Update Espresso 07 luglio 2017

Update Espresso: 7 luglio 2017

Leggi il nuovo Update Espresso su Unione Europea, Tanzania, Pakistan, Guatemala, Honduras, El Salvador e agribusiness

Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.

 

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PAESI

 

 

UNIONE EUROPEA: incertezza politica in crescita?

Le numerose tornate elettorali dei primi mesi dell'anno hanno avuto conclusioni molto diverse nei Paesi membri. I Paesi Bassi continuano a non avere una coalizione di governo dopo oltre 100 giorni dalle elezioni. Il tentativo di escludere il partito di Geert Wilders sta spingendo Mark Rutte, primo ministro dal 2010, a cercare coalizioni molto ampie e fragili. In Francia, non è ancora chiaro come la spinta riformatrice di Macron influenzerà il resto dell'Unione e se sarà in grado di procedere, con la "minaccia" di Frexit come alternativa. Nel Regno Unito, le ultime elezioni hanno lasciato un governo che cercava una maggiore legittimazione popolare per procedere con Brexit più debole di prima.

Sembra essersi ridotta la spinta del populismo nell'Unione europea, tuttavia i risultati non fugano tutti i dubbi sulla sua solidità, in attesa delle elezioni in Germania, Austria e Repubblica Ceca della seconda metà dell'anno.

 

 

TANZANIA: nuove leggi nel settore minerario

Il Parlamento ha approvato nuove leggi sullo sfruttamento delle risorse naturali. È stata introdotta la facoltà del Governo di rinegoziare o revocare i contratti con le società di estrazione e di energia ed è stata eliminato il diritto di ricorso all’arbitrato internazionale. Inoltre è resa obbligatoria la partecipazione minima del governo di almeno il 16% nei progetti minerari e sono state aumentate le royalties dall’export di oro, rame, argento, platino (4%-6%) e di uranio (5%-6%).

Secondo le intenzioni del governo, le nuove misure dovrebbero aumentare il contributo del settore minerario dal 3,5% al 10% del Pil nel 2025. Tuttavia l’introduzione di queste leggi, così come i precedenti divieti sulle esportazioni minerarie imposti lo scorso marzo, possono influire negativamente sul business climate e sulla percezione degli investitori esteri, con il risultato di diminuire la crescita economica nel breve e medio periodo.

 

 

PAKISTAN: rupia ai minimi contro il dollaro

Mercoledì la rupia pakistana si è svalutata del 3,1% assestandosi su un cambio di 108,8 rupie per dollaro, il valore più basso da dicembre 2013. La Banca Centrale pakistana ha deciso di svalutare la rupia pakistana con l’obiettivo di aumentare le esportazioni e frenare l’aumento del deficit di parte corrente. Secondo l’FMI, la rupia pakistana era una moneta sopravvalutata. La decisione non è stata condivisa dal governo pakistano, in particolare dal Ministro delle finanze Dar, che teme la crescente indipendenza della Banca Centrale.

Nel frattempo, l’attuale primo ministro Nawaz Sharif e la sua famiglia sono sotto investigazione con l’accusa di corruzione. Dal momento che Sharif sarebbe intenzionato a ricandidarsi nelle elezioni del prossimo anno, se la misura avesse un buon impatto tuttavia potrebbe aiutarlo dal punto di vista elettorale. Inoltre, la decisione arriva dopo che alcuni tra i principali competitor del Pakistan, cioè Cina, Thailandia e Turchia avevano già deciso di svalutare la loro moneta.

 

 

GUATEMALA, HONDURAS, EL SALVADOR: IDB supporterà nuovi progetti infrastrutturali

La Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) e i governi del Guatemala, El Salvador e Honduras hanno siglato un’intesa per aumentare il pool di finanziamenti da destinare a progetti infrastrutturali nei prossimi 5 anni nell’area. Sono previsti 2,5 miliardi di dollari di finanziamenti per progetti infrastrutturali nei settori trasporti, energia, idrico e turismo, di cui 750 milioni provenienti da IDB e 1,75 miliardi da fonti pubbliche e/o private. L’accordo include anche un piano per la creazione di una commissione di coordinamento strategico con il supporto di IDB per monitorare la pianificazione, la selezione e l’esecuzione di progetti.

L’offerta di supporto tecnico e la presenza di istituzioni multilaterali in paesi con un business environment poco efficiente e con elevati problemi di corruzione e bassa sicurezza aiutano a creare un ambiente maggiormente attrattivo per gli investitori privati.

 

 

 

SETTORI

 

 

ACCORDO UE-GIAPPONE: benefici per l’agribusiness

Dopo anni di trattative, Unione Europea e Giappone stanno lavorando alla firma dell’accordo di libero scambio per facilitare le relazioni commerciali tra le due parti. Il settore agroalimentare europeo sarà tra i primi beneficiari grazie al riconoscimento di 205 Indicazioni Geografiche e alla rimozione delle tariffe imposte sull’import in Giappone di alcuni prodotti alimentari dall’Europa (30-40% sul formaggio, 38,5% sulle carni bovine, 15% sul vino, 24% sulla pasta, 30% sul cioccolato) per un totale di 1 miliardo di euro l’anno. In cambio, Tokyo riceverebbe l’abolizione delle tariffe sull’import di auto e componenti giapponesi in UE.

Il Giappone è un importatore netto di beni agricoli e il terzo più grande mercato consumer al mondo, con una popolazione di circa 127 milioni di abitanti: tuttavia, è solo il settimo mercato di esportazione per l’UE e pesa appena il 3% dell’export fuori dal mercato comune. L’accordo potrebbe migliorare drasticamente l’accesso degli esportatori europei al mercato giapponese e, secondo uno studio di impatto della Commissione Europea, incrementare il Pil di lungo termine dell’UE dello 0,76% e l’export totale del 4%.

 

  

 

I NUMERI DELLA SETTIMANA:

 

EUR 58 mld beni europei esportati in Giappone ogni anno

10% quota dell’UE sull’interscambio totale del Giappone

>1/3 peso di UE e Giappone sul Pil mondiale

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