Update Espresso: 9 novembre 2018
Ogni settimana, insieme a una sintesi delle principali news su Paesi e settori, i nostri economisti a turno prenderanno un caffè insieme a voi commentando con un video la notizia più importante della settimana per indirizzarvi verso le migliori opportunità per il Made in Italy e darvi sempre il nostro punto di vista sul mondo che cambia.
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PAESI
IRAN: L’Italia esentata dalle nuove sanzioni Usa
Il 5 novembre sono entrate ufficialmente in vigore le nuove sanzioni statunitensi verso l’Iran. I provvedimenti impongono delle restrizioni commerciali e finanziarie anche a cittadini non americani verso specifici settori dell’economia iraniana (trasporti portuali, settore petrolifero, bancario). Nell’ambito del quadro sanzionatorio gli Stati Uniti hanno individuato sette Paesi (Italia e Grecia in Europa e Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Taiwan e Giappone) temporaneamente esentati dalle restrizioni all’acquisto di petrolio per 6 mesi, attraverso la Special Reduction Exemption.
L’adozione di tali sanzioni è stata criticata dall’Unione Europea che punta a mantenere rapporti interlocutori con l’Iran, con cui è allo studio l’ideazione di strumenti alternativi per gestire i rapporti commerciali e finanziari nonostante il deterioramento della relazioni con Washington.
SRI LANKA: Crisi costituzionale
Il presidente Sirisena ha imposto le dimissioni del primo ministro Wickremesinghe. Termina cosi l’alleanza di governo tra Sri Lanka Freedom Party (SLFP) e United National Party (UNP). Sirisena ha nominato l’ex presidente Rajapaksa come nuovo primo ministro, mentre Wickremesinghe si rifiuta di abbandonare il suo incarico ritenendo la decisione anti costituzionale. La prossima seduta parlamentare prevista per il 16 novembre sarà cruciale per il futuro assetto politico del Paese e per il governo attualmente a guida SLFP, che conta sulle capacità di Rajapaksa di conquistare consensi parlamentari. Lo stallo politico si riverbera sulle scelte di policy e sulla discussione del budget.
Un governo a guida SLFP potrebbe allontanarsi dalle politiche, supportate dal UNP, volte ad attrarre investitori esteri e tese a una stabilizzazione macroeconomica, aspetto particolarmente significativo se si considera l’elevato indebitamento pubblico e le vicende legate all’incapacità di ripagare i debiti contratti con la Cina relativi al porto di Hambantota.
UCRAINA: Emessa la sentenza sui terreni agricoli
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha imposto all’Ucraina di compensare con una cifra compresa tra 2 e 75 mila euro ogni persona a cui sia impedito di cedere terreni agricoli di sua proprietà. La sanzione deriva dalla causa di due cittadini ucraini che hanno citato in giudizio il Paese per la moratoria sulla vendita o l’alienazione di terreni agricoli, imposta nel 2002 ed estesa a dicembre 2017.
I terreni agricoli erano stati redistribuiti alla popolazione colpita dalla collettivizzazione delle terre in epoca sovietica per un’area di circa 166 mila km quadrati (più di metà del territorio italiano) e si stima che oggi circa 4 milioni di residenti (un decimo della popolazione) guadagnino intorno a 160 euro l’anno concedendo in prestito il terreno per la coltivazione. La creazione di un mercato fondiario funzionante è una delle condizioni incluse dal Fmi per riprendere l’assistenza finanziaria a Kiev.
MESSICO: Consultazione popolare per il nuovo aeroporto della capitale
Nella consultazione popolare indetta per stabilire la preferenza degli elettori alla realizzazione del nuovo Aeroporto di Città del Messico, la maggioranza dei cittadini ha votato contro il proseguimento dei lavori (completati per un terzo), preferendo riqualificare l'aeroporto militare di Santa Lucia, a sud di Città del Messico, e modernizzare l'attuale scalo principale della città (Aeroporto Benito Juárez). Il progetto del nuovo aeroporto (costo stimato di oltre 13 miliardi di dollari), voluto dal governo uscente, è stato criticato dal futuro presidente Obrador per via dei costi ritenuti eccessivi, per i rischi di impatto ambientale e per la presunta corruzione nell’aggiudicazione dei contratti.
L’intenzione di cancellare il progetto da parte di Obrador pone questioni circa il rispetto della rule of law nel Paese e, in particolare, nel committment verso i contratti a lungo termine da parte nuova amministrazione.
SETTORI
SHIPPING: I consumatori non pagheranno gli extra-costi dei carburanti green
Secondo SeaIntelligence Consulting, non saranno i consumatori finali a pagare i maggiori costi – circa 11 miliardi di dollari – che le compagnie marittime dovranno sostenere per adeguarsi alla direttiva dell’IMO sull’utilizzo di carburanti puliti a partire da gennaio 2020. Per ora, l’effetto domino dovrebbe fermarsi solo alla catena logistica, con alcune grandi compagnie che hanno già annunciato un sovrannolo a carico dei clienti e le rate dei noli che potrebbero lievitare dell’8%. Gli effetti sui prezzi a scaffale saranno impercettibili (ad esempio 0,78 dollari in più su un materasso da 200 dollari): gli 11 miliardi di extra-costi rappresentano solo lo 0,3% dei 4mila miliardi di dollari di merce che ogni anno viaggia per mare sulle navi container.
Si tratta, tuttavia, di calcoli provvisori. Gli effetti della normativa potrebbero essere molto maggiori e finire per pesare anche sui consumatori finali.
I NUMERI DELLA SETTIMANA
+2,9% Crescita attesa del Pil Usa nel 2018
~3,7% Tasso di disoccupazione statunitense
€30,3 mld Export italiano di beni verso Usa nei primi 9 mesi del 2018, +3% rispetto a gen-set 17