Update Espresso: 9 marzo 2018
Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.
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PAESI
STATI UNITI: Al via una guerra commerciale?
Il presidente Trump ha introdotto i dazi sulle importazioni di acciaio (al 25%) e alluminio (al 10%), esentando Canada e Messico. Per l’acciaio, saranno colpiti soprattutto Brasile, Corea, Russia, Turchia e Giappone, insieme pari al 44% dell’import di acciaio degli Usa dal mondo. Per l’alluminio, i Paesi più colpiti saranno Russia, Emirati Arabi e Cina, che insieme rappresentano circa il 21% dell’import statunitense di alluminio.
L’introduzione di queste ulteriori barriere tariffarie, dopo i dazi su pannelli solari e lavatrici, ha provocato la risposta dell’Unione Europea che sembra intenzionata a colpire brand iconici statunitensi con misure simili. L’amministrazione americana ha già annunciato che risponderà a questa decisione con nuovi dazi sulle automobili europee. Questo ultimo intervento potrebbe avere un impatto superiore dei precedenti sui beni italiani: sono infatti 4,5 miliardi di euro le esportazioni Made in Italy del settore verso il Paese nordamericano.
ARABIA SAUDITA - EGITTO: Economic zone da 10 miliardi
L’Arabia Saudita e l’Egitto hanno esteso gli accordi di cooperazione economica creando un fondo da 10 miliardi di dollari destinato a un progetto per lo sviluppo di una mega-città (Neom) e di una economic zone che interesseranno il confine tra i due Paesi. L’Egitto ha offerto una concessione a lungo termine sull’area a sud del Sinai, che ospiterà parte del progetto, mentre Riyadh fornirà il denaro per costruire la parte egiziana di Neom.
Il progetto Neom, che prevede investimenti per 500 miliardi di dollari ed è costituito da un centro per la biotecnologia e la tecnologia digitale, rafforza i già ottimi rapporti tra i due Paesi: l’Egitto ha infatti rinunciato a rivendicare la proprietà su due isole del Mar Rosso interessate dal progetto e le due nazioni hanno anche trovato un’intesa per la tutela dell’ecosistema circostante.
CINA: Obiettivo crescita al 6,5% nel 2018
Il Governo cinese ha diffuso gli obiettivi economici per il 2018: una crescita pari al 6,5%, inferiore al 6,9% registrato nel 2017, e un deficit fiscale pari al 2,6% del Pil, più contento rispetto al target del 3% dello scorso anno. Tali propositi sono in linea con la prospettiva di una «nuova era» per l’economia cinese, come annunciato dal Presidente Xi Jinping lo scorso ottobre in occasione del congresso del Partito Comunista, che stabilisce come prioritari la riduzione dell’inquinamento, il contenimento dei rischi e l’aspetto qualitativo della crescita rispetto ai meri obiettivi numerici.
Il Dragone si concentrerà dunque sulla riduzione del debito, cresciuto oltre il 250% del Pil, grazie anche al contributo degli enti locali, chiamati a stringere la cinghia. Un cambio di orientamento è previsto anche per il settore privato, dove si vuole arginare l’espansione delle imprese cinesi, disposte ad acrobazie finanziarie pur di approdare all’estero. In linea con gli obiettivi dell’anno precedente quelli relativi all’offerta monetaria e di credito.
MYANMAR: Scaduto accordo per sviluppo Aeroporto Internazionale di Hanthawaddy
L’accordo stipulato nel gennaio 2016 tra il Dipartimento dell’Aviazione Civile birmano e un consorzio di imprese di Singapore e Giappone e relativo alla progettazione e costruzione dell’Aeroporto Internazionale di Hanthawaddy è giunto a scadenza a causa di non meglio specificati problemi irrisolti. Secondo le aspettative del governo birmano, la struttura avrebbe dovuto gestire flussi annui pari a 12 milioni di passeggeri, molti più dei 2-3 milioni che transitano oggi dall’Aeroporto Internazionale di Yangon, e innalzare il Paese a hub preferenziale per il sud est asiatico, riducendo i tempi di volo di circa un’ora rispetto all’Aeroporto Internazionale di Suvarnabhumi in Thailandia.
Il venir meno dell’accordo mette in evidenza tutti i limiti del governo birmano, con le sue difficoltà nel trovare adeguate coperture finanziarie e nel coordinare i lavori delle diverse strutture nazionali, scoraggiando anche l’afflusso di investimenti dall’estero.
SETTORI
AGRICOLTURA: Tra le nuova priorità cinesi
La Cina ha annunciato il proprio piano di modernizzazione dell’agricoltura e sviluppo delle aree rurali. Le campagne sono da sempre fuori dalle priorità di Pechino in favore di città e industria: il contributo del settore al Pil è crollato dal 28% nel 1978 all’8% nel 2017, a fronte di una forza lavoro di 215 milioni di persone (oltre un quarto del totale). Tra gli obiettivi fissati vi sono l’aumento della meccanizzazione e dell’uso dei fertilizzanti e lo spostamento verso colture di alta qualità. Centrale anche il tema dell’inquinamento, che ha danneggiato gravemente il suolo e le acque. Non vi è invece ripensamento sul meccanismo di assegnazione pubblica dei diritti sui terreni, detenuti collettivamente, nonostante sia diffusa l’opinione che un vero mercato fondiario è condizione necessaria per il miglioramento della produttività.
Il piano potrebbe avere degli impatti positivi più ampi rispetto al solo settore primario, incentivando maggiori investimenti anche nelle infrastrutture e nei servizi pubblici delle aree rurali.
I NUMERI DELLA SETTIMANA:
€2,8 mld Possibili dazi imposti dall’Unione europea sui prodotti statunitensi
8% Peso degli Usa sulle importazioni mondiali di acciaio nel 2016 (primo Paese)
€25,5 mld Saldo commerciale dell’Italia nei confronti degli Stati Uniti
MODIFICHE AL RATING:
BAHRAIN: Fitch da BB+ a BB-
LITUANIA: SP da A- ad A
TANZANIA: Moody’s B1 Nuovo Rating