura il 32%), un crollo drastico rispetto l’80% registrato nel 2013.
Non sono mancate proteste da parte dell’opposizione, che ha accusato Maduro di aver permesso ai suoi elettori di votare più di una volta e di aver offerto denaro per l’acquisto di generi alimentari in cambio del sostegno alle urne. Sia l’esito che lo svolgimento di queste elezioni non recano alcun giovamento alla critica situazione economica e sociale del Paese, né legittimano la posizione di Maduro al di fuori del contesto nazionale.
BULGARIA: Crescita nel semestre di presidenza
A giugno si conclude il semestre della Bulgaria alla presidenza del Consiglio dell’Ue. Tra i diversi temi di cui si è fatto carico il Paese guidato da Boyko Borissov ci sono la maggiore integrazione dei Balcani e l’allargamento dei 28; tuttavia non si è registrata, specialmente nell’ultimo vertice di Sofia, l’accelerazione attesa. Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia non hanno quindi ricevuto il supporto sperato. Sul fronte interno, il parlamento bulgaro potrebbe consentire la ripresa della costruzione della centrale nucleare di Belene, interrotta nel 2012, situata vicino al confine con la Romania. Il progetto interessa sia la russa Rosatom che la cinese CNNC.
Nel frattempo prosegue la crescita economica del Paese che ha registrato un aumento del Pil dello 0,8% nel primo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, secondo stime preliminari. Per il 2018 è attesa una crescita del 3,8%, in accelerazione rispetto al 2017.
SETTORI
CRIPTOVALUTE: Un successo africano
Anche in Africa Subsahariana, come nel resto del mondo, l’interesse e l’uso delle criptovalute è aumentato esponenzialmente, nonostante diversi Paesi persistano in un approccio difensivo. Il Sudafrica ha fatto da apripista, con scambi peer-to-peer di LocalBitcoins che hanno raggiunto i 2,3 milioni di dollari a fine 2017 e la recente installazione del primo ATM sudafricano in criptovaluta a Johannesburg. Il mese scorso, il South African Revenue Service ha stabilito che i contribuenti devono dichiarare tutti i redditi imponibili legati alla criptovaluta, incorporando così il tema nella legislazione fiscale vigente.
Due sono i driver di questo successo nella regione: da una parte, il vantaggio economico offerto per le rimesse (eliminando gli intermediari, le rimesse via bitcoin costano pochi centesimi rispetto ai 15-30 dollari delle commissioni bancarie e di società come MoneyGram) e dall’altra, le opportunità di «finanza alternativa», ad esempio per la copertura dai rischi valutari o lo sviluppo di un’industria fintech regionale.
I NUMERI DELLA SETTIMANA:
-10 p.p. Riduzione dei dazi cinesi sull’import di automobili (da 25% a 15%)
-6 p.p. Riduzione dei dazi cinesi sull’import di ricambi auto (da 10% a 6%)
$13,5 mld Import cinese di automobili nel 2017