Update Espresso 27 aprile 2018

Update Espresso: 27 aprile 2018

Leggi il nuovo Update Espresso su Cina, Cuba, Armenia, Ue e infrastrutture

 

Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.

 

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PAESI

 

 

CINA: La Banca Centrale taglia gli obblighi di riserva

La Banca Centrale cinese ha annunciato la riduzione delle riserve obbligatorie che le banche commerciali ed estere devono detenere a garanzia dei finanziamenti ottenuti nell’ambito della medium term lending facility. La mossa ha l’obiettivo di liberare risorse da destinare alle piccole imprese e arriva subito dopo la diffusione dei dati economici del primo trimestre del 2018, che hanno evidenziato una crescita superiore alle aspettative e pari al 6,8%.

Il taglio, che ammonterà a 100 punti base, decorrerà dal 25 aprile e andrà a ridurre le riserve obbligatorie, oggi pari al 17% per i grandi istituti e al 15% per le banche minori. La banca Centrale ha però confermato di essere costretta a mantenere una soglia relativamente alta per contenere i rischi finanziari e ha annunciato il perseguimento di una politica monetaria neutrale, pur impegnandosi a garantire una stabile liquidità nel sistema finanziario.

 

 

CUBA: Diaz-Canel è il nuovo Castro

Miguel Diaz-Canel è il nuovo Presidente di Cuba, il primo a non portare il cognome di Castro dalla Rivoluzione del 1959 e il primo a essere nato dopo la stessa. Raul Castro abbandona così la presidenza durata più di un decennio, ma resterà al vertice del Partito Comunista.

Nonostante la svolta storica nella guida del Paese, Diaz-Canel ha dichiarato di non avere una visione della società diversa da quella dei Castro e di non lasciare alcuno spazio a chi auspica un futuro capitalista per l’isola. Diaz-Canel assume la presidenza in un momento particolarmente delicato, con i passi indietro dell’amministrazione Trump rispetto al riavvicinamento con gli Stati Uniti voluto dall’ex presidente Obama e la crescente crisi in Venezuela, che limiterà il supporto di quest’ultima a Cuba.

 

 

ARMENIA: Dimissioni del Primo Ministro

Il Primo Ministro armeno Serzh Sargsyan si è dimesso dopo una serie di grandi proteste organizzate nella capitale Yerevan e in altre città. Le manifestazioni sono un fatto senza precedenti per il Paese per la loro organizzazione dal basso e per il carattere estremamente pacifico, che gli è costato l’appellativo di «rivoluzione di velluto».

Sargsyan era accusato di aver trasformato l’Armenia in uno Stato autoritario: scaduto il limite di due mandati, aveva promosso con successo un referendum per cambiare il Paese da Repubblica Presidenziale a Parlamentare e, nonostante si fosse impegnato diversamente, si era poi fatto eleggere Primo Ministro estendendo così il suo potere oltre il secondo mandato. Sargsyan è da sempre ritenuto molto vicino al presidente russo Vladimir Putin, tanto da rifiutare un accordo per entrare a far parte dell’Unione Europea nel 2013, scegliendo invece di entrare nell’Unione Economica Eurasiatica.

 

 

UE: Sempre più liberi gli scambi

È stata raggiunta l’intesa politica tra Unione Europea e Messico per aggiornare l’accordo bilaterale di libero scambio in vigore dal 2000. Si prevede che questa intesa venga formalizzata entro la fine del 2018 e successivamente dovrà essere sottoposta all’approvazione delle istituzioni europee. Sono attesi numerosi benefici per le aziende italiane, specie nell’agroalimentare: è prevista infatti l’abolizione dei dazi sul formaggio (ora fino al 45%), sulla pasta (che ora subisce dazi fino al 20%) e sulla carne di maiale (45%). Inoltre, grazie a questa intesa, 340 Igp europee saranno protette dalle imitazioni messicane. L’accordo prevede anche specifici punti a tutela della proprietà intellettuale e predispone dei particolari servizi per le piccole e medie imprese europee.

Il Messico, che rappresenta la prima destinazione dell’export italiano in America Latina, si aggiunge a Canada e Giappone, incrementando il numero di Paesi che intendono stringere una relazione più forte con l’Unione Europea.

 

 

SETTORI

 

 

INFRASTRUTTURE: Metà degli investimenti privati globali in 5 Paesi emergenti

Secondo l’ultimo report annuale di Banca Mondiale, gli investimenti privati in infrastrutture nei Paesi a reddito medio e basso hanno raggiunto nel 2017 i 93 miliardi di dollari. La cifra supera del 37% il dato del 2016, ma rimane la 2a più bassa degli ultimi 10 anni. I primi cinque Paesi (Cina, Indonesia, Messico, Brasile e Pakistan) hanno attratto il 58% degli investimenti complessivi. Se si esclude la Cina, i primi 5 (4 + India, sesta in classifica) totalizzerebbero il 55%. Oltre metà degli investimenti (53%) sono stati diretti in Asia-Pacifico. Al contempo, le inchieste giudiziarie e le crisi istituzionali in corso in America Latina hanno fatto segnare il livello più basso di investimenti dal 2008: in Brasile da 68 iniziative avviate nel 2016 a 24 nel 2017, in Colombia da 15 a 1.

Sui 304 progetti a livello globale, 135 sono stati assistiti da una garanzia sovrana. Il 56% degli investimenti sono stati diretti al settore elettrico, seguito dai trasporti (39%).

 

 

I NUMERI DELLA SETTIMANA:

 

€4,3 mld Export italiano verso il Messico nel 2017
+15,1% Crescita dell’export italiano verso il Messico nel 2017
€1,9 mld Export di meccanica strumentale italiana in Messico, primo settore (+20,8% nel 2017)

 

 

MODIFICHE AL RATING

 

CIPRO: Fitch da BB a BB+


 


 

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