Update Espresso: settembre 2019
I rischi esterni sono sicuramente legati alla guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti. Nonostante le dichiarazioni protezionistiche dei mesi scorsi, il ritorno dalla pausa estiva sembra riaprire uno spiraglio nel dialogo tra Washington e Pechino, anche se rimane il tema della fiducia tra le parti. Tra i fattori interni si segnalano, invece, la più stringente regolamentazione in ambito bancario-finanziario e i cambiamenti strutturali nella composizione del Pil.
Ma quali sono le implicazioni per le esportazioni italiane? Mentre nel 2018 le esportazioni italiane di beni verso la Cina sono risultate in lieve calo del 2,4% sul 2017, per il 2019 le nostre previsioni di maggio puntano verso una crescita del 6% nello scenario base. Crescita che risulterebbe invece dimezzata nello scenario alternativo – più realistico stando alle circostanze emerse recentemente – di forte escalation protezionistica.
La Cina rimane comunque uno dei Paesi prioritari su cui continuare a puntare nel medio-lungo termine, anche in ragione del potenziale – ancora in parte inespresso – delle nostre esportazioni, soprattutto nel confronto con i peer europei, a condizione però di approcciare adeguatamente questo mercato, o meglio questi mercati.
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